Io Sono: la chiave vibrante della coscienza
Nuove Scienze
Nuove Scienze
Il tempo è quell’artificio che noi utilizziamo per far sì che tutte le cose non avvengano contemporaneamente, ma in realtà esse sono già state fatte, già avvenute, nel mondo del Pensiero (Spirito). Per cui, qui, in questo nostro mondo, in cui gli eventi sembrano succedersi realmente, in verità, le cose non accadono, ma vengono solo rappresentate, poiché esse erano già state previste, prima che il tempo esistesse. Vittorio Marchi nella sua opera La Vertigine di scoprirsi Dio, ci da alcune chiavi di lettura per decifrare le parole e la missione di Gesù, ancora non comprese, dopo due mila anni. A cura della redazione della collana Scienza e Conoscenza.È già tutto scritto dentro di noi
Redazione Web Macro
Indipendentemente dal fatto che il nostro ego pensi di trovarsi su una determinata linea del tempo, è già stato tutto scritto e tutto ciò che doveva accadere è già stabilito. Ciò significa che, se fossimo in grado di essere in uno stato quantistico, potremmo vedere il cosiddetto “nostro futuro” fotogramma per fotogramma, ed esso avverrebbe così, esattamente in quel modo in cui deve avvenire.
Questo fatto dovrebbe far comprendere almeno due cose:
- L’inutilità dei sensi di colpa, poiché non è certo la cosa che è accaduta l’istante prima che ha causato l’evento al quale imputiamo il nostro senso di colpa, bensì il fatto che si era determinato, per esempio, ben quindici anni fa e che aveva già avviato quella linea del tempo.
- Nessuna cosa “spiacevole” dovrebbe turbarci, perché sappiamo che è per i fatti che si determinano di per sé che quel preciso evento è venuto fuori, e perché ora siamo a conoscenza che quella circostanza era già scritta.
Abbandonati al destino?
Se ci pensiamo bene questi due elementi sono alla base anche di tutte le filosofie orientali e rientrano nei canoni dei concetti di distacco e di non-attaccamento. La cosa “pazzesca” è che nell’illusione di crederci artefici di cambiare la linea del tempo per mezzo di un fare, noi abbiamo l’impressione che questo nostro fare avvenga con decisione, mentre in realtà anch’esso era previsto nel kit di quella linea del tempo, affinché una volta che ci sentiamo abbandonati al destino, si possa ritornare a quell’IO SONO (vibrazione) che dirige la vita e governa il TUTTO del suo Sé esistente.
L’IO SONO (vibrazione) è il vero Signore, il Dominus della Vita, poiché le sue decisioni sono autodeterminate. L’IO SONO (vibrazione) esiste per cambiare e vivere la realtà, non per esserne l’effetto rimanendo determinato da altri (come il nostro ego, per esempio).
Il libero arbitrio riguarda la scelta, non il risultato!
Il fatto è che la differenza che esiste tra un essere divino, ma ancora umano, e un Essere Divino completo, è che il primo cerca di migliorare la propria vita, intestandosela, mentre il secondo la genera. L’unica cosa che facciamo noi è quella di avere l’impressione di scegliere il nostro destino, di decidere quale linea del tempo far apparire. E questa cosa la chiamiamo ingenuamente libero arbitrio. Ma il libero arbitrio riguarda la presunta scelta, non il modo in cui la realtà verrà costruita. Questo è di esclusiva competenza del progettista, detto UNO. E di nessun altro. Quando diciamo io nel senso di ego nel processo di funzionamento dell’Universale avendo l’illusione di cambiarlo, in realtà noi non facciamo altro che inserire una variabile solo apparentemente indipendente che sviluppa diversamente una stessa condizione. Ma nulla di più. Tanto più che questa stessa variabile era già prevista e la nostra vita rimarrà sempre la stessa poiché era già tutto scritto. È una questione di impersonalità.
Leggi anche....
Se si vuole, possiamo rendere meglio il concetto con la citazione di una funzionalità che rappresenta lo stesso principio in via di manifestazione sia nel corpo umano che in quello universale. Si sa che l’intelligenza dell’organo in una struttura fisica umana (il corpo), formato mediamente da dieci miliardi di cellule – come asseriscono i biologi – è l’intelligenza di gruppo o di sistema. Allo stesso modo vi sono altre intelligenze di gruppo in altre cellule di un altro organo. Ogni cellula ha una coscienza e una intelligenza unitaria e insieme ad altri milioni e miliardi di cellule, le troviamo organizzate in organi che vanno a formare il corpo umano. Allora la domanda è: ma chi è che dirige e domina l’attività degli organi e conseguentemente di ogni cellula che li compone? L’ego personale non può farlo. Il Sé umano non è in grado di dirigere o di dirimere eventuali incongruenze che si dovessero presentare, né di presiedere coscientemente l’azione di un solo organo del corpo.
L’uomo è una cellula del CORPO UNIVERSALE
Visto che l’attività fisica dell’organismo umano va avanti comunque, ci dev’essere dunque qualcos’altro a farlo. E infatti a occuparsene, sotto il comando dell’intelligenza dirigente e della coscienza complessiva, è l’IO SONO (la vibrazione) impersonale. Che è come dire che è l’ego, eppure non è l’ego.). È impressionante vedere quante volte Gesù lo abbia rivelato nel corso di diversi momenti della sua vita. In Gv 8,28 è scritto: «Gesù dunque disse loro: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono”». E mentre i soldati, venuti per catturarlo, cadevano a terra storditi, in quel preciso momento Gesù pronunciava: «Nonostante mi stia consegnando a voi sappiate chi io sono affinché comprendiate cosa sto facendo».
Ecco, quello che non si capiva – e non si capisce tutt’oggi – riguardo a ciò che Gesù stava facendo e che intendeva comunicare (e in più dimostrare attraverso la testimonianza di se stesso) è che l’uomo è una cellula del CORPO UNIVERSALE; che la coscienza dell’uomo, cellula dell’Universale, è per il corpo universale ciò che la coscienza di ogni cellula del corpo umano è per il corpo umano. Perciò, se la coscienza di ogni cellula del corpo umano è la sua coscienza, come la sua coscienza è la coscienza del corpo universale, allora entrambi questi corpi devono essere UNO nella coscienza: la cellula, l’uomo e l’universo-coscienza. Tutto questo significa che noi siamo il GRANDE IO IMPERSONALE, che fa tutto ciò che muta l’apparenza esterna delle cose, ma che dentro è eternamente se stesso. L’inspirazione e l’espirazione della Vita. Significa che L’IO SONO (vibrazione) in noi è uguale a ciò che noi siamo nell’IO SONO (vibrazione) e in tutto; come la quercia nella ghianda, come il raggio solare nell’astro risplendente.