Viaggia nel tempo e crea il tuo Universo!
Nuove Scienze
Nuove Scienze
Quando la mattina ci svegliamo e apriamo la finestra per lasciar entrare un po’ d’aria fresca, ci aspettiamo di vedere il cortile a cui siamo così affezionati. Non ci aspettiamo di certo di affacciarci sulle imponenti piramidi d’Egitto! Analogamente, aprendo la porta di casa siamo certi di trovarci di fronte al consueto passaggio di autoveicoli, e saremmo senz’altro sconvolti se dovessimo vedere un paesaggio lunare, una brulla distesa di crateri e vulcani spenti. In realtà non ci passa mai per la mente di poterci trovare al cospetto di qualcosa di terribilmente diverso da ciò che siamo abituati a vedere. Il nostro mondo, fortunatamente, non è come un film di Steven Spielberg. A cura di Elena Sanda Chira, coordinatrice della collana Scienza e Conoscenza
Redazione Web Macro
Tutto il nostro agire si basa su un pregiudizio ben radicato (e invariabilmente corretto), giacché abbiamo imparato che il nostro mondo è basato su connessioni semplici, cioè che le nostre porte e le nostre finestre non sono cunicoli spazio-temporali che si affacciano su altri universi sconosciuti. Nello spazio ordinario è sempre possibile stringere un cappio attorno a un preciso punto. Ma se proviamo a stringere quello stesso cappio attorno all’entrata di un cunicolo spazio-temporale, vedremo che il cappio, invece di chiudersi, penetra il cunicolo. Uno spazio nel quale il cappio non può essere stretto è caratterizzato da una connessione multipla. Sebbene la curvatura dell’universo in una dimensione non visibile sia già stata misurata sperimentalmente, l’esistenza dei cunicoli spazio-temporali e l’eventualità che l’universo sia dotato di connessioni multiple è tuttora oggetto di una intensa controversia scientifica.
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Alice nel paese delle meraviglie!
I matematici, a partire da Georg Bernhard Riemann, hanno studiato le proprietà degli spazi dotati di connessioni multiple, in cui diverse regioni dello spazio e del tempo si trovano a combaciare. I fisici, dal canto loro, fino a un certo punto hanno continuato a pensare che si trattasse di una semplice esercitazione dell’intelletto; oggi stanno anch’essi studiando i mondi interconnessi al fine di potersi rendere conto se possono rappresentare un valido modello per il nostro universo. Tali canovacci sono un po’ l’equivalente scientifico dello specchio di Alice. Quando il Bianconiglio del racconto di Lewis Carroll precipita nella sua tana e si ritrova nel Paese delle Meraviglie, in realtà attraversa un cunicolo spazio-temporale.
Gli universi paralleli possono essere rappresentati graficamente disegnando due piani paralleli. Di norma questi due piani non interagiscono tra loro. Se però dovesse aprirsi un canale, un cunicolo spazio-temporale, ciò potrebbe rendere possibile la comunicazione e verosimilmente anche il passaggio da un piano all’altro. Questa eventualità è al centro di un intenso dibattito nell’ambito della comunità dei fisici teorici. Finché vi tenete alla larga dal cunicolo spazio-temporale, il mondo sembra assolutamente normale. Le leggi della geometria, così come ci sono state insegnate a scuola, continuano a funzionare alla perfezione. Ma se doveste precipitare nel cunicolo, vi ritrovereste trasportati all’istante in una regione diversa dello spazio-tempo. Potreste far ritorno alla realtà che vi è più familiare solo ripercorrendo le vostre tracce e lasciandovi cadere nel cunicolo spazio-temporale.
I cunicoli spazio-temporali
I cunicoli spazio-temporali rappresentano senz’altro un settore di ricerca molto affascinante, ma forse il concetto più stimolante emerso dalla discussione sull’iperspazio (uno spazio multidimensionale) è la questione dei viaggi nel tempo. Tradizionalmente gli scienziati non hanno mai preso troppo sul serio chiunque osasse affrontare l’argomento dei viaggi nel tempo. Il principio della causalità, in base al quale ogni effetto è preceduto, non seguito, da una specifica causa, sta alla base della scienza moderna, che peraltro lo degna di particolare venerazione. Dobbiamo però considerare che nella fisica dei cunicoli spazio-temporali abbiamo fenomeni privi di causa che si manifestano continuamente. In realtà dobbiamo senz’altro impegnarci affinché i viaggi nel tempo non possano verificarsi. Il nodo della questione è appunto che i cunicoli spazio-temporali potrebbero collegare non solo due punti dello spazio lontani tra loro, ma anche il passato e il futuro.
I viaggi nel tempo?
Non solo possibili ma anche probabili! Nel 1988 il fisico Kip Thorne, assieme ai suoi collaboratori del California Institute of Technology, fece una dichiarazione tanto clamorosa quanto rischiosa, affermando che i viaggi nel tempo erano non solo possibili, ma persino probabili, purché venissero poste in essere determinate condizioni. Tale dichiarazione non venne pubblicata su qualche rivista a tiratura ridotta, ma nella prestigiosa Physical Review Letter. Era la prima volta che scienziati di una certa fama, e non semplici ciarlatani, avanzavano una concreta ipotesi scientifica in merito alla possibilità di cambiare il corso stesso del tempo. La loro teoria si basava sulla semplice osservazione della natura dei cunicoli spazio-temporali, i quali connettono due regioni dello spazio che sperimentano inevitabilmente due diversi tempi. Di conseguenza un cunicolo spazio-temporale potrebbe davvero collegare il passato al futuro. Giacché il viaggio attraverso i cunicoli spazio-temporali si compie pressoché istantaneamente, ci si potrebbe servire di questo strumento per percorrere il tempo a ritroso.
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Siamo possibili creatori di nuovi universi!
A differenza del congegno illustrato da H. G. Wells nel suo La macchina del tempo, grazie al quale il protagonista poteva percorrere migliaia di anni in un istante, raggiungendo l’Inghilterra del futuro con la semplice manipolazione di una rotella, la creazione di un cunicolo richiederebbe un’enorme quantità d’energia, tanto grande che non possiamo ancora immaginare se e quando ciò ci sarà possibile. Un’altra stramba conseguenza della fisica dei cunicoli spaziotemporali è la possibilità di creare in laboratorio “universi neonati”. Naturalmente siamo nella più totale impossibilità di ricreare il Big Bang e quindi assistere alla nascita del nostro universo.
Tuttavia Alan Guth, del Massachusetts Institute of Technology (Guth è uno scienziato che ha contribuito notevolmente al progresso della moderna cosmologia) qualche anno fa ha stupito la comunità scientifica affermando che grazie alla fisica dei cunicoli spazio-temporali potremmo un giorno creare un “universo neonato” in uno dei nostri laboratori. Concentrando in una camera un’immensa quantità di calore e energia, si potrebbe infine provocare l’apertura di un cunicolo, per poi servirsene quale cordone ombelicale per collegare il nostro universo a un altro universo, molto più piccolo. Se ciò fosse davvero possibile, gli scienziati potrebbero osservare l’universo come mai prima d’ora, assistendo alla sua nascita in un laboratorio terrestre.