La Mia Esperienza con la Malattia di Lyme: Diagnosi e Percorso di Guarigione
Salute e Benessere Naturali
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Fino al fatidico anno 2018, pur con la mia laurea in medicina e la mia lunga pratica clinica, avevo delle conoscenze molto sommarie riguardo alla malattia di Lyme, che ritenevo rara nel nostro paese e banalmente risolvibile con un po’ di antibiotico. Evidentemente invece il destino aveva in serbo un piano per farmi uscire da questa ignoranza, piano che si concretizzò nella puntura di una sgradevole zecca, in un pomeriggio d’estate sul monte Amiata. Da quel momento cominciò poco per volta una disavventura che condivido con milioni di persone nel mondo, gran parte delle quali molto meno fortunate di me: la borreliosi o Lyme, una malattia che risulta spesso difficilissima da diagnosticare, che raramente viene curata in modo appropriato e che quasi sempre tende a cronicizzare. A cura della dott.ssa Roberta RaffelliMalattia di Lyme: un’infezione sottovalutata
Il Mio Contagio: dalla Puntura di zecca all’inizio della Malattia
Redazione Web Macro
La Malattia di Lyme non a caso, è stata chiamata da una famosa microbiologa “la grande imitatrice”, perché di volta in volta si può manifestare con sintomi neurologici, reumatologici, psichiatrici, gastrointestinali, cardiologici e, come se non bastasse, in un gran numero di casi si complica con infezioni di altri batteri e protozoi altrettanto nefasti.
Una Diagnosi Difficile: il mio percorso tra errori e ritardi
Per quanto mi riguarda, dopo un anno dalla comparsa del mio unico ma violentissimo sintomo, un’artrite a un ginocchio che ha reso la mia vita in quel periodo veramente difficile, sono arrivata alla diagnosi in modo non ortodosso, attraverso un esame di biorisonanza eseguito da un’amica naturopata. Purtroppo però, seguendo i protocolli e le linee guida ufficiali in uso in Italia, mi sono curata in modo inadeguato e, nonostante un evidente miglioramento, ho cronicizzato l’infezione, che ogni tanto torna a risvegliarsi. Nel frattempo ho fatto tesoro dei miei errori e ho cominciato ad approfondire l’argomento, scoprendo che alle nostre latitudini c’è in genere una conoscenza piuttosto superficiale e tanta impreparazione da parte dei medici, al punto che moltissimi pazienti si sottopongono a costosi pellegrinaggi all’estero per essere curati – spesso anche solo presi in considerazione – o finiscono per sottoporsi ad autotrattamenti più o meno sensati reperiti in rete o sui social.
Studiare per Guarire: cosa ho scoperto sulla malattia di Lyme
Ho quindi studiato i libri e i lavori scientifici dei più importanti esperti, soprattutto americani, nessuno dei quali tradotto nella nostra lingua, e alla fine mi sono resa conto che fosse indispensabile rendere fruibile questa conoscenza in italiano sia ai pazienti e ai loro familiari, sia ai colleghi, cercando di condensarla in modo da poter fornire uno strumento di lavoro e delle nozioni pratiche, che derivano dall’esperienza e dallo studio di chi se ne occupa da decenni in modo quasi esclusivo.
Malattia di Lyme e diagnosi errate: il problema del Riconoscimento
Ciò che rende peculiare i malati di Lyme è che, proprio a causa delle difficoltà diagnostiche, dei test abituali di laboratorio spesso non significativi, e del fatto che la maggior parte dei paesi europei non riconosca la forma cronica, moltissimi vengano etichettati come malati immaginari o psichiatrici, aggiungendo alla sofferenza dei sintomi quella del non riconoscimento della malattia.
Le Difficoltà dei pazienti di Lyme: tra cure inefficaci e terapie sbagliate
Ho letto e mi sono state raccontate storie difficili anche solo da immaginare, alcune a lieto fine grazie alla determinazione e allo studio dei pazienti stessi, altre devastanti. Ho compreso che queste persone disperate sono disposte a seguire chiunque proponga delle vie d’uscita e che purtroppo non di rado finiscono per peggiorare la loro condizione, oltre che a sprecare ingenti somme di denaro.
Come curare la Malattia di Lyme: un approccio integrato
Ma la malattia di Lyme, per quanto cronica e invalidante possa essere, non è incurabile. Certo, non esiste la pillola magica, ma va fatto un lavoro integrato di ripristino del terreno, riequilibrando l’alimentazione, migliorando lo stile di vita, trattando le carenze di minerali e vitamine e lo stress ossidativo.
Quando necessaria, la terapia farmacologica deve avere le combinazioni giuste di antibiotici e modulatori del sistema immunitario, contrastare il biofilm che quasi sempre impedisce di arrivare in profondità nei focolai infettivi ed essere accompagnata da un sostegno importante del microbiota intestinale. In alternativa, esistono fitoterapici estremamente efficaci, a condizione che vengano assunti per periodi sufficientemente lunghi e a dosaggi appropriati.
Malattia di Lyme e malattie autoimmuni: un legame da comprendere
Condividendo molte caratteristiche comuni alle malattie autoimmuni, spesso la guarigione definitiva è difficile da raggiungere, specie quando i sintomi sono presenti da molti anni; tuttavia, è senz’altro ottenibile una remissione completa, soprattutto mantenendo in buona efficienza i nostri sistemi difensivi, oggigiorno attaccati da più fronti. Alcune evidenze e considerazioni logiche fanno pensare che l’infezione da Borrelia debba essere presente da tempo immemorabile nella specie umana, ma solo negli ultimi decenni ha raggiunto le caratteristiche di una vera pandemia, per quanto poco riconosciuta.
Possiamo quindi tranquillamente aggiungerla alla lista delle malattie “moderne”, alla cui base c’è sempre l’aggressione al nostro sistema immunitario da parte di sostanze chimiche, farmaci, vaccini, radiazioni elettromagnetiche, impoverimento del contenuto di nutrienti del cibo, stress cronico, sedentarietà e – aggiungerei – visione materialistica dell’esistenza che ci impedisce di vederne lo scopo e il senso profondo.
Quello che spero di aver contribuito a trasmettere con il mio libro è proprio la fiducia che se ne possa uscire, ma anche la consapevolezza che la guarigione non ci arriverà dall’alto, da nessun medico, naturopata o sciamano, ma che dobbiamo mettere in moto noi per primi le nostre risorse e il nostro impegno. Altrimenti, la malattia non ci avrà insegnato nulla e avremo fallito l’obiettivo per cui ci arriva ogni malattia, che è sempre quello della nostra crescita ed evoluzione interiore.