Artrosi al ginocchio: sintomi, rimedi e cure naturali
Salute e Benessere Naturali
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Uno dei sintomi dolorosi più diffusi dopo i 40-50 anni è l’artrosi al ginocchio, che viene ritenuta comunemente una malattia tipica dell’età che avanza, come conseguenza dell’usura della cartilagine. Di solito viene detto che non ci sono soluzioni, se non l’intervento di sostituzione della cartilagine con una protesi, quando il dolore diventa cronico e ingestibile e rischia di compromettere le normali attività quotidiane. I dottori Roland Liebscher-Bracht e Petra Bracht, dopo anni di studi, osservazioni e terapie su migliaia di pazienti si sono resi conto che molti dei luoghi comuni su questa malattia sono errati, il primo fra tutti la credenza che l’artrosi sia incurabile e non si possa prevenire. Nel loro libro L’Artrosi È una Bugia affrontano le nuove scoperte e illustrano gli esercizi che aiutano ad alleviare il dolore già in atto e anche a prevenire la degenerazione cartilaginea.
Romina Rossi
Artrosi al ginocchio: i sintomi
L’artrosi è definita una malattia reumatica cronica che provoca lesioni degenerative della cartilagine articolare. Nei casi più gravi oltre alla cartilagine sono interessati anche l’articolazione, l’osso e il muscolo. Viene considerata inoltre la malattia più comune dell’apparato muscolo-scheletrico, e le parti più colpite sono il ginocchio, l’anca, la colonna cervicale e lombare e le mani.
Fra i sintomi più comuni di questa malattia vi sono:
- dolore,
- rigidità, soprattutto mattutina,
- gonfiore dell’articolazione e relativa tumefazione,
- scricchiolii che interessano l’articolazione affetta da artrosi,
- limitazione di movimento delle articolazioni.
Finora ci è stato detto che l’artrosi del ginocchio, così come quella generale, è causata da determinati fattori, come: l’età, il sesso (ne soffrono di più le donne), il sovrappeso, alcuni fattori genetici, le malattie endrocrino-metaboliche. L’età è senza dubbio il fattore in pole position, tanto che l’artrosi viene considerata una malattia quasi inevitabile della vecchiaia.
Anche alcuni tipi di sport sono ritenuti responsabili dell’insorgenza di artrosi, soprattutto se creano microtraumi ripetuti alle articolazioni, come il calcio, il tennis o i tuffi.
Per risolvere parzialmente il dolore e la rigidità, molti medici consigliano di praticare sport che non sollecitano le articolazioni, come il nuoto; per l’atrosi al ginocchio la bicicletta viene ritenuta un’attività benefica, purché la sella sia alta e le resistenze alla pedalata siano basse.
Artrosi al ginocchio: i rimedi naturali
La medicina ufficiale si limita a trattare il dolore con farmaci antinfiammatori che possano ridurre il dolore e la rigidità. Spesso viene consigliata anche della fisioterapia o della ginnastica dolce che possano permettere di recuperare in parte la mobilità dell’articolazione. Nei casi più gravi si procede a intervento chirurgico che permetta la sostituzione dell’articolazione con una protesi.
Per cercare di fronteggiare la situazione, che può essere dolorosa e in certi casi anche invalidante, molte persone cercano rimedi naturali che possano migliorare la condizione personale. Per alleviare il dolore possono essere utili ad esempio piante che hanno azione antinfiammatoria naturale, come l’artiglio del diavolo, che contiene una particolare sostanza, l’arpagoside, che ha proprietà antinfiammatorie, in grado di migliorare la funzionalità articolare, contrastando il dolore.
Anche la boswellia serrata è una pianta utile per alleviare gli stati infiammatori, grazie alla presenza di acidi boswellici, le cui proprietà benefiche sono molto note in Ayurveda, che hanno attività benefica sugli stati di tensione localizzati.
Per alleviare il dolore può essere indicato anche l’estratto glicerinato di ribes nigrum, considerato un cortisone naturale, senza però gli effetti collaterali di quello chimico, utile quindi per alleviare anche gli stati dolorosi più ostinati.
Ciclicamente possono essere indicati anche impacchi localizzati a base di fomenta marina, un particolare estratto di rocce vulcaniche in acque minerali acido-carboniche, utili per alleviare dolore e contratture e allo stesso tempo di frenare i processi infiammatori in atto, impedendo un loro peggioramento.
Riguardo agli impacchi molte persone si chiedono se per l’artrosi al ginocchio sia meglio il caldo o il freddo: secondo gli studi si tratta di due condizioni soggettive. Molte persone infatti trovano giovamento con impacchi o applicazioni calde, mentre altre provano un maggior sollievo con il freddo.
Gli studi clinici dicono che il caldo è preferibile nelle situazioni di rigidità soprattutto mattutina, meglio se senza infiammazione; gli impacchi freddi invece possono essere applicati nelle fasi di infiammazione articolare acuta. Attenzione però a non esagerare: il ghiaccio va applicato per pochi minuti consecutivi, eventualmente da ripetere più volte durante la giornata, sempre facendo attenzione a non mettere il ghiaccio a contatto con la pelle nuda, perché provoca ustioni anche gravi, ma avvolgendolo in un panno di cotone o in altro materiale naturale.
Tutti questi rimedi però non agiscono sulla causa, ma solo sul sintomo: per risolvere e prevenire l’artrosi al ginocchio gli esercizi mirati sono la cura migliore.
Artrosi al ginocchio: le nuove cure
Gli autori di L’Artrosi È un Bugia si sono resi conto che le cause dell’artrosi non sono da ricercare solo nei fattori elencati poco sopra. La loro lunga esperienza in ambito clinico li ha portati a convincersi che: “Dolore e artrosi hanno origine dal mancato utilizzo del nostro corpo, cui si aggiunge l’aggravante di un’alimentazione dannosa.
La tensione dei muscoli e delle fasce aumenta. Le cartilagini e i dischi intervertebrali vengono sovraccaricati, si logorano e degenerano. Le fasce si restringono. Le sostanze nutritive e gli scarti metabolici si accumulano nel liquido intracellulare che si acidifica sempre più. Le cellule ricevono un approvvigionamento sempre meno efficace e non riescono più a liberarsi dei loro scarti.
Noi interrompiamo questo circolo vizioso e lo invertiamo. Il risultato? Benvenuti alla vostra nuova vita – sani, liberi dal dolore e in possesso della piena mobilità”.
In sostanza sono il movimento e l’ampiezza di quest’ultimo che determinano la salute delle nostre cartilagini e articolazioni: meno siamo flessibili e mobili, più probabilità ci sono che le nostre articolazioni vadano incontro ad usura; non siamo fatti, infatti, per stare fermi, seduti giornate intere a una scrivania o in una macchina. Siamo fatti per muoverci e muovere tutte le articolazioni, ma il nostro attuale stile di vita e le comodità che abbiamo ottenuto riducono fortemente i movimenti che potremmo fare.
Scrivono gli autori all’interno del libro: “Le cartilagini della maggior parte delle nostre articolazioni sono comunque malnutrite. Il motivo è che utilizziamo i nostri angoli articolari solo in misura del 5-10%.
Questo significa che alcuni punti della superficie cartilaginea vengono sollecitati molto spesso, mentre altri mai. Per nutrire le cartilagini è però importante che esse siano sollecitate e poi scaricate con frequenza su tutta la superficie. Diversamente, le aree non utilizzate si atrofizzano per mancanza di nutrimento, le altre vengono sottoposte a carico eccessivo e si usurano oltre il livello normale.
Ora il dolore di allarme, il cui compito è mettere in guardia dal logoramento della cartilagine, porta a ridurre ulteriormente le aree già di per sé insufficienti che utilizziamo, e la situazione si acutizza. In sostanza, la cartilagine subisce la stessa sorte di noi esseri umani: se non veniamo nutriti a sufficienza dimagriamo sempre più, e se la situazione perdura nel tempo, prima o poi per noi non c’è ritorno, e moriamo”.
Secondo gli autori, inoltre ci sono 3 fattori che incidono sulla degenerazione cartilaginea e l’insorgenza del dolore:
- alimentazione,
- cause psichiche: cioè tutti i fattori che agiscono anzitutto sul piano mentale, perciò a stati d’animo ed eventi, anche di natura grave come i traumi, compresi i fattori spirituali. Il corpo infatti reagisce con stress e tensione a ogni genere di minaccia. Se questa situazione perdura nel tempo, prima o poi si traduce in dolore;
- influssi ambientali: sono inclusi radiazioni o campi energetici di ogni tipo, ma anche sostanze chimiche a cui siamo costantemente e ovunque esposti nel quotidiano.
Alla luce di ciò, quindi, come curare l'artrosi al ginocchio? Gli autori mettono in evidenza l’importanza di esercizi mirati che permettano di ritrovare la normale funzionalità delle articolazioni così come uno stile di vita il più equilibrato possibile, che comprenda una sana alimentazione, la gestione dello stress, dell’ansia e di altri fattori che possono incrinare l’omeostasi mentale e spirituale, e la correzione di eventuali fattori ambientali negativi.
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Artrosi al ginocchio: gli esercizi
Per svolgere gli esercizi per alleviare l’artrosi è necessario dotarsi di un kit composto da 2 diversi tipi di rullo e e 2 sfere che permettono di eseguire un massaggio fasciale su schiena, gambe, braccia e mani, testa, e piedi. Questo kit permette di eseguire gli esercizi con intensità diversa e per alleviare il dolore presente.
Vediamo quali sono gli esercizi più indicati.
Massaggio fasciale con rulli e sfere
Per questo esercizio ti occorre la sfera piccola e il rullo medio. Posiziona il rullo medio alla base del tendine di Achille, in modo che questo sia alloggiato nella scanalatura e protetto. Fai scorrere il rullo a partire dal tallone passando sul polpaccio, sull’incavo del ginocchio e sul lato posteriore della coscia e poco oltre l’ischio (l’osso del bacino su cui ci appoggiamo quando siamo seduti) fino ai muscoli del gluteo.
Ora appoggia la sfera piccola a contatto con l’incavo del ginocchio e falla rotolare in questa area tracciando piccole spirali. Posiziona il rullo medio appena sotto il ginocchio e fallo scorrere sul lato anteriore della gamba fino alla spina iliaca. Se non riesci ancora a caricare il peso sul rullo, massaggia il lato anteriore della gamba con il rullo medio aiutandoti con le mani.
Posiziona il rullo medio appena al di sotto del ginocchio e fallo scorrere sul lato interno della gamba fino al cavallo. Prendi la sfera piccola con entrambe le mani e falla scorrere un po’ al di sotto dell’inguine, in profondità nello spazio fra il muscolo anteriore della coscia e quelli della coscia interna.
Qui troverai un punto che spesso è particolarmente sensibile alla pressione, come nella zona al di sotto della spina iliaca. Posiziona il rullo medio appena al di sotto del ginocchio e fallo scorrere sul lato esterno della gamba, passando sul gluteo fino alla cresta iliaca.
Procedi con cautela, perché questa area è molto sensibile: al tempo stesso, però, massaggiandola potrai ottenere grossissimi risultati. Se non riesci ancora a caricare il peso sul rullo, massaggia il lato esterno della gamba aiutandoti con le mani.
Rotazione del ginocchio
1° passaggio Mettiti in piedi davanti a una parete, con le gambe divaricate, i piedi alla stessa distanza delle anche, la punta rivolta in avanti e il ginocchio destro completamente esteso. Porta il piede sinistro verso destra, passando davanti e a lato della gamba destra e ruotando con cautela il corpo in questa direzione. Continua per 30 secondi a ruotare il tronco il più possibile verso destra mantenendolo sempre diritto. Il piede destro non dovrà accompagnare la rotazione. Avvertirai il dolore da allungamento al ginocchio, alla coscia o all’anca.
2° passaggio Riporta indietro il piede sinistro e poi il più possibile verso destra, mentre il corpo accompagna ruotando nella stessa direzione. Ruota il tronco progressivamente per 30 secondi e portalo sempre più a sinistra mantenendolo il più possibile diritto. La gamba destra rimane estesa, e il piede destro non dovrà accompagnare la rotazione. Avvertirai il dolore da allungamento al ginocchio, alla coscia o all’anca.
3° passaggio Ripeti due volte il primo e il secondo passaggio.
Allungamento del polpaccio
1° passaggio Mettiti in piedi davanti a una parete, con le gambe divaricate, i piedi alla stessa distanza delle anche e la punta rivolta in avanti. Porta la gamba destra circa un passo e mezzo all’indietro, con il ginocchio completamente esteso. Assicurati bene che il piede destro sia perfettamente perpendicolare rispetto al muro e che non sia minimamente rivolto all’esterno. Ora fletti il più possibile il ginocchio sinistro e continua senza sollevare il tallone destro da terra. Controlla sempre che il ginocchio destro rimanga completamente esteso. Avvertirai il dolore da allungamento perlopiù nella parte alta del polpaccio fino all’incavo del ginocchio.
2° passaggio Mantieni questa posizione mentre premi l’avampiede destro contro il pavimento esercitando una forza progressiva fino a raggiungere la massima intensità. La forza esercitata non deve però essere tale da far sollevare il tallone. Interrompi con cautela l’esercizio di questa forza.
3° passaggio Fletti ancora progressivamente il più possibile il ginocchio sinistro senza sollevare il tallone.
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