La Danza nell'Acqua: Marisa Cecchetti
Nuove Scienze
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Blue Mind è il libro che parla del legame tra l'acqua e la nostra mente. Un legame che conosce bene anche Marisa Cecchetti, danzatrice in apnea. In questo articolo Marisa ci parla della sua Danza nel Blu!
Redazione Web Macro
Marisa Cecchetti è un'artista che ha saputo unire la danza all'apnea, dando vita a una particolare arte performativa che esprime il movimento del corpo umano in quell'elemento straordinario che è l'acqua.
Questo è quello che fa Marisa: danza nell'acqua.
Laureata in fisica e apneista, Marisa ha seguito ogni genere di corsi di danza: dalla classica, alla moderna, alla contemporanea, ma anche step coreografico, afro, teatro fisico, hip hop, break dance, fino alla contact improvisation che esegue in giro per l'Europa.
Il suo palcoscenico è il fondo di una piscina, oppure l'abisso dei mari del mondo. La sua arte è l'unione di tecniche di respirazione, l'incantesimo della danza e il benessere che l'acqua reca al nostro corpo e alla nostra mente.
Blue Mind: Marisa Cecchetti
Marisa Cecchetti e le sue coreografie acquatiche sono dimostrazioni dell'indiscutibile fascino che l'acqua ci suscita. L'amore che proviamo nei confronti di questo elemento non è scontato, ma non si conosce effettivamente il motivo: perché amiamo così tanto l'acqua?
Ed è qui che entra in scena Wallace J. Nichols, un biologo marino che dopo aver passato la vita a studiare le tartarughe marine, ha voluto indagare scientificamente il profondo legame esistente tra l'acqua e il più complesso dei nostri organi: il cervello.
Il libro si intitola Blue Mind: la scienza che rivela in modo sorprendente come lo stare vicino o in contatto con l’acqua può renderti felice, in salute, più connesso.
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Marisa Cecchetti e la Danza nell'Acqua
"Avevo 10 anni quando, una volta imparato a nuotare restando sul fondo della piscina, mi divertivo a fare capovolte e rotazioni nell'acqua percependo la sensazione di volare nel vuoto.
Ricordo che mi dicevo in continuazione: “Da grande farò la subacquea!” e così è stato.
Dopo decenni di immersioni in giro per il mondo, dopo aver visto splendide creature marine ho voluto cercare un metodo per danzare in acqua in profondità.
Nell'agosto 2014 feci il mio primo video di danza alla piscina Y-40 di Montegrotto Terme (PD) la quale, dotata di acqua termale, raggiunge la profondità di 42 metri. Il 'gusto' di danzare liberamente in acqua permette di scoprire nuovi movimenti, nuove leggi fisiche e interazioni con la natura e con il nostro primo elemento vitale dal quale siamo nati e grazie al quale sopravviviamo. L'acqua è la fonte principale di vita ed è da essa che prendiamo l'energia che nutre il corpo come è avvenuto per tutti nel grembo materno.
Praticare la danza in acqua condiziona la vita quotidiana dove i movimenti si trasformano da rapidi e inconsci a lenti e armoniosi. Immergersi con le dovute tecniche di rilassamento e apnea imparate ai corsi frequentati precedentemente, è sinonimo per me di totale libertà di movimento, libertà che permette di essere me stessa e di seguire le esigenze motorie del mio corpo non sottoposto alla forza di gravità.
Nelle tecniche di apnea si impara ad avere consapevolezza di sé; restare completamente immobili ricercando il massimo rilassamento corporeo regala alla mente una quiete assoluta che favorisce il prolungamento della fase di apnea dalla quale non si vorrebbe più uscire.
L'acqua dona a ciascun essere dei “super-poteri” sia a livello motorio che mentale, gli stessi “super-poteri” che permettono a tutte le persone di muoversi senza subire i propri limiti corporei. Nel momento in cui ci si immerge scatta il riflesso di immersione, ovvero tutta una serie di meccanismi fisiologici che permettono il massimo adattamento del corpo umano all'ambiente acquatico.
L'acqua ci accomuna, ci unisce, ci rende uguali e in connessione con ogni altro essere vivente che non potrebbe sopravvivere senza. Celebrarla con la danza per me è come ringraziarla per l'energia che emana, è come accarezzarla con movimenti leggeri o anche con momenti di immobilità dove ci si abbandona completamente all'origine dell'esistenza “respirando” la nostra fase primordiale."
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