Non esistono studi seri sulla vitamina C: ma è davvero così?
Salute e Benessere Naturali
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L’esperto mondiale di vitamina C, Thomas Levy, nel suo più noto libro Viamina C, La via naturale della Guarigione, ha riportato più di 1200 riferimenti bibliografici che comprovano l’efficacia della vitamina C come rimedio per le malattie virali e come antitossico in genere.
Valerio Pignatta
Thomas Levy ha aggiunto altri 650 riferimenti di studi a sostegno del ruolo positivo nelle malattie cardiovascolari nel suo libro dedicato al killer numero uno, le malattie cardiache appunto [1]. Per capire esattamente la portata di questi numeri, Stefano Pravato, fisico ed esperto di medicina ortomolecolare riporta nel suo libro, Guarire con la vitamina C, una frase del fisico Barrie Trower: «Quando dico lavori di ricerca non intendo qualcosa scritto a tavolino di malavoglia da qualcuno in un pomeriggio festivo. Questi studi hanno a volte centinaia di referenze a fondamento e ogni referenza di per sé è solitamente riferita a cinque-dieci anni di lavoro di un gruppo di scienziati la cui ricerca è stata peer reviewed e in parecchi casi pubblicata. Così, giusto per citare,[2] se uno studio ha, per dire, 100 riferimenti di base ciò potrebbe ben rappresentare un lavoro cumulativo di 500-1000 anni uomo».
Nel più famoso e accreditato database di discipline biomediche, Medline, nel 2002 Levy aveva ottenuto 24.000 documenti in risposta alla ricerca effettuata con le due parole “ascorbic acid”, ovvero acido ascorbico, sinonimo di vitamina C. Nel novembre del 2006, eseguendo la stessa operazione si ottenevano 33.701 documenti. Nel dicembre 2012, la stessa ricerca forniva 43.649 documenti. Oggi, dicembre 2020, otto anni dopo ancora, la ricerca fornisce 57.514 documenti. Gli studi che si occupano di vitamina C dunque sono in costante crescita da decenni. Negli ultimi mesi è decollata anche la ricerca sulle connessioni terapeutiche tra vitamina C e Covid-19.
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In ogni caso, anche unicamente limitandoci con enorme difetto ai “soli” 1850 studi citati da Levy, essi potrebbero rappresentare tra i 9250 e i 18.500 anni-uomo di studi sulla vitamina C in relazione alle sue proprietà come antidoto d’eccellenza e come sostanza indispensabile per la salute del cuore. Va detto che non tutti gli studi sono indicizzati da Medline, ma tantissimi lo sono, per cui possiamo dire che non solo la vitamina C ha subito seri studi, ma è addirittura candidata per essere la sostanza più scrutata in assoluto. Certo resta ancora molto da fare, sia chiaro, per diffondere, ad esempio, la portata delle sole scoperte del dottor Frederick Robert Klenner, pubblicate sin dalla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso che testimoniano di un uso della vitamina C nelle malattie infettive a oggi non ancora superato come risultati terapeutici.
Tuttavia, nonostante l’oblio di esperienze come quella di Klenner e altri medici come lui non si può proprio dire che non vi siano studi seri come propongono alcuni media odierni. Quella sì è una notizia fasulla. C’è quindi un’enormità di studi disponibili anche on-line. Purtroppo, di alcuni articoli vecchi ma non sorpassati e interessantissimi, come quelli di Klenner, Medline riporta solo il titolo e qualche volta neanche quello. Inoltre, con scelta perlomeno criticabile, Medline non indicizza gli articoli del Journal of Orthomolecular Medicine [3], fonte preziosissima di articoli sugli integratori. Per cui, se si vogliono informazioni aggiornate sugli ultimi studi relativi a integratori e nutrienti, è consigliato visitare periodicamente il sito ufficiale di questo giornale scientifico.
[1] Levy, Thomas, Stop America’s #1 Killer!, LivOn Books, 2006
[2] Trower, Barrie, settembre 2001, in http://www.planningsanity.co.uk/reports/trower.htm
[3] http://orthomolecular.org/library/jom/