Corsa e Mindfulness: una forma di meditazione in movimento
Salute e Benessere Naturali
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Corsa e Mindfulness: cos'hanno in comune queste due discipline? Apparantemente nulla. In realtà, invece sono molto più simili di quello che potremmo pensare. La corsa è meditazione in movimento. Ecco i motivi e come trasformarla in un'attività rilassante e consapevole, tratti dal libro di Scott Douglas Correre è la mia Terapia.
Tatiana Berlaffa
Corsa e Mindfulness sono due pratiche tanto diverse quanto simili nella loro essenza profonda.
Può sembrare strano ma, come ci spiega Scott Douglas nel suo interessante libro 'Correre è la mia Terapia', la corsa può diventare meditazione in movimento ed essere molto efficace per contrastare disturbi d'ansia e depressione.
Attività aerobiche come la corsa, infatti, provocano effetti benefici sul corpo e sulla mente. Diversi test e studi scientifici lo dimostrano.
Ma in che modo la corsa può essere ritenuta simile alla mindfulness?
Come può un'attività così 'fisica' essere paragonata ad un'altra che, invece, sembra essere soprattutto mentale?
Per capirlo meglio, rispolveriamo insieme il significato della parola Mindfulness, così come formulato da uno dei suoi più illustri sostenitori Jon Kabat-Zinn:
“Mindfulness è porre attenzione al momento presente in maniera intenzionale e in modo non giudicante.”
In altre parole, mindfulness è consapevolezza di quello che sta succedendo in questo momento dentro e fuori di noi ed è accoglienza di quello che c'è esattamente per come è, senza desiderio che sia diverso.
Ecco 3 motivi per cui la corsa può essere ritenuta simile alla Mindfulness e come possiamo trasformarla in una vera e propria meditazione in movimento.
Corsa e Mindfulness: 3 punti in comune
1. È un'azione costante e ripetuta
Ogni attività che prevede gesti sempre uguali ripetuti nel tempo può essere considerata una forma di meditazione. Grazie al ritmo cadenzato delle azioni che compiamo, infatti, possiamo lasciare che la mente 'entri' nel movimento, lasciando fuori tutto il resto.
Così come nella meditazione, ogni volta che arriva un pensiero e ce ne accorgiamo, lo lasciamo andare per tornare al respiro, allo stesso modo mentre corriamo e arrivano i pensieri, possiamo lasciarli andare ed 'entrare' nel movimento che stiamo compiendo in modo consapevole.
Esistono altre attività che, seppure prevedano i movimenti del corpo, possono essere considerate forme di meditazione: lavorare a maglia o cucire ad esempio.
Tutto ciò che prevede movimenti costanti, ripetitivi e continui può essere vissuto in modo 'mindful'.
Ma, non solo. Se riusciamo ad essere consapevoli di noi stessi e dell'azione che stiamo compiendo, tutto può essere vissuto in modo mindful. Possiamo cucinare in modo mindful, guidare in modo mindful, nutrirci con consapevolezza. È questione di esercizio.
2. Poni l'attenzione al respiro
Una delle tecniche utilizzate dalla meditazione mindfulness per restare nel qui ed ora è l'attenzione al respiro.
'Senti l'aria che entra, senti l'aria che esce...' Chi ha praticato meditazione o yoga avrà sentito molto spesso l'insegnante ripetere questa frase, quasi come fosse un mantra.
Ma, come tutte le frasi, per quanto belle e 'ispiranti' possano essere, se non riusciamo a farle nostre e a metterle in pratica, cadono nel vuoto e non servono a molto.
Per alcuni di noi può essere difficile percepire le sensazioni del respiro in un punto preciso (di solito la base delle narici) e sentire l'aria fresca che entra nel corpo e l'aria calda che esce.
In questo senso, la corsa oltre ad essere simile alla mindfulness per la consapevolezza del respiro, può anche favorire la nostra percezione.
Quando corriamo, il respiro diventa più corto e più affannoso. Ci 'obbliga' ad accorgerci della sua presenza. Si impone alla nostra attenzione.
Proprio come faremmo durante la meditazione seduta, usiamo il respiro come ancora al momento presente. Ogni volta che i pensieri arrivano, 'aggrappiamoci' al nostro respiro per tornare a quello che stiamo facendo.
È un allenamento, proprio come quello che svolgiamo sul cuscino da meditazione. E, se diventa una costante nella nostra vita, ci aiuterà anche nei momenti in cui non stiamo praticando attività fisica.
L'esercizio dell'attenzione al respiro ci sarà utile anche quando, durante il giorno, avremo un pensiero disturbante. Saremo in grado, a poco a poco, di lasciarlo andare e di tornare al respiro perché avremo creato e allenato un automatismo benefico per noi anche durante la corsa.
3. Poni l'attenzione al corpo
Alcune delle pratiche mindfulness più famose non prevedono la meditazione seduta sul cuscino.
Anche nei protocolli mindfulness più famosi, come MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) ad esempio, tra le pratiche insegnate ci sono il Body Scan e la Walking Meditation o Meditazione camminata.
Si può facilmente intuire come, in queste pratiche, l'attenzione, oltre che al respiro, sia rivolta al corpo.
Nel Body Scan si porta l'attenzione a qualsiasi parte del corpo, anche a quelle di cui non ci ricordiamo mai (se non quando ci provocano dolore).
Si parte dall'alluce del piede e poi si risale fino alla testa per percepire, infine, il corpo tutto intero.
Non è raro che, chi pratica il Body Scan per la prima volta, si 'accorga' di sensazioni nuove nel proprio corpo e mai notate prima.
La stessa consapevolezza può essere portata nella corsa.
Quando corri poni attenzione alle sensazioni del tuo corpo. Senti i muscoli che si tendono e si rilasciano, nota l'appoggio del piede, percepisci l'eventuale tensione nelle spalle e rilasciala.
Porta, il più possibile, il respiro all'interno di ogni zona del tuo corpo nel movimento.
Anche il corpo, come il respiro, è sempre nel momento presente e percepire l'uno e l'altro (e non solo quello che accade nella nostra testa) è il miglior modo per essere davvero consapevoli e, perciò, mindful.
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Il movimento ripetuto, il respiro e il corpo sono elementi imprescindibili di ogni pratica di mindfulness e la corsa, come abbiamo visto, le possiede tutte.
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