Nervo vago: comunicazione bidirezionale cervello-visceri
Salute e Benessere Naturali
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Il nervo vago è il nervo X del cranio, ossia il decimo tra le dodici paia di nervi cranici che partono dal tronco encefalico. Le funzioni di questo nervo sono davvero numerose, dato che innerva parecchie aree del corpo. Esso infatti si dirama dal cervello verso il basso, coinvolgendo in pratica la corretta funzionalità degli organi compresi tra il collo e la parte inferiore del torace.
Valerio Pignatta
Questo nervo dunque presiede alla funzioni motorie e sensitive dei suoi distretti e rappresenta anche il fulcro del sistema nervoso parasimpatico, ossia quella parte del sistema nervoso autonomo che interviene nel controllo di funzioni corporee involontarie come digestione, riposo, minzione, defecazione, salivazione, ritmo del battito cardiaco, lacrimazione ed eccitazione sessuale.
Quando il suo corretto funzionamento è claudicante, come ad esempio nel caso di artrosi cervicale, si possono registrare disturbi diffusi e vari che vanno dalla nausea alla cattiva digestione, dalle vertigini alla tachicardia, dal mal di testa alla sudorazione fredda ecc. A volte si può anche arrivare al collasso, evitabile facendo stendere il paziente a terra o in un letto o divano, senza cuscino, e tenendogli le gambe più in alto del resto del corpo.
Ma a parte i disturbi più conosciuti e noti ormai da tempo, negli ultimi anni, una branca di discipline che si muovono nell'ambito delle rete di connessione di impulsi e veicolazione di informazioni biochimiche ed elettriche tra corpo e mente ci dice che una sua disfunzione può causare anche disturbi della sfera psichica e comportamentale.
Da questo punto di vista le malattie più frequentemente messe in correlazioni con infiammazioni/disfunzioni del nervo vago sono:
- ansia;
- ADHD e iperattività;
- comportamento antisociale;
- autismo;
- disturbo bipolare;
- depressione;
- attacchi di panico;
- fobie:
- traumi psicologici;
- disturbo da stress post-traumatico.
Il ruolo innovativo assegnato al sistema nervoso autonomo, e al nervo vago in particolare, deriva dalla cosiddetta teoria polivagale di Stephen Porges, uno studioso di neurobiologia che ha dedicato quarant'anni di studi e ricerche a questo ambito di indagine scientifica.
Nella teoria di Porges, al sistema nervoso autonomo viene ascritto un ruolo decisamente innovativo. Infatti, vi viene evidenziata la funzione del nervo vago nella regolazione comportamentale, con agganci al sistema detto Central Autonomic Network (o CAN). Tale sistema è attivo per quanto riguarda il coinvolgimento e il comportamento dell'individuo nella società (social engagement) e consente l'apprendimento su base neuroscientifica di aspetti funzionali prima sconosciuti.
Secondo queste nuove acquisizioni, il nervo vago non è un semplice nervo ma un sistema a doppio senso di comunicazione tra strutture viscerali e cervello
In pratica è il nervo che regola la risposta dell'individuo all'ambiente in cui è inserito. Ora sappiamo che quando un soggetto si trova in una situazione di pericolo o stress estremo non dispone solo della scelta tra immobilizzazione (dorsovagale) e mobilizzazione (simpatica) dell'attacco/fuga. Infatti la parte mielinizzata del nervo vago è correlata in maniera piuttosto complessa con le espressioni del volto, la mimica, il tono della voce e altre modalità di comunicazione che vengono utilizzate tra gli individui e che permettono le relazioni e l'inserimento nell'ambiente sociale tenendo sotto controllo l'aggressività. La mielinizzazione, la crescita e la maturazione del sistema parasimpatico ventrovagale che permette il social engagement si sviluppa e avviene mediante i comportamenti di accudimento, cura e relazione che la mamma stabilisce col bambino fin dalla nascita.
Tra l'altro, la relazione è bidirezionale e ottimizza il tono ventrovagale anche della madre che a sua volta avvia il sistema di inibizione dello stress simpatico e innesca il sistema neuroendocrino di benessere tramite il rilascio di ormoni come l’ossitocina e la vasopressina. Il bambino, che si trova in uno stato di bisogno fisiologico continuo, se non riesce a sviluppare il sistema ventrovagale tramite i comportamenti di accudimento e di attaccamento alla madre, dilapida rapidamente tutte le sue energie metaboliche nel conservare lo stato di allarme e riduce l'apporto nutrizionale alle aree importanti della corteccia cerebrale (cfr. Turano, Carmelo, Podella, Caterina, “L’universo sconosciuto del sistema nervoso autonomo: la teoria polivagale”, in Confinia Cephalalgica et Neurologica, vol. 29, n. 1, 2019, pp. 38-42) con conseguenti disturbi di tipo nervoso.
Ma il sistema ventrovagale svolge un'azione anche sulla funzione immunitaria e intestinale dato che, come dicevamo, l'asse di comunicazione è bidirezionale. Se lo stress cui è sottoposta una persona è prolungato eccessivamente si manifestano effetti deleteri sulla muscolatura liscia dell'intestino e sulla permeabilità di membrana, con alterazioni del microbiota intestinale.
Queste ultime sono causa di diverse patologie che agiscono su vari aspetti dell'unità corpo/mente. È a questo livello che entrano in gioco e sono comprensibili esercizi di riattivazione energetica o rilassamento del nervo vago che consentono miglioramenti in pazienti con disturbi da stress post-traumatico oppure autismo o iperattività ecc.
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