L' Amore Assoluto e l'Amore Relativo
Nuove Scienze
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L’amore muove l’universo e lo fa crescere. Non è soltanto un sentimento, ma una forza fisica della natura. È una vibrazione che unifica tutto, gioia e dolore, pace e turbamento, estasi e morte. L’amore contiene il Tutto dentro di se, e lo abbraccia. L’uomo sta cercando ancora a decifrare i suoi misteri. Il grande maestro Vittorio Marchi torna a parlare dell’amore nel suo modo unico ed emozionante, con saggezza e reverenza, nel libro Mirjel, il meraviglioso Uno (ora in versione e-book). A cura della redazione della collana Scienza e Conoscenza.
Redazione Web Macro
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Alla ricerca della felicità
Il concetto di Amore Assoluto è estremamente diverso da ciò che comunemente viene definito “amore” dagli uomini. Diciamo solo che in parte l’elemento della sua qualità negli uomini è stato descritto ammirevolmente nel libro di Erich Fromm Dalla parte dell’Uomo, così come qui viene proposto:
«Non vi è quasi parola che sia più ambigua e confusa della parola amore. Essa è impiegata per denotare quasi qualsiasi sentimento. Comprende qualsiasi cosa, dall’amore per il gelato a quello per una sinfonia, dalla simpatia blanda al senso più vivo di intimità. Le persone sentono di amare se “ci sono cascate con qualcuno”.
Chiamano amore la propria dipendenza e anche la propria ossessività. Ritengono, in realtà, che nulla sia più facile che amare, che la difficoltà sia soltanto nello scovare l’oggetto giusto (del desiderio) e che la fallita ricerca di felicità nell’amore sia dovuta alla cattiva fortuna per non aver trovato il partner adatto. Ma, a dispetto di tutte queste idee confuse e capricciose, l’amore è un sentimento estremamente specifico. E mentre ogni essere umano ha la capacità di amare, realizzarla è una delle più ardue conquiste. La sua essenza è la medesima, sia che si tratti dell’amore della madre per il figlio, del nostro amore per l’uomo, o dell’amore erotico tra due individui. Si tratta pure della stessa cosa quando si parla dell’amore per il prossimo e dell’amore per se stessi.
Innamorarsi: un’opportunità per raggiungere l’amore
L’amore genuino si radica nella produttività. E sebbene gli oggetti dell’amore differiscano, e differiscano di conseguenza l’intensità e la qualità dell’amore, si può dire tuttavia che certi elementi fondamentali siano caratteristici di tutte le forme di amore produttivo. Tali elementi sono la sollecitudine, la responsabilità, il rispetto, la conoscenza e la obiettività. La sollecitudine e la responsabilità denotano il fatto che l’amore è una attività, non una passione da cui si è sopraffatti, non un affetto da cui si è affetti. L’amore non può essere separato dalla responsabilità. I termini “responsabilità” e “risposta” hanno la medesima radice, respondere = rispondere. Essere responsabili è essere pronti a rispondere.
Si crede che innamorarsi sia già il culmine dell’amore, mentre, in realtà, non è che un’opportunità di raggiungere l’amore. Si ritiene che l’amore sia il risultato di una qualità misteriosa, mediante la quale due persone si sentono attratte l’una dall’altra, di un evento che si verifica senza sforzo. In realtà, la solitudine dell’uomo e i suoi desideri sessuali rendono facile innamorarsi, e in ciò non vi è nulla di misterioso, ma si tratta di un guadagno che si perde rapidamente quanto rapidamente lo si raggiunge. Non si è amati per caso!
La propria capacità di amare produce amore!
Le persone si preoccupano di essere o meno attraenti, mentre dimenticano che l’essenza dell’attrattività è la capacità stessa di amare. Amare una persona produttivamente significa essere solleciti nei suoi confronti e sentirsi responsabili della sua vita, non soltanto per la sua esistenza fisica, ma anche per la crescita e lo sviluppo di tutte le sue potenzialità umane. Amare produttivamente è incompatibile con la passività, con il limitarsi a contemplare la vita della persona amata. Implica fatica, fatica e sollecitudine, e la responsabilità della sua crescita.
Malgrado lo spirito universalistico delle religioni monoteistiche occidentali, e i concetti politici progressivi che si esprimono nell’idea che “tutti gli uomini sono stati creati uguali”, l’amore per l’umanità non è ancora divenuto una esperienza comune. L’amore per l’umanità è considerato una conquista che, nel caso migliore, consegue dall’amore per un individuo, oppure un concetto astratto da realizzarsi soltanto in futuro. Ma la solidarietà umana è la condizione necessaria per lo sviluppo di qualsiasi individuo. La sollecitudine e la responsabilità sono elementi costitutivi dell’amore, ma senza il rispetto dell’essere amato, e senza la conoscenza di lui, l’amore degenera in predominio e ossessività. Il rispetto non è amore, è reverenza. Denota, in accordo con la radice della parola (respicere = guardare), la capacità di vedere una persona qual è, di essere consapevoli della sua visibilità e singolarità.
Rispettare una persona senza conoscerla non è possibile.
Sollecitudine e responsabilità sarebbero ciechi, se non fossero guidati dalla conoscenza della individualità della persona. L’obiettività non significa distacco, significa rispetto. Significa cioè avere la capacità di non distorcere e falsificare le cose, le persone e se stessi». E tuttavia le sfumature dell’amore descritte da Erich Fromm, pur essendo strabilianti, sono solo alcune e neanche tra le più profonde delle possibilità infinite secondo cui esso può esprimersi; perché, se proprio si vuole andare fino in fondo, alla radice della sua vera natura, l’amore è molto di più.
L’Amore è la forza della natura che muove l’Universo
«È l’Amor che muove il sole e l’altre stelle» (Dante)
Ma chi ha capito cosa intendesse dire Dante, quando alludeva al fatto che l’amore infinito è l’unica verità, l’unica cosa (energia) che muove tutto, mentre tutto il resto è solo illusione? Per comprendere bene bisognerebbe ricordare la storia dei due personaggi che discutevano sul movimento di una bandiera mossa dal vento. «La bandiera si muove», diceva uno. «No, è il vento che si muove», diceva l’altro. Un terzo che si trovava a passare di lì, sentendo quella conversazione, aggiunse alla fine: «La bandiera non si muove. Il vento non si muove. È la vostra mente a muoversi».
Ecco allora che per sapere cos’è il vero amore, bisognerebbe capire che è l’amore di una PERSONA, indivisibile dalla sua ANDROGINIA universale, impropriamente distinta in materia vivente e in materia inerte, o materia visibile e invisibile che incessantemente riproduce, muove e rimuove in sé una cosa sola: il frutto del proprio sentire, il figlio dell’UOMO che già potenzialmente era.
Tale movimento ciclico, che noi chiamiamo evoluzione, segue la stessa legge del FRUTTO, il quale altro non è che il risultato di uno sforzo incessante operato dall’ALBERO per trasformarsi in una forma fruttuosa, con una tensione che riconduce al seme, secondo una via circolare, di natura eterna. Senza principio e senza fine.
Ama gli altri come te stesso significa ama te stesso prima di tutto.