Parto naturale in casa: quello che occorre sapere
Salute e Benessere Naturali
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Ogni anno nascono in casa circa 1500 bambini, in tutta sicurezza e tranquillità: partorire in casa è dunque possibile, malgrado resistenze e pregiudizi che sussistono.
Redazione Web Macro
Ogni anno nascono in casa circa 1500 bambini, in tutta sicurezza e tranquillità: partorire in casa è dunque possibile, malgrado resistenze e pregiudizi che sussistono, e in alcune regioni italiane è anche rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Lazio, province di Trenzo e Bolzano).
Ma come organizzarsi per procedere al meglio, in modo sicuro per la mamma e per il bambino? Innanzi tutto è bene contattare le ostetriche specializzate che prestano assistenza per il parto a domicilio. In alcune Aziende Usl, come per esempio a Torino e a Parma, il servizio è garantito dalle ostetriche pubbliche; in alternativa un sito utile dove reperire nominativi di ostetriche in regime di libera professione nella zona di residenza è quello dell’associazione nazionale Ostetriche Parto a domicilio (http://www.nascereacasa.it/), che raduna circa 170 professioniste in diverse parti d’Italia. È bene prendere contatti già all’inizio del secondo trimestre di gravidanza, senza attendere di andare troppo oltre, in modo da poter conoscere a fondo la professionista di riferimento e definire con lei il percorso da seguire e i controlli da effettuare.
Parto a casa
Ci sono determinati criteri da rispettare per poter partorire a domicilio:
- la donna deve essere sana e avere una gravidanza fisiologica e singola;
- il bambino deve essere ben cresciuto, a termine, cefalico;
- il travaglio deve iniziare spontaneamente dopo la trentasettesima settimana e non oltre la quarantaduesima;
- non deve essere stato eseguito alcun intervento precedente sull’utero;
- non ci deve essere alcuna patologia della mamma o sospetta nel feto.
Occorre inoltre risiedere in un luogo che permetta di raggiungere un ospedale in circa 30/40 minuti al massimo e va programmata la visita del pediatra a domicilio nel primo giorno di vita del neonato.
La nascita del bimbo
All’avvicinarsi del parto, è bene attrezzare la casa nella maniera che più si avvicina alle esigenze della futura mamma:
- divano comodo
- materasso a terra
- lettone matrimoniale coperto di vecchie trapunte che potranno anche essere gettate
- il frigorifero ben fornito e, nell’eventualità che si decidesse di immergersi nell’acqua
- la vasca da bagno ben pulita e con un tappetino antiscivolo
- oppure una tinozza opportunamente procurata e disinfettata
- salviette di cotone o lino
- asciugamani puliti
- eventuale musica per rilassarsi
- abiti comodi senza pantaloni e magari sbottonabili.
È bene avere pronto anche l’occorrente per il piccolo che arriverà: copertine morbide e comode per avvolgerlo se la stagione è fredda, lino o cotone freschi se invece la stagione è calda, una piccola vasca per il bagnetto con acqua calda a sufficienza e corredino.
L’ostetrica arriverà con tutto l’occorrente per garantire assistenza e fornirà alla donna le dritte necessarie per procurare eventualmente altro che possa servire nelle situazioni specifiche. Quando inizieranno le contrazioni, anche se solo prodromiche (questo lo valuterà l’ostetrica), è bene avvisare la professionista che si è scelta per un monitoraggio che permetterà di capire se è iniziato il travaglio vero e proprio. Poi si affronteranno, con il sostegno dei familiari o del partner e dell’ostetrica di fiducia, le varie fasi, dalla dilatazione all’espulsione, fino al secondamento (l’espulsione della placenta).
Non ci sono rigidi tempi standard, ogni parto è a sé, ogni mamma è a sé, così come ogni piccolo che arriva nel mondo. Nella propria casa la donna potrà scegliere la posizione che più le si confà, che la mette meglio a proprio agio e potrà scegliere da chi farsi affiancare tra i propri familiari. Una volta avuto tra le braccia il piccolo (che nel frattempo avrà ricevuto il punteggio Apgar e il primo bagnetto), la neomamma sarà assistita dall’ostetrica per ulteriori 2 ore, con controlli specifici. Entro le 24 ore dal parto il pediatra di base effettuerà quindi la visita, come da protocollo, per verificare che le condizioni del neonato siano ottimali.
Per approfondimenti sul protocollo del parto a domicilio consultare le linee guida fornite dall'associazione nazionale Ostetriche Parto a Domicilio.
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