Colon irritabile e bambini: consigli terapeutici e rimedi naturali
Salute e Benessere Naturali
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Le malattie cronico-infiammatorie intestinali si stanno diffondendo sempre di più anche fra i bambini. Si tratta di disturbi per i quali spesso la medicina ufficiale non ha soluzione, e di cui non trova nemmeno la causa. Eppure tale condizione rischia di diventare cronica e peggiorare la qualità della vita, perché la persona che ne soffre è costretta a fare i conti con sintomi che possono essere anche parecchio gravi. Il colon irritabile nei bambini può trovare una soluzione grazie all’alimentazione adeguata e al ripristino della flora batterica intestinale. Come fare lo spiega il dottor Paolo Giordo nel suo libro Alimentazione e Disturbi del Comportamento in Bambini e Ragazzi.
Romina Rossi
L’intestino: molto più che un apparato digerente
Una delle funzioni dell’apparato digerente è quella di digerire e assorbire il cibo ed eliminare le sostanze di scarto che non sono utili per l’organismo. L’assorbimento dei nutrienti e dell’acqua dai cibi avviene nel tratto che si chiama tenue, grazie alla presenza dei villi, delle estroflessioni della mucosa che hanno la funzione di moltiplicare la superficie assorbente del tenue; da qui il bolo di cibo digerito viene spinto verso il colon, dove invece è presente il microbiota, un grande organo che può arrivare a pesare fino a 2 chili, ed è costituito da microrganismi simbionti (quindi benefici per la vita) a cui vengono imputate ad oggi, oltre 19 mila funzioni metaboliche fra cui la produzione di alcune vitamine e la funzione immunitaria.
Per la sua importanza nelle funzioni metaboliche, l’intestino è stato definito un secondo cervello o anche il sistema nervoso enterico: gli studi hanno messo in luce che questo apparato ha una stretta relazione con il resto dell’organismo, sia con il cervello che con altri apparati, come ad esempio gli occhi. La via di comunicazione è serratissima ed è bidirezionale, tanto che la disfunzione dell’uno è in grado di influenzare negativamente l’altro e viceversa.
La regolazione immunitaria avviene tramite il tessuto linfoide associato alla mucosa, o MALT, che crea una rete fra le strutture linfatiche dell’organismo per formare un equilibrio immunitario. Spiega il dottor Giordo che: “La mucosa intestinale produce anche un tipo di anticorpi che, anziché essere trasportati nel sangue e dalla linfa, vengono liberati all’esterno e quindi si trovano a stretto contatto con il lume intestinale e il suo contenuto.
Questi anticorpi denominati IgAs (immunoglobuline A secretorie) formano un peculiare sistema difensivo della mucosa gastroenterica che, come una pellicola protettiva, riveste le mucose, mostrando una spiccata attività antivirale e antibatterica selettiva. […] L’alterazione o la distruzione di questa forma di protezione immunitaria porta spesso a una serie di patologie come, per esempio, la diarrea cronica, e a una sindrome da malassorbimento”.
Quando si verifica un deficit di IgAs si possono verificare malattie che esulano dal sistema digerente, come ad esempio:
- bronchiti,
- polmoniti,
- asma bronchiale,
- malattie autoimmuni (artrite reumatoide, lupus eritematoso, anemia perniciosa, tiroidite ed epatite cronica),
- manifestazioni allergiche.
Diceva Ippocrate oltre 2000 anni fa che tutte le malattie hanno origine nell’intestino: la scienza sta confermando che il padre della medicina moderna aveva ragione da vendere.
La flora batterica: come influenza la nostra salute intestinale
Un ruolo predominante nel mantenimento della nostra salute è dato dalla salute della flora batterica intestinale, quella miriade di ceppi batterici che formano il nostro microbiota. Questa colonia si forma ancora prima che nasciamo, grazie al passaggio di alcuni di questi microrganismi nella placenta, attraverso il cordone ombelicale.
Viene poi influenzata da molti fattori che riguardano prettamente il nostro stile di vita: dal tipo di parto con il quale veniamo al mondo, al tipo di allattamento, allo svezzamento, all’alimentazione ma anche al luogo in cui viviamo. Ognuno ha un proprio microbiota unico, tanto che non ne esistono due uguali, nemmeno fra i gemelli, ed è paragonabile alle nostre impronte digitali.
Affinché questo organo invisibile sia efficiente e possa svolgere tutti i suoi compiti senza interferenze, i ceppi batterici devono essere in equilibrio fra di loro e in quantità numerica: questa condizione di equilibrio è detta eubiosi. La situazione contraria è invece detta disbiosi e si verifica quando c’è squilibrio fra i vari ceppi e una diminuzione numerica dei batteri buoni. La disbiosi si manifesta con sintomi fisici, fra i quali:
- stitichezza, diarrea o alvo alternato,
- gonfiori e dolori addominali,
- flatulenza e aerofagia,
- crampi addominali,
- difficoltà digestive.
Inoltre, questo squilibrio, o disbiosi, crea un processo infiammatorio a causa di sostanze estranee che interessano per primo l’intestino e coinvolgono secondariamente il sistema immunitario. In tale situazione dovrebbero entrare in azione le immunoglobuline A (IgA) che hanno il compito di spegnere l’infiammazione. Ma, scrive il dottor Giordo che in molti bambini (soprattutto gli autistici) queste sono carenti, per cui le infiammazioni non fanno che crescere e ingrandirsi.
In una situazione di disbiosi, inoltre, è comune che vi siano alcuni ceppi che proliferano su altri, in particolare:
- Proteus,
- Escherichia coli,
- Candida albicans, responsabile dell’infezione vaginale,
- Clostridium, favorito dall’uso di antibiotici,
- Streptococcus fecalis.
Scrive il dottor Giordo che: “Le catetgorie più colpite sono donne e bambini. Nei bambini il quadro è più confuso e l’evoluzione molto più subdola. Oggi un gran numero di bambini viene sottoposto sempre più precocemente a terapie antibiotiche nei primi anni o addirittura nei primi mesi di vita. Quest’abitudine, spesso non supportata da effettiva necessità, può condurre, in alcuni maggiormente che in altri, a uno sviluppo eccessivo di colonie di candida, provocando alterazioni intestinali e indebolimento immunitario. Moltissimi casi di otite media ricorrente nei bambini sono stati messi in relazione con un’infezione da candida e si è avuta la riprova di un netto miglioramento dei sintomi e della frequenza delle otiti dopo un ciclo di farmaci antifungini come la nistatina.
Molti bambini, diagnosticati come ADHD (deficit di attenzione e iperattività), hanno avuto una serie molto frequente di episodi di otite negli anni precendenti. Gli stessi bambini hanno poi tratto giovamento dall’eliminazione dalla dieta di zuccheri, lieviti, cioccolato, uova e latticini. Alcuni studi americani hanno collegato l’infestazione da candida alle problematiche neuropsicologiche dell’ADHD e dell’autismo”.
Colon irritabile nei bambini: un circolo vizioso senza soluzione
Tutto questo non fa che creare un circolo vizioso che porta a un indebolimento della salute, creando problemi e disturbi che spesso non vengono messi in relazione fra di loro. Un bambino che assume antibiotici fin dalla più tenera età può avere episodi di: diarrea o dermatite da pannolino o delle zone genitali. Con il passare del tempo, si possono manifestare anche sintomi come “naso gocciolante” o tosse per interessamento delle mucose respiratorie e l’abbassamento cronico delle difese immunitarie. Ad altre infezioni seguiranno altri antibiotici che faciliteranno la proliferazione della candida.
Con il passare degli anni il bambino soffrirà di gonfiore addominale, costipazione o diarrea. Questi sintomi non troveranno riscontro in ambito clinico (la sindrome del colon irritabile viene spesso "appioppata" a un paziente quando gli esami diagnosti non hanno rilevato alcun problema dal punto di vista medico. E si tratta di una condizione per la quale non c’è soluzione, e con la quale il bambino sarà costretto a con-vivere anche da adulto, cercando di limitarne gli effetti che spesso possono peggiorare la qualità della vita personale e lavorativa).
Dal punto di vista comportamentale – si legge in Alimentazione e Disturbi del Comportamento in Bambini e Ragazzi – questi bambini sono spesso definiti iperattivi, impulsivi, con difficoltà di concentrazione su un argomento, e ciò porta inevitabilmente a uno scarso apprendimento in ambito scolastico. E tutto questo parte da un disequilibrio dell’apparato intestinale, che piano piano predispone anche a un cambio di costituzione che predispone a più serie complicanze, comprese quelle di tipo degenerativo.
Alimentazione per il colon irritabile nei bambini
Una delle chiavi per mantenere la salute del nostro microbiota intestinale, far sì che rimanga in eubiosi e possa svolgere al meglio tutte le proprie funzioni, così da limitare molti degli effetti negativi che può provocare la disbiosi, è l’alimentazione. Scrive infatti il dottor Giordo: “Tutti i bambini, nessuno escluso, dovrebbe modificare il proprio stile di vita e adottare un’alimentazione sana e funzionale per il loro processo di crescita e sviluppo cognitivo. Chi è affetto da problematiche neurocomportamentali, o da allergie, asma e altri problemi comuni nel mondo occidentale contemporaneo, dovrebbe intraprendere un percorso di salute e di recupero che tenga conto della molteplicità di fattori che sono stati chiamati in causa come fonte di patologia”.
A seconda della gravità dei sintomi, il dottor Giordo propone diversi stili alimentari terapeutici, come ad esempio:
- la dieta priva di glutine e caseina, indicata per bambini affetti da autismo, ADHD, allergie, asma;
- la dieta per allergie e intolleranze alimentari utile per quei bambini che soffrono di allergie e intolleranze alimentari spesso misconosciute, compresi anche quelli affetti da disturbi psicocomportamentali (autismo e ADHD);
- la dieta anti-candida utile per i bambini e gli adolescenti che soffrono di candida causata dalla presenza di disbiosi intestinale cronica che contribuisce a produrre, sia come conseguenza di frequenti e spesso sconsiderate terapie antibiotiche. I segni e i sintomi della candida spesso si sovrappongono a quelli di una intolleranza alimentare. La dieta più utile per limitare la proliferazione di questo fungo è quella che evita i lieviti (pane, pasta, dolci) e che riduce ciò che ne provoca la proliferazione, come lo zucchero (i cibi peggiori sono quelli che li contengono entrambi, come i dolci);
- la dieta del riequilibrio glicemico, utile per i bambini che soffrono di ipoglicemia, un abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue, comune nei bambini affetti da disturbi psicocomportamentali. Tale condizione può essere facilitata da una dieta a base di zuccheri raffinati o da insulinoresistenza che può essere favorita da una infiammazione cronica. La dieta anti-ipoglicemica si basa su cibi che sono digeriti più lentamente quali quelli ricchi di fibre e proteine nobili, come cereali integrali, fra i quali riso, legumi, uova, carni e vegetali;
- la dieta a basso tenore di carboidrati: alcuni bambini, afferma il dottor Giordo, possono aver bisogno di una dieta rigorosissima che può riassumersi in una combinazione tra quella priva di glutine e caseina, quella anti-candida e quella anti-ipoglicemica. Si tratta dei bambini non responders, che sono affetti da severe forme di disturbi gastrointestinali con diarrea persistente alternata a costipazione, gonfiore e dolore addominale cronico, presentano disturbi cognitivi e comportamentali e non hanno tratto giovamento dalle diete precedentemente esposte. Si tratta di una dieta con una severa restrizione di carboidrati, che sono ritenuti la causa di infezioni batteriche con stato infiammatorio persistente della mucosa intestinale a causa della loro incompleta digestione. La dieta consiste nell’abolizione quasi completa di tutti i carboidrati compresi quelli che non contengono glutine e caseina, l’abolizione totale di tutte le carni e pesci conservati, frutta e vegetali in scatola, tutti i tipi di latte compresi quelli vegetali;
- la dieta basso tenore di ossalati che è praticata soprattutto nei disordini dello spettro autistico, e anche quando le altre diete non hanno prodotto alcun giovamento. I cibi molto ricchi di ossalati sono, tra le bevande, il latte con il cioccolato e il cacao, la crema di mandorle, i fagioli in scatola, il sesamo, i semi di girasole, gli spinaci, le bietole, la salsa di soia, le melanzane, il prezzemolo, i meloni, i mirtilli, i lamponi, le more e l’uvetta;
- la dieta a basso tenore di fenoli e salicilati: i fenoli sono conservati in quantità maggiore in: mele, albicocche, mandorle, le bacche e i frutti rossi, l’aceto di mele, il caffè, i cetrioli, uva e uvetta, le arance, le pesche, i mandarini, i pomodori e in alcuni cibi conservati. Alcuni bambini mostrano sintomi che possono indicare problemi con i fenoli, come presenza di occhiaie scure, guance rosse, diarrea, iperattività, orecchie rosse e sintomi di autolesionismo. I salicilati sono presenti in vari tipi di frutta e verdura, che sono più o meno gli stessi che contengono i fenoli.
Ovviamente, data la ristrettezza di questi regimi alimentari, è bene essere seguiti da un medico, evitando il fai da te, al fine di non creare carenze nutrizionali e malassorbimento intestinale che possono creare altri disturbi. Il medico competente potrà prescrivere il regime alimentare più corretto, indicando anche tempi e durata di tali regimi, monitorando i progressi di salute di ogni bambino.