Enneagramma, nove percorsi di sviluppo
Nuove Scienze
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Chi arriva a leggere un articolo come questo vive due vite: da un lato segue l’andamento biologico della specie umana, dall’altro si interessa dello sviluppo della consapevolezza. La progressione biologica dell’essere umano fa sì che determinate tappe seguano un programma dato dalla nostra specie: basti pensare a quali sono le nostre priorità da adolescenti e come ne subentrino altre quando si hanno dei figli. Tutti gli esseri umani sono soggetti a queste tappe e passano attraverso gioie, sofferenze, sfide, ricompense. Inserendo l’elemento culturale, arriviamo a parlare del cronoprogramma che ci vede prima bambini, poi ragazzi, poi adulti, poi anziani, con tutti passaggi connessi a queste tappe: divertimento, studio, approvazione sociale, indipendenza economica, relazioni affettive e così via. A cura di Luca Giorgetti
Redazione Web Macro
Lo sviluppo della consapevolezza non ha un punto d’inizio stabilito dall’età o dalla cultura: a un certo punto, qualcosa dentro di sé fa click e iniziamo a vivere la vita su un nuovo livello. Ci scopriamo acerbi e impreparati a questa novità. Inoltre ci accorgiamo di come le persone che frequentavamo non sembrano comprendere che cosa ci stia accadendo. Proviamo a spiegarglielo, ma non capiscono. Questo ci imbarazza e ci fa sentire soli. Abbiamo fatto il primo passo verso il lavoro su di sé ma ancora non lo sappiamo. Da lì siamo spinti a cercare nuove conoscenze, ad incontrare persone che fino a ieri avremmo forse schivato, a vivere esperienze su un piano completamente nuovo, e ci viene da definirle spirituali, interiori, olistiche. Mancano un po’ le parole.
Gettate queste basi, desidero incontrare il lettore su un punto che avrà ormai assodato individualmente: ovvero che siamo tutti diversi gli uni dagli altri. Per certe cose siamo simili, per altre no: allora come possiamo fare chiarezza su questo e in che modo ci è utile? Viene in nostro aiuto l’Enneagramma.
Cos’è l’Enneagramma
L’Enneagramma è innanzitutto un simbolo ed ha origini misteriose ed antiche: oggigiorno viene utilizzato negli studi di Quarta Via relativi agli insegnamenti di Gurdjieff o nello studio di tipologie caratteriali, da cui la definizione Enneagramma delle Personalità. In questa sede ci occuperemo principalmente della seconda questione.
Citando il Maestro Jalāl ad-Dīn Rūmī, possiamo dire che:
La verità era uno specchio che cadendo dal cielo si ruppe.
Ciascuno ne raccolse un pezzo e vedendo in esso riflessa la propria immagine,
credette di possedere l’intera verità.
Applicando questa poesia all’Enneagramma delle Personalità, possiamo dire che ognuno di noi ha raccolto uno dei nove pezzi dell’Unità. E proprio a tal proposito ho voluto dare un titolo provocatorio al mio libro, chiamandolo Enneagramma, i Nove abitanti della Terra.
Questo perché gli abitanti della Terra assumono nove principali forme, una sorta di grezzo da cui il piombo può essere tramutato in oro.
L’Enneagramma delle Personalità ci accompagna lungo questa trasformazione: da una vita che “accade”, ad una vita che desideriamo. Dalle nostre qualità sopite alla loro espressione genuina e autentica.
Pensiamo che il nostro pezzo di specchio sia sufficiente per potere cogliere l’interezza dell’esistenza, ma aprendo le porte della consapevolezza, verremo presto smentiti.
E allora perché solo nove abitanti della terra? La provocazione è proprio qui: perché finché vivremo nell’inconsapevolezza, nel sonno ipnotico indotto dall’esterno, ognuno di noi non potrà fare a meno di mettere in azione le meccanicità di una delle nove tipologie caratteriali individuate dall’Enneagramma delle Personalità.
Le nove tipologie dell’Enneagramma delle Personalità
Ognuna delle tipologie è descritta con efficacia puntuale: questo perché i catalizzatori di questo sistema, ovvero Oscar Ichazo e Claudio Naranjo, hanno attinto non solo alla psicologia contemporanea ma anche alla conoscenza tradizionale che radica i suoi fondamenti nell’antichità. Basti pensare che la matrice primaria di ogni tipologia caratteriale è – sorpresa! – uno dei cosiddetti peccati capitali. Il peccato capitale in questo contesto viene usato non per stabilire in quale maniera patiremo le pene dell’inferno, ma per ricordarci quale sarà il principale ostacolo nel quale tenderemo ad inciampare nell’arco della nostra vita. Sì, i peccati capitali che conosciamo sono sette, ma l’Enneagramma delle Personalità ne individua nove, perché alcuni sono andati persi per strada nei secoli, ma non ci soffermeremo su questo. Facciamo piuttosto un excursus di cosa significa da un punto di vista pratico inciampare costantemente in un peccato capitale (o Passione – nei termini di “Passione di Cristo”) nella nostra vita di tutti i giorni:
- Accidia: fare tutte le cose fuorché quella che è veramente importante per sé. Dimenticarsi di sé e vivere la vita degli altri.
- Ira: votarsi a degli ideali così alti che non potranno mai essere soddisfatti, da cui una frustrazione latente che non ci fa sentire mai in pace.
- Orgoglio (o Superbia): smettere di percepire i propri bisogni e diventare estremamente efficaci nel riconoscere i bisogni degli altri, i quali non sembrano ritornarci mai il favore.
- Vanità: chiudere il contatto col proprio cuore e sostituire il contatto con la propria essenza con il bisogno di approvazione e riconoscimento dall’esterno.
- Invidia: introspezione incessante (in-video, guardarsi dentro) e tendenza a paragonarsi continuamente con gli altri o con il sé stessi di ieri o di domani.
- Avarizia: difficoltà a donarsi e ad entrare nel flusso della vita. Timore di improvvisare, necessità di arrivare sempre preparati nelle cose.
- Paura: lottare con l’angoscia dell’avere sempre bisogno del dato in più per poter prendere una decisione che sia definitiva. Struggersi con l’ambiguità.
- Gola: progettare continuamente affinché il piacere non finisca mai. Vivere nel futuro e sentirsi in trappola non appena mancano opzioni.
- Lussuria: sfrenato desiderare dovuto ad un’energia viscerale che fa sentire dover avere il controllo sulla vita per piegarla alla propria volontà.
Le nove vie di sviluppo dell’Enneagramma
Certo non è immediato riconoscere qual è il proprio principale callo dolente, perché lo abbiamo rivestito con l’educazione ed il socialmente accettabile. Quando, come dicevamo all’inizio, qualcosa in noi fa click e ci viene aperta la porta al mondo della consapevolezza, allora abbiamo la possibilità finalmente di vedere attraverso la nostra personalità ed andare a riconoscere cosa vi sta sotto. Solo così avremo accesso a ciò che è stato predestinato per noi dall’Alto.
Infatti ad ogni tipologia caratteriale non corrisponde solo un peccato capitale (per fortuna!) ma anche una Virtù a cui poter tendere. Per ogni tipologia vi è un accesso privilegiato ad una tra le Virtù: Giusta Azione, Serenità, Umiltà, Sincerità, Armonia, Generosità, Coraggio, Temperanza e Innocenza. Messe così sono solo parole, ma ci attendono realmente lungo il cammino che ci aspetta lungo l’Enneagramma.
Questo significa che esistono nove percorsi di sviluppo diversi: ciò che è utile per me non è detto lo sia anche per te. Banalissimamente e nella pratica: qualcuno dovrà sviluppare più assertività, qualcuno più ascolto, qualcun altro dovrà imparare ad essere più razionale, qualcun altro a fidarsi di più della sua pancia. Il lavoro è articolato e vasto, ma l’Enneagramma è una mappa straordinaria che accompagna passo dopo passo nel nostro viaggio alla scoperta di noi stessi.
Quanti di noi possono dire di far parte di una scuola in cui quotidianamente hanno gli occhi di una persona saggia puntati su di sé? Penso pochi, pochissimi. Per questo abbiamo bisogno di conoscenze che ci aiutino quando non possiamo essere di fronte alla nostra guida o non stiamo partecipando ad un corso esperienziale. L’Enneagramma è il compagno di viaggio perfetto per il nostro osservatore interno, il quale può acquisire dati su di noi e ricondurli ad un sistema di conoscenza vasto, preciso ed incredibilmente personalizzato per raggiungere nuovi gradi di libertà che non potevamo nemmeno immaginare.