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Gli alimenti che assorbono energia

Salute e Benessere Naturali

Gli alimenti che assorbono energia

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Gli alimenti che assorbono energia

Non tutti gli alimenti sono uguali. Tutti noi lo abbiamo imparato. Ma, secondo recenti teorie, non si tratta più di distinguere soltanto tra sano/malsano, calorico o meno. Esistono degli alimenti che, invece di portarci energia, la assorbono. Vediamo quali sono e perché hanno questo effetto nocivo sul nostro organismo.


Tatiana Berlaffa

 

L'idea che esistano alimenti che assorbono energia (invece che fornirla) può sembrare alquanto strana. 

Se ci riflettiamo bene, però, quante volte ci è capitato di alzarci da tavola sentendoci appesantiti, assonnati e con minore energia rispetto a quando ci eravamo seduti per il pasto?

È capitato a tutti. E, nel suo bel libro DioniDream, Riccardo Lautizi ci spiega perché ciò accade, come possiamo proteggerci da questo processo e quali sono gli alimenti di cui dobbiamo diffidare.

Ma quali sono, quindi, gli alimenti che assorbono energia?

Si tratta di "alimenti moderni", industriali, raffinati e spesso denaturati.

Questi cibi, per essere digeriti e metabolizzati, richiedono un’energia maggiore di quella che ci forniscono.

Un grande ostacolo all'eliminazione totale di questi alimenti nella nostra dieta è dovuta al fatto che molti di essi sono facilmente reperibili, comodi da consumare e, per di più, danno assuefazione.

È perciò molto difficile all'inizio smettere del tutto di nutrirsene (specialmente se abbiamo l'abitudine di consumare queste sostanze in grande quantità). Possiamo però ridurre sempre di più il loro consumo e sostituirle con cibi veri. Cambiare completamente alimentazione è perciò possibile ed è questione di tempo e di acquisizione di nuove abitudini.

 

 

Nello specifico, gli alimenti che ci privano della nostra energia sono:

1. Zucchero

Le evidenze scientifiche dimostrano che lo zucchero è il cibo che ostacola la salute in modo più grave.

È presente all'interno di moltissimi alimenti confezionati e si stima che se togliessimo dal supermercato tutti i prodotti che lo contengono, rimarrebbero sugli scaffali solo il 20% dei prodotti confezionati.

Il dott. Franco Berrino afferma che "lo zucchero è un modo per far sembrare buone delle cose che non lo sono". Spesso gli ingredienti utilizzati nei cibi raffinati sono pessimi e vengono perciò edulcorati con l'aggiunta di zucchero.

Tra gli alimenti che assorbono energia, lo zucchero deve essere posizionato in cima alla lista. È una sostanza che crea dipendenza e, quando ne riduciamo drasticamente il consumo, potremmo avere delle vere e proprie 'crisi d'astinenza'.

Tra i danni causati dallo zucchero, ce ne sono alcuni davvero gravi: aumento del rischio di diabete, intossicazione dei vasi sanguigni, distruzione della flora batterica, stress ormonale fino ad arrivare all'aumento del rischio di cancro.

 

Dipendenza da zucchero: 10 consigli per liberarsene

 

2. Farine Raffinate

Le farine raffinate sono molto simili allo zucchero poiché sono ad alto contenuto glicemico.

Conenute nella pasta, nel pane e negli snack spesso costituiscono la fonte principale dell'alimentazione delle persone.

Secondo alcuni studi, le farine raffinate si 'incollerebbero' alle pareti intestinali creando una sorta di muco dove proliferano i batteri, causano un rallentamento del transito intestinale e creano fermentazione dei carboidrati.

Per evitare la formazione di questo muco, possiamo scegliere cereali integrali naturalmente privi di glutine, come ad esempio: riso, miglio, quinoa, amaranto e grano saraceno.

Anche nel caso della scelta dei cereali integrali è opportuno fare le dovute distinzioni e assicurarsi che gli alimenti cosiddetti integrali siano davvero tali e non, invece, prodotti da farine raffinate 00 con l'aggiunta di crusca.

3. Soia

Di per sé, la soia, se fermentata a dovere e quindi resa più digeribile e non consumata in eccessiva quantità, non è da ritenere un alimento rischioso.

Però, la maggior parte della soia in commercio, contenuta negli hamburger di soia, tofu e derivati, non è fermentata e deriva da coltivazioni OGM, quindi geneticamante modificata. 

In un ritorno al cibo più naturale possibile, non è consigliabile assumere cibi modificati o che non hanno subito il processo di fermentazione adeguato.

Alcuni studi hanno anche dimostrato come l'elevato consumo di soia è anche correlato all'incidenza di cancro al seno delle donne del campione analizzato.

L'unico tipo di soia davvero consigliato è quello fermentato, come il miso, ad esempio.

4. Latticini

I latticini sono alimenti molto consumati nel mondo occidentale. In realtà, però, passato il momento dell'infanzia e dell'adolescenza, il 60% della popolazione perde l’enzima lattasi che serve a digerire il lattosio. Perciò, se nell'età adulta consumiamo latte, mozzarella e formaggi freschi abbiamo sintomi di intolleranza come: costipazione, diarrea, mal di pancia, gonfiore, irritabilità, mal di testa, tachicardia, affaticamento, riduzione della fertilità, dolori muscolari e articolari. 

Per la maggior parte della popolazione consumare alimenti senza lattosio è perciò consigliato.

Se proprio desideriamo mantenere i latticini nella nostra dieta, è bene considerare che i latticini più tollerati sono il burro e i formaggi stagionati di latte vaccino non pastorizzato da mucche Jersey (comuni in Nord Europa), formaggi stagionati di capra o pecora da latte non pastorizzato e il ghee.

5. Sale

Il sale, di per sé, è un alimento utile al nostro corpo. Il problema è che quello che consumiamo oggi è un alimento completamente diverso e molto meno naturale rispetto a quello che si consumava un tempo.

Nella maggior parte dei casi, quello raffinato da tavola è costituito per il 99,9% da cloruro di sodio e per lo 0,1% da sostanze chimiche artificiali. 

Anche in questo caso, il sale da preferire è quello integrale: il sale integrale marino, oceanico o sale dell’Himalaya.

6. Olio di semi

L’olio di semi, di per sé non nocivo, contiene però meno antiossidanti di quello d'oliva. Spesso, nella sua estrazione, viene sottoposto al calore e ciò provoca una degenerazione dell'alimento stesso che spesso diventa rancido. 

Nella grande distribuzione, sono presenti oli di semi di scarsa qualità e irranciditi. È opportuno, dunque, fare attenzione e, tendenzialmente, preferire l'olio extravergine di oliva rispetto a quello di semi.

Un'altra precauzione da utilizzare nella scelta dell'olio è quello di assicurarsi che sia estratto a freddo e non esporlo a fonti di calore. È una buona idea conservarlo in frigorifero e consumarlo entro un mese dall'apertura.

 

Quali sono le 10 caratteristiche per scegliere il miglior olio extravergine d'oliva?

 


Gli alimenti descritti sono nocivi per la maggior parte della popolazione. Oltre a tenere presenti queste linee guida, però, è opportuno valutare in base alla propria esperienza quali cibi ci consentono di stare meglio e quali invece abbassano il nostro livello di energia e di benessere.

Potremmo scoprire di essere lievemente intolleranti ad altri cibi oltre a quelli elencati e, in base a questo e al parere medico, costruirci una dieta su misura per stare davvero bene.

 

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Tatiana Berlaffa
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere... Leggi la biografia
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere di qualsiasi cosa, la provo in prima persona.Sono appassionata di tematiche legate al benessere e alla crescita personale. Amo le novità, viaggiare da sola e imparare lingue straniere.Tra i miei... Leggi la biografia

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