Ciclo mestruale e creatività: come risvegliare e liberare le energie creative
Salute e Benessere Naturali
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Nella convinzione generale la creatività è un dono riservato a pochi, agli artisti, che sanno come usarlo per trasformare un oggetto comune in qualcosa di bello. In realtà la creatività è qualcosa di intrinseco alla natura umana, che ha molto a che vedere con ognuno di noi. La donna, in particolar modo, possiede questo “dono” poiché, governata dalla luna e dai suoi cicli. E mentre in alcune culture è ancora sentito il legame fra la donna, la luna e la creatività, nella cultura occidentale, sono sempre di più coloro che si stanno allontanando da qualsiasi arte creativa. Invece, poter riscoprire e utilizzare la creatività sarebbe di grande aiuto nella realizzazione personale. Nel suo best seller Luna Rossa, che dovrebbe essere letto da tutte le donne di qualsiasi età, Miranda Gray spiega come riavvicinarsi alla creatività, come poterla sfruttare e come approfittare delle varie fasi lunari, compreso il ciclo mestruale per realizzare noi stesse.
Romina Rossi
Lo stretto legame fra la luna e la donna
L’idea della luna come sorgente dello spirito creativo è una delle concezioni più antiche dall’umanità: il legame tra la creatività delle donne e la luna è stato osservato nei cicli ripetitivi dell’energia creativa che assume diverse forme durante il ciclo mestruale femminile. Queste energie danno a ogni donna la capacità di creare, cioè di portare in essere ciò che non è manifesto: un’idea, una conoscenza o la stessa vita umana.
L’energia creativa forma un ponte tra il mondo tangibile e quello non tangibile e trova espressione attraverso l’intelletto, le emozioni, l’intuizione, il subconscio e il corpo, a seconda della particolare fase del ciclo della donna.
La creatività delle donne, la sessualità e la spiritualità erano considerate come derivanti dal loro corpo e dal ritmo di quest’ultimo, e le energie creative connesse alla sessualità erano ritenute soggette al ciclo mestruale che rinnova la vita stessa ogni mese. Invece, oggi molte donne, non conoscendo più questo legame, non fanno che allontanarsi dalla creatività, qualunque espressione essa assuma.
È importante, a questo punto che ci capiamo su che cosa si intende per creatività, che non significa dover essere per forza dei Picasso o dei Leonardo: questa è, semmai, una visione restrittiva creata dalla società contemporanea, che considera arte solo alcuni prodotti creativi.
La creatività, invece, dovrebbe essere intesa in modo molto più ampio, ed essere considerata quell’energia che si manifesta durante tutta la vita di una donna anche se la sua espressione non è valorizzata. Ognuna di noi ha la capacità di creare, anche coloro che si sentono completamente negate, senza arte da poter sviluppare. Anzi, proprio questo atteggiamento negativo e sminuente, mette in evidenza la mancanza di consapevolezza nei confronti del proprio potenziale ma anche del legame con il proprio corpo, con la sessualità e la spiritualità.
Ecco nelle parole di Miranda Gray cos’è la creatività:
“Significa dare forma all’esperienza del sé interiore in rapporto al mondo esterno sia in forma tangibile, come dare alla luce un bambino o dipingere un quadro, sia in forma non tangibile, creando un’idea, una relazione o una danza”.
Tale energia è in relazione e cambia durante un ciclo lunare, che corrisponde anche al ciclo mestruale di noi donne: la sessualità si esprime in maniera diversa durante un mese, e al suo variare cambiano anche la sua consapevolezza, le esperienze e l’espressione delle sue energie creative.
Torna a spiegare la Gray:
“Le energie della fase della Vergine sono propulsive iniziatrici, quelle della Madre sono fisiche ed emotive, quelle dell’Incantatrice sono dinamiche e intuitive e quelle della Strega istintive e spirituali. Queste energie sorgono nel corpo e nella mente della donna e non c’è differenza tra queste e la sua sessualità; nel periodo del mese in cui l’energia sessuale ed erotica è al massimo, la sua percezione del mondo può produrre le espressioni più creative e spirituali.
I cicli della sessualità, della spiritualità e della coscienza creativa diventano inseparabili nella donna che vive la sua vera natura. Questa natura serve a esprimere la sua coscienza, per creare ciò che soddisfa i suoi bisogni e i suoi sentimenti, per celebrare la gioia di vivere e godere del suo corpo esprimendo il rapporto tra se stessa ed entrambi i mondi nei quali cammina. Se si considera la creatività delle donne come un processo che riflette l’esperienza della loro vita e la loro vera natura, la visione dell’arte non sarà ristretta solo al mero prodotto della creatività, alle opere esposte nei musei, ma si allargherà a comprendere tutti gli aspetti della vita e delle capacità di una donna”.
Il ciclo mestruale: come imparare e conoscerlo e a conoscerci grazie ad esso
Quando in passato le artiste erano donne
In passato le donne avevano un ruolo molto importante nella società: erano coloro che provvedevano a cercare cibo, raccoglievano i frutti e lavoravano la terra, ma anche coloro che, conoscendo le piante, erano in grado di prendersi cura e guarire gli altri. Spesso creavano e modellavano i recipienti in cui mettevano cibo e acqua, creavano le stuoie su cui la famiglia dormiva. E non erano oggetti tanto per fare: ognuno era unico perché fatto a mano e abbellito e arricchito in base alla concezione di bellezza dell’epoca. Molti di questi oggetti avevano anche un valore simbolico nella divinazione e nelle religione.
La creatività delle nostre antenate era soprattutto manuale, legata a un saper fare che si tramandava di madre in figlia. Poi qualcosa cominciò a cambiare: con il passaggio da una società matriarcale a una patriarcale e maschile, la donna cominciò a essere considerata come l’angelo del focolare domestico, una visione che però cominciò a sminuirla nel suo ruolo. Era ancora in grado di creare, ma queste creazioni includevano l’essere in grado di formare una famiglia, dei figli, vestiti e cibo per la famiglia. Piano piano la loro funzione di creatrici e artiste perse il proprio valore originario.
Ecco come lo spiega Miranda Gray:
“Fino agli anni Sessanta la donna mantenne, nella società occidentale, una importanza notevole per la creazione della famiglia, anche se la sua espressione creativa, intellettuale, sessuale e spirituale era limitata e spesso ridotta al ruolo di ‘colei che mantiene felice il marito e la famiglia’. Le donne preparavano ancora il cibo, creavano abiti e manufatti artigianali, creavano la famiglia e la casa, ma l’importanza di queste funzioni, eccetto che in tempo di guerra e di recessione, era vista come secondaria rispetto al lavoro e al ruolo del maschio”.
Un ulteriore cambiamento si verificò qualche anno dopo con l’avvento del femminismo: le donne cominciarono a chiedere pari diritti e a competere con gli uomini sul loro terreno, arrivando a una degenerazione del proprio ruolo. Le arti tradizionali, di conseguenza, cominciarono a essere considerate meno importanti – persino dalle donne stesse – rispetto al lavoro “vero” che permette di guadagnare ed essere quindi indipendenti. Fu così che le tradizionali capacità creative, che un tempo erano mezzi di sostentamento, espressione dell’esperienza e della comprensione della vita, vennero ridotte allo status di “passatempi”.
Per fortuna, fa notare la Gray, qualcosa sta cominciando a cambiare di nuovo: tale cambiamento sta permettendo alle donne di riappropriarsi della consapevolezza della propria natura.
“Le energie cicliche e le capacità delle donne hanno ancora molto da offrire alla società moderna, e le donne stanno cominciando a capire e a esprirmerle nuovamente sia in campi tradizionali che in aree di cui non si erano mai occupate prima.
Comunque non ci sono regole ferree per l’espressione delle energie creative femminili. L’uso che la donna fa delle proprie energie cicliche per essere madre, direttrice di un’azienda, impiegata di ufficio, dipendente in vari settori industriali o donna saggia e guaritrice è sempre valido e fa parte della natura femminile. Affinché la società nel suo complesso accetti tutte le espressioni dell’energia femminile, come Vergine, Madre, Incantatrice e Strega, le donne devono prima riconoscere questi aspetti in loro stesse e accettarli nelle altre donne”.
Come risvegliare le energie creative
Molte sono le tecniche che si possono usare per ritrovare la creatività: dalle visualizzazioni che aiutano a risvegliare la mente, fino alle interazioni sensoriali con il mondo esterno che permette di risvegliare il corpo, ogni tecnica va bene. Prima però è indispensabile conoscere il proprio corpo, le proprie energie e i cicli a cui la donna sottostà. In questo caso torna utile il disco lunare, di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente.
Durante il mese, infatti, l’energia non è sempre uguale, così come non lo è l’energia sessuale: imparare a riconoscere questi cambiamenti, permette di diventare consapevoli di noi stesse e del nostro corpo. Questa consapevolezza ha anche un altro vantaggio: ci permette infatti di renderci conto che non è la creatività quella che viene perduta in alcuni periodi della nostra vita; si tratta più che altro di un cambiamento che riguarda la sua espressione. In questo modo abbiamo ha la capacità di variare il nostro stile di vita in accordo con le fasi del ciclo per trarre il meglio da esse.
La creatività sta nel flusso delle nostre energie creative e sessuali, quindi limitare questo flusso significa limitare l’espressione della natura creativa.
E come si fa a risvegliare la propria creatività? Miranda Gray spiega che in realtà c’è un modo molto semplice per farlo e che questo: “consiste nel diventare più sensuale e prendere coscienza del proprio corpo e della sua interazione col mondo esterno.
Questo si può fare cercando di notare le sensazioni del corpo e il modo in cui esso reagisce al tatto, agli odori e alla temperatura. Notate particolari come la sensazione degli abiti sulla pelle, il calore del sole sul corpo; sentite il mondo con la pelle! Se potete, camminate scalze o nude. Affinate la consapevolezza dei suoni, dei profumi, godete della vista, dei colori e delle forme del mondo attorno a voi e sentitevi vive! Se avete un partner o una famiglia, soffermatevi sul loro odore e sul loro modo di toccare. Lasciate che la mente sia conscia dell’utero, sentendo la sua posizione nel corpo. Noterete che questa maggiore consapevolezza aumenterà soprattutto nei periodi di maggior creatività”.
Un buon modo per risvegliare la creatività e di prendere contatto con il proprio corpo è ballare. E di nuovo, non bisogna essere ballerine della Scala per poterlo fare: basta lasciarsi andare e seguire la musica, lasciare libero il corpo di manifestare le emozioni che la musica suscita in quel momento. Se proprio non ce la fate a ballare, perché vi crea imbarazzo, provate a seguire la musica con un piede o a dondolare una gamba, e cercate di ascoltare il flusso dell’energia che vi pervade.
Anche attraverso la mente è possibile risvegliare la propria energia creativa. A volte è un evento drammatico – come la morte di una persona cara – a farla scaturire. Altre volte è l’interazione con l’ambiente: vi è mai capitato di vedere un tramonto, un panorama da mozzare il fiato e di voler descrivere le sensazioni associate in un quadro, una poesia, un racconto? Che altro era, se non energia creativa lasciata libera di esprimersi?
Bisogna cercare di dedicare tempo a sufficienza all’espressione della creatività: solo rendendoci conto che la nostra natura è creativa e che è collegata alla nostra mente tramite il corpo e il suo ciclo, saremo in grado di prendere coscienza del nostro potenziale creativo.
Viceversa, trattenere e non sfruttare le energie creative non farà che accrescere un senso di isolamento e stagnazione, facendo sì che venga meno anche l’ispirazione, il desiderio sessuale e la nostra consapevolezza del mondo. Reprimere questa forza creatrice può dar vita a tendenze distruttive o a comportamenti non equilibrati, che non fa che snaturare la nostra energia. Se invece lasciamo fluire questa energia, la ascoltiamo, la accogliamo e la esprimiamo, saremo in grado di riappropriarci della nostra capacità creativa che, con il passare del tempo, diventerà più corposa e stabile.
Per renderci conto di come cambia la nostra energia, ecco un semplice esercizio di osservazione.
“Osserva il Disco Lunare e nota come tendi a esprimere l’energia creativa, sia consciamente che inconsciamente. Cerca di notare se passi periodi in cui desideri dipingere, scrivere, suonare, fare l’amore, danzare, cucinare, fare pulizia, giardinaggio, curare gli altri e la natura.
Cerca di notare come gestisci questi impulsi creativi; li metti a frutto? Quali sono i tuoi bisogni? Reprimi la tua espressività? Ti senti frustrata? Noterai che i giorni di elevata sessualità e creatività tendono a coincidere nel ciclo e che in quei giorni puoi essere molto attiva. Potresti anche notare periodi in cui la creatività è meno fisica ed è, invece, espressa interiormente”.