I segreti della longevità
Salute e Benessere Naturali
Salute e Benessere Naturali
Diventare centenari: a chi non piace l’idea? Qualcuno ci riesce, qualcuno no. Quali sono i segreti dei longevi?
Giuliana Lomazzi
Dall’alba dei tempi, l’uomo accarezza il sogno della longevità. E per ottenerla le ha provate tutte: dai rimedi più astrusi, come il corno di rinoceronte o la pinna di pescecane, alle fantomatiche fontane della giovinezza nelle quali immergersi. Anche oggi i rimedi strambi non mancano, e spesso ci si affida a miracolosi superfood.
Ma nulla di tutto ciò può garantire la longevità. L’unica possibilità sta nel modo di vivere, benché indubbiamente non sia sufficiente senza una base genetica adatta e un pizzico di fortuna. Ciò non significa che non valga la pena provarci. Uno stile di vita corretto ci può in ogni caso aiutare a stare bene fisicamente ed emotivamente, perché – che si arrivi a un’età ragguardevole o meno – quello che conta è arrivarci lucidi e in buona salute.
Per capire come diventare longevi bisogna guardare l’esempio dei grandi vecchi.
Il decalogo della longevità
Se chiediamo a un grande vecchio come ha fatto ad arrivare a quell’età ne sapremo quanto prima. Chi ti dice che toglieva i semini dei pomodori, chi ti dice che a 90 anni ha smesso di fumare… La verità è che non lo sanno neanche loro! Ma gli scienziati vogliono vederci chiaro e spesso vanno a studiare queste persone che, nonostante la veneranda età, sono ancora lucide, attive e agili.
Prima di tutto verificano che l’età sia davvero quella dichiarata (quando ancora non esistevano anagrafe né atti di nascita non tutti sapevano quanti anni avevano). Così ha fatto per esempio un team di scienziati del National Geographic, che ha individuato sette “blue zones” nel mondo dove si concentrano molti vecchioni in buona salute – una di queste è in Sardegna, nell’Ogliastra. E poi osservano le loro abitudini. Da qui possiamo ricavare una sorta di decalogo della longevità.
- Orari regolari. Per quanto riguarda i pasti e il sonno, i longevi osservano la regolarità. E l’organismo ama le abitudini!
- Dieta semplice. Niente cibi raffinati né prodotti industriali. I grandi vecchi cucinano da sé piatti non elaborati a base di vegetali freschi. Fanno scorta di antiossidanti e di fibre, non consumano alimenti troppo grassi né troppo zuccherini (con elevato indice glicemico). Non si concedono abbuffate (che appesantiscono l’organismo e favoriscono la formazione di radicali liberi); anzi, da giovani hanno spesso mangiato poco perché il cibo scarseggiava.
- Attività fisica intensa. Nonostante il peso degli anni, sono ancora attivi fisicamente – entro i limiti dell’età. Come dimostrato da molti studi, l’attività fisica mantiene in buona salute, contribuendo a prevenire molte malattie e perfino a restare di buon umore.
- Aria aperta e legame con la natura. Trascorrere più tempo all’aperto offre molti vantaggi. Per cominciare si assorbe meglio la vitamina D, di cui oggi non a caso c’è una diffusa carenza. L’aria aperta favorisce l’ossigenazione, così l’organismo riequilibra meglio il rapporto acido-base. Inoltre si mantiene un importante legame con la natura. Come evidenziano gli studi, il verde è per noi una vera e propria fonte di benessere.
- Alcol. Il consumo (di vino) è quasi irrisorio. Superalcolici neanche a parlarne.
- Fumo. I longevi non sono normalmente dei fumatori.
- Ruolo attivo. Per quanto possibile, questi anziani si danno da fare in famiglia, soprattutto occupandosi dei nipotini. Sentendosi utili, aumentano l’autostima e non cadono in depressione.
- Resistenza allo stress. I longevi sono sereni e resistenti, riescono a rilassarsi anche quando ci sono delle difficoltà.
- Fede. Anche questa li aiuta a sopportare le difficoltà. Vari studi hanno mostrato che la preghiera – proprio come la meditazione – contribuisce a diminuire l’ansia, ad abbassare la pressione, a mantenere alte le difese immunitarie.
- Senso dell’umorismo. Prendere la vita con un po’ di humour è certamente di grande aiuto, per se stessi e per gli altri.
La ricetta – Fregola sarda alle zucchine
- 200 g di fregola
- 2 zucchine
- 1 spicchio di aglio
- qualche filamento di zafferano naturale
- ½ cucchiaino di semi di finocchio
- 1 l di brodo vegetale
- 3 cucchiai di olio
- sale
Bagna lo zafferano con poco brodo caldo e mettilo da parte. Trita l’aglio e fallo soffriggere in una pentola con 1 cucchiaio di olio e un paio di cucchiai di acqua. Unisci i semi di finocchio pestati grossolanamente e le zucchine a dadini. Sala e fai insaporire brevemente.
Unisci la fregola e il restante brodo caldo. Al bollore abbassa la fiamma e cuoci per circa 10 minuti (verifica il tempo sulla confezione). Al termine condisci con l’olio rimasto e fai intiepidire.
Puoi servire la fregola seguita da un piatto di lenticchie.
Letture consigliate