HeartMath Institute: dove si studia la matematica del cuore
Nuove Scienze
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A dircelo è la scienza stessa con le ricerche portate avanti dal team specialistico dell’Institute of HeartMath in California che da tempo esplora scientificamente i meccanismi fisiologici con cui il cuore comunica con il cervello, dimostrando che il cuore è molto di più di quello che crediamo.
Redazione Scienza e Conoscenza
Il cuore, il nostro organo pulsante è un centro complesso, auto-organizzato, di elaborazione dati, con una propria mente che scandisce i cambiamenti della frequenza cardiaca (HRV), della pressione sanguinea e dell'informazione chimica/ormonale in base alla sperimentazione di differenti emozioni. Dal 1991, quando Doc Childre fondò il no-profit HeartMath Institute (Istituto di Matematica del Cuore), diversi team di importanti scienziati da tutto il mondo ricercano e sviluppano strumenti e metodologie scientifiche per aiutare le persone a stimolare il collegamento tra mente e cuore, fino ad arrivare a una connessione armonica con il cuore degli altri. Ciò consente di ridurre notevolmente lo stress e di sbloccare la “guida intuitiva interiore” per fare scelte migliori, attraverso l’autoregolazione del flusso emotivo.
La parola “Heart” significa cuore, e non riguarda solo il cuore come organo fisico, ma anche le qualità che vengono associate ad esso come amore, compassione, coraggio e apprezzamento. La parola “Math” si riferisce alle equazioni fisiologiche e psicologiche per accedere e sviluppare l’incredibile potenziale del muscolo cardiaco.
Infatti l'HMI è un centro riconosciuto a livello mondiale specializzato in fisiologia emozionale, studio della resilienza e gestione dello stress, che svolge avveniristiche attività di ricerca in psicofisiologia, neurocardiologia e biofisica.
Ne è un esempio il dottor Rollin McCraty, vice presidente esecutivo e direttore delle ricerche dell’Istituto, che ne ha tracciato le orme sin dalla sua fondazione nel 1991. Psicofisiologo, pioniere degli studi in questo campo, ha decretato scientificamente la sintonia che si genera tra elementi fisiologici del corpo nel momento in cui si è centrati su stati d’animo positivi. Nelle sue ricerche, il dottor McCraty ha rilevato la forte relazione fra lo stato emotivo e lo spettro di frequenza dei segnali elettrici provenienti dal cuore, vedendo come i sentimenti di amore, affetto e compassione o di frustrazione e rabbia, influenzano i segnali energetici prodotti. Questi segnali vengono condotti a ogni singola cellula somatica e irradiati nello spazio che circonda il corpo. Tale flusso di energia che ci pervade, e il campo energetico che esso genera, s’irradia intorno a noi entrando in risonanza e scambio reciproco con il campo del cuore degli altri. E una volta che la frequenza prodotta inizia il suo moto essa si propaga ad ampio raggio investendo tutto ciò a cui è rivolta.
“Il cuore dell’umanità è sempre più aperto per chi sa ascoltarlo”, sostiene McCraty, che mescolando scienza e spirito in un’intervista rilasciata per la prima volta in Italia per Scienza e Conoscenza, offre ad ogni lettore illuminanti spunti di comprensione circa quell’energia di vita che pulsa al centro del nostro petto.
Dal 1991, l’HeartMath Institute si occupa di aiutare le persone a trovare l'equilibrio tra sistemi fisici, mentali ed emozionali, con la guida intuitiva del cuore. Come è nata l'idea di concentrare la ricerca in questa direzione?
Questa è decisamente una lunga storia, ma la risposta più breve è che ciò fu dovuto al fondatore di HeartMath, Doc Childre. Abbiamo trascorso diversi anni (1987) a lavorare con quella che più tardi è diventa formalmente la tecnica chiave dell’HeartMath (Quick Coherence®) e l’abbiamo sperimentata personalmente nella nostra vita in modo da averne esperienza diretta per valutare la forza dell'intuizione del cuore. Io personalmente ho fatto più progressi nella mia crescita in quei 3 mesi che in 15 anni di pratiche di meditazione. Ma ho ricevuto molto anche da questa che mi aiutato a prepararmi per i sorprendenti passi successivi.
Lei parla del campo elettromagnetico del cuore e del suo potere di influenzare vibrazionalmente il mondo intorno a noi e il rapporto con gli altri. Lei per primo ha fatto esperienze personali che riflettono il contenuto delle sue ricerche?
Sì, per la maggior parte. Ma una conoscenza scientifica maggiore è venuta più tardi, quando abbiamo proseguito con le ricerche dimostrando che il cuore possiede una forma di intelligenza intuitiva. È una lunga storia quella che scandisce l’inizio di questi studi. È tutto cominciato da alcuni esperimenti con l'acqua. Avevamo scoperto che l'acqua ha un "effetto di amplificazione" sui campi magnetici deboli, così ci è venuta l'idea di vedere se potevamo rilevare il battito cardiaco di una persona in un bicchiere d'acqua, e ci siamo riusciti. Poi abbiamo realizzato che noi siamo fatti per la maggior parte di liquidi che vibrano e che risentono dei moti vibrazionali ed emotivi del nostro organismo.
Ci sono ancora molti scettici. Lei crede che in futuro sarà più facile diffondere queste conoscenze?
Assolutamente, tutto sta cambiando. Un sacco di persone di tutto il mondo si stanno "svegliando" e stanno aprendo il cuore. Una volta che hanno avuto quest’esperienza personale, recuperano il vero senso della vita che gli dice che c’è molto di più in noi rispetto a quello che la scienza ha compreso e ci vuole far credere.
La maggior parte delle persone pensano alla comunicazione solo in termini di segnali evidenti, espressi attraverso i movimenti facciali, i toni della voce, i gesti e i movimenti del corpo. Tuttavia, ora la scienza supporta la prospettiva che un sistema sottile, ma influente, di comunicazione elettromagnetica-energetica, opera appena sotto il livello cosciente di consapevolezza. Questo sistema può essere sperimentato come un tipo di intuizione che è un aspetto dell’empatia, ossia quell’esperienza incarnata di un modo di conoscere l’altro, una sensibilità energetico-emotiva, che va al di là della ragione.
Continua la lettura di questa intervista di Carmen di Muro, su Scienza e Conoscenza n. 56