Come meditare: 10 consigli
Salute e Benessere Naturali
Salute e Benessere Naturali
Che la meditazione apporti benefici alla salute ormai lo ha riconosciuto anche la scienza. E oggi sono sempre di più le persone che meditano, più o meno quotidianamente. Eppure c’è ancora qualcuno che trova difficoltà a mettersi calmo e tranquillo e concentrare la mente… sul nulla. Se questo è il vostro caso, non perdetevi il libro di Sukey ed Elizabeth Novogratz, Basta Poco, che insegna proprio come meditare.
Romina Rossi
Disciplina o perdita di tempo?
Fino a qualche decennio fa la meditazione era considerata una pratica religiosa, quindi appannaggio di chi aveva abbracciato un certo credo, di ispirazione buddista o comunque orientale.
Ricordo che quando ero ragazzina, invece, si era trasformata in una pratica dell’allora neonato “movimento” zen. Era diventata disciplina da fricchettoni e nostalgici hippie, un qualcosa sicuramente non adatta agli uomini tutto d’un pezzo, quelli che non dovevano chiedere mai.
Poi per fortuna qualche scienziato illuminato decise di capire come mai tale disciplina-perdita di tempo per buoni a nulla pacifisti zen fosse così benefica su chi la praticava. Perché, diciamolo, chi praticava meditazione stava (e sta ancora) meglio di chi non la pratica. E così dovettero ammettere che meditare non era affatto una pratica tanto per fare o per perdere tempo, ma aveva la capacità di migliorare lo stato di salute fisico e mentale.
Prima di illustrarne i benefici, facciamo un salto indietro nel tempo per renderci conto che la meditazione è antica quasi quanto l’uomo.
Una pratica millenaria
Le prime testimonianze scritte risalgono a un periodo imprecisato fra il 400 e il 100 a.C.: l’indiano Patanjali scrisse gli Yoga Sutra. Si trattava di un manuale che conteneva le descrizioni degli Ashtanga, con asana, pranayama e meditazioni di accompagnamento. Da allora questo testo ha rappresentato una sorta di libro guida per tutti i maestri yoga, che si attenevano e utilizzavano le indicazioni, posizioni, respirazioni e meditazioni di Patanjali.
Bisognerà però aspettare il 1975 per assistere a un primo timido tentativo di inserire la meditazione fra le pratiche terapeutiche. Quell’anno il medico occidentale Herbert Benson la prescrisse ai suoi pazienti, formulando quella che diventerà nota come “la risposta benefica del rilassamento”.
Oltre a mettere in chiaro che per curare il corpo è necessario curare anche la mente, Benson mise in stretta correlazione lo stress con l’insorgenza di gran parte delle malattie moderne. La meditazione ha il potere di disattivare lo stress e indurre il rilassamento.
Il passo successivo avviene a distanza di 15 anni quando qualcuno, tale Seji Ogawa, studia gli effetti e i meccanismi della meditazione. Grazie alla risonanza magnetica funzionale riesce a misurare gli effetti che la meditazione ha sul cervello, confermando ciò che già Patanjali sapeva nella preistoria e cioè che la meditazione riesce a cambiare la neuroplasticità del cervello.
Da allora la meditazione è uscita, finalmente, dagli stretti confini di disciplina adatta solo a buddisti, religiosi, yogi o nostalgici del passato, ed è sempre più diffusa, come pratica se non quotidiana, quasi. In alcune scuole più avanzate si sta addirittura inserendo come “materia” per gli studenti. E i benefici sui bambini che la praticano sono sorprendenti.
I benefici della meditazione riconosciuti dalla scienza
Da quando Ogawa compì il primo studio sugli effetti benefici della meditazione, gli studi scientifici e gli esperimenti su tale pratica si sono moltiplicati. Tanto che se ne contano più di 3.000! La scienza oggi ha riconosciuto ben un centinaio di benefici – fisici, psicologici e spirituali – che la meditazione ha su chi la pratica.
E non si tratta di sciocchezze, perché fra le altre cose, la meditazione riesce a:
- combattere la depressione;
- ridurre lo stress e l’ansia e riequilibrare l’umore;
- ridurre i sintomi della sindrome pre-mestruale;
- combattere i radicali liberi e i danni ai tessuti, rallentando l’invecchiamento;
- aiutare a raggiungere il peso ideale;
- curare il mal di testa e l’emicrania;
- rafforzare il sistema immunitario;
- migliorare memoria, concentrazione e attenzione;
- donare forza mentale, resilienza e sviluppare l’intelligenza emotiva;
- fungere da antidolorifico, poiché è in grado di migliorare la resistenza al dolore;
- rilassare il sistema nervoso;
- aumentare la produttività;
- migliorare la personalità;
- aumentare la capacità di ascolto e l’empatia;
- aiutare a trovare il proprio scopo nella vita;
- aiutare a vivere nel presente; aumentare la consapevolezza;
- rendere felici.
Come fare meditazione
Bene, ora che abbiamo chiarito tutto ciò e i benefici che meditare ha su di noi, non vorresti provare subito? O siete fra coloro che non sanno come meditare? Già perché nonostante sembri tanto semplice (in fondo si tratta di sedersi da qualche parte e stare immobili ad occhi chiusi per un po’) meditare per alcuni è la cosa più difficile di questo mondo.
Non sono poche le persone che si chiedono come si fa a meditare, perché non ci riescono proprio. Per alcuni è troppo lontana dalla propria mentalità, per altri è impossibile rimanere fermi a occhi chiusi. Altri ancora faticano a fermare la mente e a svuotarla. E per alcuni c’è ancora il pregiudizio che sia una pratica per gente strana. O siete fra coloro che si trincerano dietro il più sicuro “non ho tempo” così da evitare di provare almeno una volta?
Forse l’ostacolo più grosso nella meditazione è come iniziare: mi siedo, chiudo gli occhi, e poi, cosa dovrebbe succedere? All’inizio è normale che la mente prosegua con i suoi pensieri: vi siete dimenticati di fare quella determinata cosa, oppure di chiamare Tizio, o ancora che dovete fare la spesa, portare il cane dal veterinario o i figli da qualche parte.
La mente corre, non c'è nulla da fare: quando questi pensieri vi assalgono, non cercate di bloccarli o di scacciarli, vi allontanerà ancora di più dalla meditazione. Più semplicemente, osservateli, e prendete il comando della vostra mente.
Sono normali anche le preoccupazioni su come si fa la meditazione mentre la stiamo praticando: tutti ci siamo chiesti se si facesse così, se stessimo sbagliando qualcosa, se stessimo commettendo degli errori. Non c’è un modo giusto e uno sbagliato di meditare: l’importante è provare a farlo tutti i giorni, in modo da abituarsi e da prendere confidenza con questo momento tutto nostro. E piano piano sentirete anche i benefici.
Altri si perdono fra i tanti tipi di meditazione che oggi esistono e si sono diffusi in Occidente: mindufullness, guidata, visiva, con o senza respiro… Per sapere qual è quella più adatta a noi non resta che provare con quella ci ispira o ci sembra più “semplice”. È inutile provare a fare meditazione a testa in giù, se resistiamo per venti secondi.
In fondo, la tecnica migliore per un principiante è… cominciare. Subito. Interrompete la lettura di questo articolo, chiudete gli occhi e lasciatevi guidare dall’istinto. Concentratevi sul respiro, non importa che siano respiri lunghi, profondi, ritmati, ascoltate il vostro respiro “normale”. E quando la testa comincerà a vagare per mari e monti, ritornate a concentrarvi sul respiro.
Non avete nemmeno bisogno di attrezzature o strumenti costosi e particolari. Il tappetino non vi serve: se siete comodi potete stare seduti a terra su una coperta, sui divano o sul letto. D’inverno a me piace meditare nella vasca da bagno, alle luci delle candele, l’acqua calda e profumata con i miei oli essenziali preferiti. Sfruttate il vostro posto preferito.
E se proprio non riuscite a stare seduti, provate a meditare mentre fate una passeggiata immersi nella natura: insomma, non avete scuse per non provare a meditare.
Siete i classici san Tommaso e non vi ho ancora convinti? Allora passate al paragrafo successivo, sui consigli per aiutarvi a capire come meditare.
10 consigli sulla meditazione e su come si fa per principianti e non
Di consigli su come meditare ce ne potrebbero essere a bizzeffe. Di dogmatico non c’è nulla: non ci sono regole d’oro, non è una ricetta di cucina che se non seguite tutti i passaggi rischiate di dover buttare via tutto. La meditazione è bella perché è un momento di libertà personale, che svuota dai “devo” e dagli obblighi. Quindi leggeteli e poi mettete in pratica quelli che più sentite vostri.
1. Dolce e breve
Le prime volte, ma anche le successive, la meditazione non deve essere lunga. Non serve star lì delle ore, bastano 20 minuti. Sì, lo so che starete già pensando che non avete tempo o che non riuscite a stare a sedere così a lungo. In realtà, oggi passiamo ben più di 20 minuti seduti: fate il conto di quanto tempo passate seduti da quando vi alzate al mattino a quando tornate a dormire.
E per il tempo, potete benissimo rubare 20 minuti alla TV: invece di guardare il telegiornale, provate a meditare, oppure spegnetela quando ci sono solo programmi spazzatura.
2. Un senso non ce l’ha
Non è che tutti quelli che meditano raggiungono l’illuminazione o vengono folgorati con idee che cambieranno le sorti del mondo.
La maggior parte di chi medita si sente semplicemente più rilassato e calmo. E questo è già più che sufficiente per continuare a farlo. Perché da calmi e rilassati il mondo appare già diverso.
3. Non ci sono conclusioni
Meditare non è un libro, non c’è una conclusione o una morale. È una pratica che vi fa stare bene, quindi non cercate a tutti i costi una spiegazione su come agisce o su come fa ad avere tutti questi benefici.
4. Non giudicate
Spesso la meditazione è vittima di pregiudizi, ancora considerata come pratica per strani. Non lasciatevi imbrigliare da condizionamenti e pensieri limitanti. In realtà la meditazione è più comune di quanto non pensiate, praticata da gente strana, comune, vip, giovani e anziani.
5. Scacciate i pensieri negativi
È normale le prime volte sentirsi strani, soprattutto se non avete mai meditato prima. Osservate i pensieri che vi incitano a lasciar perdere, che vi mettono il dubbio di cosa direbbe la gente se vi vedesse e poi accompagnateli fuori dalla vostra mente. Godetevi il momento prima di ributtarvi nella frenesia del mondo.
6. Domani è un altro giorno… e un’altra meditazione
Le meditazioni non sono tutte uguali, perché voi non siete uguali a ieri. Quindi domani potete sperimentare delle emozioni che oggi non avete provato.
Ci saranno giorni in cui non avrete voglia di meditare, altri che vi sembrerà una perdita di tempo. Altre volte non riuscirete a resistere più di 5 minuti nonostante meditiate da anni per almeno 20 minuti. E anche questo va bene, è un modo per conoscervi più a fondo.
7. Non attaccatevi alla meditazione precedente
Come detto, le meditazioni non sono l’una uguale all’altra, quindi non sforzatevi inutilmente di ripetere quella stessa esperienza, con quelle stesse emozioni. Fatevi guidare dal vostro inconscio, ascoltatelo e seguitelo fin dove vi condurrà. Sarà una piacevole scoperta.
8. Ogni volta è come la prima volta
Ogni volta che vi sedete e cominciate a meditare, fate come se fosse la prima volta. Lasciatevi sorprendere da ciò che la meditazione può offrirvi sia dal punto di vista fisico che mentale.
9. La meditazione non è una pratica per spacconi
La meditazione si fa per se stessi e basta. Non è cosa di cui vantarsi al bar o con gli amici. Le lodi su quanto siete bravi a meditare mentre magari un amico non ci riesce non servono a nulla.
10. Sorprendetevi
Sedetevi, chiudete gli occhi e rilassatevi. Ascoltate il vostro respiro e osservate i vostri pensieri. Sarete sorpresi di conoscere aspetti di voi stessi che nemmeno voi immaginavate di avere.
Siete ancora davanti al PC, al tablet o al telefonino? Ora non avete proprio più scuse per non provare a meditare. E ricordate l’11 consiglio: meditare è più facile di quanto non sembri. Se non ci credete, provate a leggere un libro di astrofisica: sono sicura per la maggior parte di noi sarà molto più difficile leggere e comprenderne i concetti che meditare!