Artemisia annua: “portatrice sana” di amminoacidi e proteine
Salute e Benessere Naturali
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L’Artemisia annua è una pianta originaria dell’Asia che fa parte della famiglia delle Asteracee. Negli ultimi anni questa pianta sta suscitando parecchio interesse per le sue proprietà medicinali. Tuttavia, in aggiunta, essa contiene un’alta concentrazione di proteine, e pure con una corretta mescolanza degli amminoacidi, ossia delle unità strutturali primarie che le costituiscono.
Valerio Pignatta
Nella polvere delle foglie di artemisia oggi in commercio ci sono tutti gli amminoacidi di cui abbisogniamo, sia quelli essenziali che quelli non essenziali e, soprattutto, vi si trovano in una proporzione equilibrata.
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Va inoltre sottolineato come la concentrazione di amminoacidi essenziali contenuti nelle foglie di artemisia è superiore al fabbisogno suggerito dall’Organizzazione mondiale della sanità nei bambini in età prescolare. Questa pianta rappresenta quindi una formidabile fonte di proteine e viene consigliata specificamente per quegli individui che ne abbiano un elevato fabbisogno, come appunto i bambini ma anche malati, atleti, persone che svolgono lavori molto impegnativi dal punto di vista intellettuale, donne in gravidanza, vegetariani e vegani, giovani e anziani e persone sottoposte a forti stress.
Nessun appesantimento per l’organismo
Le proteine dell’artemisia sono perfettamente assimilabili e digeribili. Diversamente dalle proteine di origine animale, non appesantiscono l’organismo con l’introduzione di acidi e colesterina e in particolare con acidi grassi saturi, ma, differentemente dalla soia, dal seitan e dai lupini, posseggono un ridotto potenziale allergico.
Per avere uno schema generale e completo possiamo riassumere che l’artemisia contiene i seguenti amminoacidi:
- l’acido aspartico che combatte la stanchezza e protegge dalla sindrome da burnout.
- l’alanina, regolatrice dei tassi di zucchero nel sangue e protettiva nei confronti del diabete;
- la fenilalanina e la tirosina, che rinvigoriscono il sistema nervoso e sono basilari per la produzione dei neurotrasmettitori;
- l’isoleucina, che anch’essa regola il livello di zucchero nel circolo sanguigno;
- la leucina, che garantisce la costruzione di ossa robuste e facilita i processi di guarigione;
- la lisina, che stocca il calcio nelle ossa e combatte i virus;
- la metionina e la cistina, che disintossicano il corpo e distruggono i radicali liberi e gli aggressivi composti dell’ossigeno;
- la treonina, che costituisce la materia prima del collagene e dell’elastina e mantiene in salute, bella ed elastica la pelle;
- il triptofano, che è il mattone fondamentale per neurotrasmettitori come la serotonina e che ha dunque un effetto di ottimizzazione e regolazione dell’umore.
Rammentiamoci dunque dell’utilità di questa pianta, specie se apparteniamo alle categorie sopra citate, dato che il suo contenuto di proteine è davvero considerevole (con un 27,1% sul totale dei componenti) e la sua potenzialità terapeutica e rinforzante del sistema immunitario è elevata.