Il grande Blu
Nuove Scienze
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Uno tra i molteplici modi in cui si può descrivere una vita è quello di raccontarla come una serie di incontri con diverse masse d’acqua: tempo trascorso dentro, sopra, sotto o vicino all’acqua, intervallato dai periodi passati a pensare dove, quando e come raggiungerla di nuovo. Amiamo il suono ritmico delle onde che si infrangono sulla spiaggia, il fruscio del torrente che scorre tra le rocce, rimaniamo incantati dalla superficie piatta dei laghi… Perché? Ce lo racconta Wallace J. Nichols,nel suo Blue Mind!
Redazione Web Macro
Il legame nascosto tra l’acqua e la felicità
Il mare sembra essere per la maggior parte di noi il luogo migliore per rilassarsi e rigenerarsi. Non viviamo solo in una piccola grande bolla blu, in cui ci serviamo dell’acqua per bere, pulire, lavorare, mangiare, divertirsi, la nostra relazione con l’acqua va ben oltre l’economia, il cibo, la vicinanza; traiamo ispirazione dall’acqua – ascoltandola, annusandola nell’aria, giocandoci dentro, camminandole a fianco, dipingendola, nuotandoci, scrivendone, fotografandola, facendola diventare poesia. Dalla semplice prossimità con l’acqua traiamo un arricchimento cognitivo che va ben al di là dello starsene in una sedia a sdraio con un buon libro in mano. Ma come mai l’acqua sembra essere un elemento cosi magico? C’è qualcosa nell’acqua che ci attrae e ci affascina. Neuroscienziati e psicologi hanno scoperto che il nostro cervello è cablato per reagire positivamente all’acqua e che starle vicino può tranquillizzarci e connetterci, migliorare la capacità di innovazione e la visione intuitiva, e persino guarire ciò che è rotto.
Blue Mind: una mente profonda come il mare
Tanto il cervello quanto il mare sono regni profondi, complessi e delicati, scarsamente esplorati e poco compresi. Tuttavia, ci troviamo sul punto culminante di un’era in cui sia il cervello che il mare stanno rivelando sempre di più i loro segreti a scienziati ed esploratori che si dedicano al loro studio. Oltre a un legame evolutivo con l’acqua, gli esseri umani hanno profondi legami emozionali con la sua presenza. L’acqua ci diletta e ci ispira, ci consola, provoca sentimenti di timore reverenziale, pace e gioia, ma in quasi tutti i casi, quando gli esseri umani pensano all’acqua, o la odono, la vedono, ci entrano, la assaporano o la annusano, sentono qualcosa. Queste «risposte istintive ed emozionali… si verificano indipendentemente dalle risposte razionali e cognitive», ha scritto Steven C. Bourassa, in un articolo cruciale che risale al 1990 su Environment and Behavior. Queste risposte emotive all’ambiente hanno origine nella parte più antica del nostro cervello, e possono avere luogo prima che sorga qualunque risposta cognitiva.
Se ti è mai capitato di provare una sensazione di benessere, di presenza consapevole e di pulizia mentale mentre sei vicino all’acqua, hai provato quello che Wallace J. Nichols ha chiamato Blue Mind, hai fatto esperienza di come si possa modificare emotivamente, psicologicamente e neurologicamente il nostro cervello. L’acqua rilascia sostanze chimiche collegate alla felicità, come la dopamina, la serotonina e l’ossitocina.
Attimi Blu
La mente blu appartiene al genere umano, ce ne siamo solo dimenticati perché siamo schiavi della mente rossa di cui lo stress è padrone o dallo stato mentale grigio, persi in una immobile e distruttiva demotivazione. Siamo circondati da grattacieli e traffico, impossibilitati a connetterci con la natura, e con quella parte che ci rende umani. Ma come si fa a ritrovare quello stato blu della mente che appartiene a tutti noi? L’autore riporta, a motivo di ispirazione, molte esperienze personali e profonde di atleti, scienziati e artisti, che mostrano come la vicinanza all’acqua abbia migliorato le loro prestazioni, il successo professionale e stimolato il loro talento.
Alcune le abbiamo raccolte anche noi:
Alessandro Marcianò, stella del surf, ci ha detto: “Spesso mi è capitato di trovarmi in posti esotici bellissimi tra le onde, al tramonto quando i colori del cielo vanno dal blu al rosa, sentivo una pace interiore una sensazione di gioia e felicità mai provata al di fuori del mare”.
Leggi l'intervista completa a Alessandro Marcianò: https://www.gruppomacro.com/blog/nuove-scienze/blue-mind-e-surf-alessandro-marciano
Il fotografo di vela, di fama internazionale, Carlo Borlenghi, il suo #attimoblu lo vive: “nell'ombra di una vela riflessa sull'acqua, nello sforzo di un marinaio che a prua si oppone alla forza del vento e dell'onda, nelle geometrie effimere di incroci di vele, di luci e di uomini”.
Leggi l'intervista completa a Carlo Borlenghi: https://www.gruppomacro.com/blog/nuove-scienze/carlo-borlenghi-il-fotografo-del-mare
Marisa Cecchetti, danzatrice nell’acqua, unisce forza ed eleganza nel suo contatto quotidiano con l’acqua, e ci ha detto: “Nelle tecniche di apnea si impara ad avere consapevolezza di sé; restare completamente immobili ricercando il massimo rilassamento corporeo regala alla mente una quiete assoluta che favorisce il prolungamento della fase di apnea dalla quale non si vorrebbe più uscire”.
Leggi l'intervista completa a Marisa Cecchetti: https://www.gruppomacro.com/blog/nuove-scienze/la-danza-nell-acqua-marisa-cecchetti
Simone Ruffini, campione nella specialità del nuoto di fondo, ci riepiloga” così la sua ancora giovanissima vita in acqua: “Il mio primo #attimoblu fu quando mi portarono per la prima volta in piscina e non mi piaceva l'acqua, non volevo davvero entrare in vasca. Il secondo fu la vittoria della 25km di Kazan, dove invece non sarei mai uscito dalla acqua”.
Leggi l'intervista completa a Simone Ruffini: https://www.gruppomacro.com/blog/nuove-scienze/blue-mind-intervista-al-campione-mondiale-simone-ruffini
Angela Bandini, primatista mondiale di immersione in apnea ci ha detto che per lei Blu è sinonimo di benessere fisico e mentale. “Per l'acqua provo un amore assoluto ma sono anche cosciente della grande preparazione tecnica che serve per affrontare sfide come le mie con il mare”.
Leggi l'intervista completa a Angela Bandini: https://www.gruppomacro.com/blog/nuove-scienze/blue-mind-angela-bandini-e-l-apnea
Qual è il tuo #attimoblu?