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Viaggiare nel tempo? Soltanto il nostro ego ci impedisce di farlo!

Nuove Scienze

Viaggiare nel tempo? Soltanto il nostro ego ci impedisce di farlo!

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Viaggiare nel tempo? Soltanto il nostro ego ci impedisce di farlo!

Il viaggio nel tempo è il sogno della fisica, della metafisica e della fantascienza. Esiste qualche possibilità di poterlo realizzare? Nel libro Lo Yoga della mente, il famoso scienziato Fred Alan Wolf ci offre alcune inaspettate risposte. Comunque, la mente è decisiva per poter intraprendere questo tipo di viaggio!

A cura della redazione della collana Scienza e Conoscenza.


Redazione Web Macro

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Normalmente diamo per scontato che il mondo esiste intorno a ciascuno di noi e che possiamo fare esperienza della nostra porzione di mondo attraverso i sensi. La fisiologia ci spiega come funzionano i sensi, come essi si affidino completamente al sistema nervoso per inviare e ricevere i messaggi, ovvero gli impulsi di attività elettrica che viaggiano tra i neuroni. Con i nostri moderni strumenti tecnologici, possiamo vedere i minuscoli segnali elettromagnetici che questi messaggi emettono mentre si spostano, in particolare nel cervello, comunemente considerato la sede della coscienza. Queste “firme” elettromagnetiche forniscono un indizio interessante.

Quando svolgiamo determinate attività sensoriali, come annusare una rosa, osservare una luce intermittente o sentire un cubetto di ghiaccio sulla nuca, certe aree del cervello “si accendono” contemporaneamente. Attualmente si sospetta che i modelli di questi “spettacoli di luci” simultanei abbiano molto a che fare con il nostro senso di individualità o, in altre parole, con il nostro ego. Riguardo a questa cosa che chiamiamo ego, il mistero abbonda.

 Voglio subito dire che il viaggio nel tempo e l’ego sono strettamente e inversamente collegati e che con la dissoluzione dell’ego la possibilità del viaggio nel tempo aumenta. Il fondamento per quest’affermazione proviene dagli Yoga Sutra di Patanjali, che all’incirca 2500 anni fa ha riconosciuto il ruolo che l’ego gioca nella nostra vita. Difatti, gli Yoga Sutra possono essere considerati un manuale per la dissoluzione dell’ego. Patanjali afferma che nell’individuo c’è una parte più interiore, chiamata il veggente, o vero sé, e una parte più esteriore o superficiale detta mente egoica, o sé illusorio.

La mente egoica è composta di tre parti:

  • la mente
  • l’intelligenza
  • l’ego

Quando si impara a padroneggiare il comportamento della mente egoica, la pura consapevolezza dell’anima, o conoscenza del vero sé, diviene possibile.

Il sé illusorio si manifesta attraverso cinque fluttuazioni o movimenti di qualcosa che esiste al di là dei confini dello spazio e del tempo: la stessa mente priva di ego. Questi movimenti permettono all’illusione della coesistenza dell’ego e del mondo, o “qui dentro” e “là fuori”, di stabilirsi e mantenersi. Riconoscendo queste cinque fluttuazioni, è possibile imparare a vedere il vero sé attraverso di esse, proprio come il bambino della famosa favola vedeva attraverso i vestiti nuovi dell’imperatore.

Viaggiare nel tempo: la realizzazione del vero Sé

1. La prima fluttuazione è forse la più difficile attraverso cui vedere perché è così irresistibile, soprattutto per la visione della vita propria dell’Occidente. È detta “conoscenza fondata”, cioè quel tipo di conoscenza che deriva dalla percezione degli input sensoriali e dai modelli comportamentali appresi. Ragionare e riflettere a fondo è di importanza fondamentale in questo movimento; dunque la costruzione logica, lo studio dei libri, i corsi scolastici e affini lo inculcano e lo rafforzano. La maggior parte di noi si sentirebbe assai “nuda” senza la nostra mente logica su cui fare affidamento.

2. La seconda fluttuazione può essere chiamata “parodia”, o conoscenza infondata, ed è costituita dalle opinioni e credenze che tutti noi ci portiamo dietro e che non sono stabilite dalla conoscenza fondata, o prima fluttuazione. Qui si ritrovano un gran numero di colpevoli, come il pregiudizio e l’odio, ma anche le storie romantiche e fantastiche. Molti di noi non avrebbero nulla in contrario a liberarsi dell’odio, ma quanto alle nostre storie d’amore e ai nostri romanzi, per l’amor del cielo!

3. La terza fluttuazione in realtà è collegata alla seconda ed è costituita dalle “parole senza significato o sostanza”, come le esagerazioni: ebbene sì, c’erano opinioni esagerate anche ai tempi di Patanjali, e nel mondo odierno non sembrano mancare le pretese fantastiche e le pubblicità esasperate.

4. Il quarto movimento potrebbe non sembrare di ostacolo alla realizzazione del viaggio temporale, ma lo è. Si tratta dello stato di sonno senza sogni. Il “sonno senza sogno” sembra vicino allo stato supremo del non-ego; ciononostante, rimane un ostacolo semplicemente perché al suo interno non sorge alcuna devozione o consapevolezza spirituale. È lo stato più vicino alla rinuncia al sé a cui si giunga normalmente.

Esistono altri tre stati dell’essere: lo stato privo di sogni del non essere, lo stato di sogno dell’illusione, e lo stato di veglia della consapevolezza intelligente. Possiamo vedere che lo stato di sogno è collegato alla seconda fluttuazione, mentre lo stato di veglia appartiene alla prima fluttuazione. Questo implica che i sogni siano simili a parodie, cioè a distorsioni e illusioni, con l’unica differenza che accadono alla mente dormiente invece che alla mente sveglia.

5. La quinta fluttuazione è la più difficile da affrontare nella pratica. Si tratta della memoria di tutte le percezioni, immaginazioni, pensieri, oggetti, sensi e interazioni con gli altri. Il fatto è che i ricordi persistono perché abbiamo fatto uno sforzo per trattenerli.

Non ci vuole molto a richiamare alla mente un ricordo nascosto, a meno che non sia la mente profonda a decidere di tenerlo nascosto. Lo farà un sogno, oppure l’incontro con qualcuno che vi ricorda una persona che avete incontrato molto tempo fa. Potete pensare a queste fluttuazioni come a barriere, ostacoli sulla vostra strada. Esse vi conficcano saldamente nella terra, nel tempo e nello spazio ordinari: agiscono come tradizionali ancore, e con quelle ben piantate al loro posto, è virtualmente impossibile un viaggio nel tempo con la vostra mente. Le scuole di yoga offrono i mezzi per oltrepassare queste barriere. La loro meta viene definita come la realizzazione del vero sé, “al di là” delle fluttuazioni che mantengono vivo e vegeto il sé illusorio.

Patanjali descrive il viaggio nel tempo, la conoscenza del passato e del futuro, come una capacità o “potere” che è possibile conseguire lungo la strada che porta a questa realizzazione.

 


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