La Mente Conscia e la Mente Subconscia. Parte seconda
Nuove Scienze
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Una volta i medici pensavano (e alcuni lo pensano ancora) che per favorire la salute dei loro bambini le donne incinta non possono fare altro che mangiare bene, prendere vitamine e minerali, e fare esercizio fisico; secondo il pensiero convenzionale, i programmi genetici si prenderanno cura di tutto il resto. Ma ricerche più recenti hanno liquidato il mito secondo cui il bambino non ancora nato non sarebbe abbastanza sofisticato per reagire a tutto ciò che non è il suo ambiente nutrizionale. Bruce Lipton nel suo libro L’Effetto Luna di Miele spiega in modo esauriente come avviene la programmazione del subconscio ancora nell’utero della madre. A cura di Elena Sanda Chira, coordinatrice della collana Scienza e Conoscenza.La programmazione nell’utero
Redazione Web Macro
COME AVVIENE LA PROGRAMMAZIONE NELL'UTERO MATERNO? LEGGI L’EFFETTO LUNA DI MIELE!
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Il sistema nervoso fetale e infantile
Le ultime ricerche dimostrano che quanto più i ricercatori apprendono su questo tema, tanto più si rendono conto di quanto sofisticato sia il sistema nervoso fetale e infantile, che è dotato di enormi capacità sensoriali e di apprendimento.
«La verità è che molto di quanto abbiamo tradizionalmente creduto riguardo ai bambini è falso. Abbiamo frainteso e sottostimato le loro capacità. Non sono esseri semplici bensì complessi e senza età, piccole creature con pensieri inaspettatamente grandi»
David Chamberlain - The Mind of Your Newborn Baby (La mente del vostro bebè).
In un mondo basato sul controllo genetico, dove i geni determinano il destino di un organismo, la scienza si limitava solo a focalizzarsi sull’influenza del contributo nutrizionale del sangue materno nel supportare lo sviluppo fetale. Tuttavia, sulla scia della rivoluzione epigenetica e della nuova scienza, che avevano rivelato come i segnali ambientali controllino l’espressione del gene, adesso sappiamo che il feto in via di sviluppo è influenzato da qualcos’altro oltre che dalle sostanze nutritizie presenti nel sangue materno.
Il sangue materno contiene anche un’ampia serie di molecole “informative”, come le sostanze chimiche, gli ormoni e i fattori della crescita, che influenzano e controllano la salute emotiva e fisica della madre. Adesso sappiamo che quelle stesse sostanze chimiche che plasmano le esperienze e i comportamenti di una madre attraversano la placenta e si dirigono verso le stesse cellule e gli stessi geni tanto nel feto che nella madre.
Il feto sperimenta le emozioni della madre
La conseguenza è che il feto in via di sviluppo, immerso nella medesima chimica sanguigna della madre, sperimenta le medesime emozioni e la medesima fisiologia della madre. Se la madre è cronicamente ansiosa, ad esempio, il feto assorbe cortisolo e gli altri ormoni dello stress. Se per una qualsiasi ragione il bambino non è desiderato, il feto è immerso nelle sostanze chimiche del rifiuto. Se la madre prova un amore totale per il bambino e per il suo partner, il feto è immerso in pozioni d’amore. Se la madre è infuriata il padre, che l’ha abbandonata durante la gravidanza, il feto è immerso nelle sostanze chimiche della rabbia.
Da studi e ricerche appare evidente che i feti reagiscono intensamente all’ambiente fornito dalla madre e influenzato dal padre. Il dottor Thomas R. Verny, il cui pionieristico libro del 1981, The Secret life of the Unborn Child [La vita segreta del nascituro] ha esposto per la prima volta la tesi dell’influenza esercitata dai genitori addirittura nell’utero:
«Di fatto, il gran peso delle prove scientifiche emerse nell’ultimo decennio rende necessario rivalutare le capacità mentali ed emozionali dei nascituri. Svegli o addormentati, gli studi dimostrano che [i nascituri] sono costantemente sintonizzati su ogni azione, pensiero e sensazione o sentimento della madre. Dall’istante del concepimento, l’esperienza in utero plasma il cervello e getta le basi della personalità, del temperamento emozionale e del potere del pensiero superiore».
Le emozioni cambiano la chimica del corpo
Il cervello fetale in via di sviluppo non solo risponde ai messaggeri chimici presenti nel sangue materno, ma acquisisce anche una memoria di queste cascate chimiche che definisce le sue esperienze in utero. Quando nasce, un bambino ha già scaricato la “musica” emozionale del comportamento, una melodia che rimarrà con lui per tutta la sua vita. Il bambino nasce fischiettando una particolare aria perché è già stato programmato con gli schemi di sostanze chimiche sperimentati nell’utero materno.
Non è un singolo evento a creare la programmazione, bensì gli schemi ripetitivi delle cascate emozionali della madre. Dopo la nascita, il bambino affronta il compito di creare esperienze di vita, e queste diventano le parole che completano la musica emozionale. Questo è fantastico se il motivo è una melodia creata nell’amore, ma lo è un po’ meno se durante la gravidanza lo stato emozionale della madre era cronicamente instabile.
La natura di questa programmazione è importante per i genitori adottivi i cui figli provengono da retroterra caotici. Spesso questi genitori sono inconsapevoli del fatto che, anche se hanno adottato un bambino appena nato, egli può già avere scaricato uno schema di sostanze chimiche emozionali disfunzionali che diventa la “musica” di una canzone comportamentale tutt’altro che positiva: il bambino non è una tabula rasa. I genitori adottivi riversano attenzioni sui figli e poi rimangono sconvolti quando i bambini di cui si sono presi cura così amorevolmente iniziano a manifestare il comportamento dei loro genitori naturali disfunzionali. Quello che non capiscono è che al momento della nascita la base della personalità di un bambino si è già sviluppata.
I genitori plasmano la psiche del bambino
Un nuovo campo di studi noto come “origine fetale” afferma che lo sviluppo prenatale costituisce il periodo della nostra vita dalle conseguenze più importanti, poiché influenza in modo permanente il cablaggio cerebrale e il modellamento della nostra intelligenza e del nostro temperamento. Nella sua storia di copertina per la rivista «Time», Annie Murphy Paul riconosce che: «… lo stato mentale di una donna incinta può plasmare la psiche della sua prole». I nove mesi nell’utero sono così fondamentali per lo sviluppo umano in ogni area della vita, che il dottor Verny sostiene che gli piacerebbe vedere le donne incinta indossare magliette con la scritta “Bambino in costruzione” per comunicare questo fatto di importanza cruciale. Attraverso la fisiologia materna e specialmente attraverso il sangue che passa nella placenta, il feto impara indirettamente quanto riguarda il mondo in cui nascerà e regola attivamente il suo comportamento e il suo patrimonio genetico al fine di sopravvivere nel mondo dei suoi genitori.
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