Sale: dannoso o prezioso per il nostro corpo?
Salute e Benessere Naturali
Salute e Benessere Naturali
Il sale è un elemento fondamentale nella vita di tutti noi: lo usiamo per cucinare, lo ritroviamo nel mare e fa parte della nostra storia. Ma il sale fa bene o male? Bisognerebbe usarlo il meno possibile o possiamo abbondare? Ci sono delle alternative naturali? È meglio il sale rosa dell'Himalaya o quello marino di Cervia?
Elia Bosi
Il sale è un elemento molto presente nella vita di tutti noi, talmente presente che fa discutere e muovere tanto.
Chi lo adora per il sapore che risalta nel cibo, chi lo chiama veleno perché dannoso per il corpo.
Sale da cui viene la parola salario dell’epoca romana, perché spesso la paga era in sale, preziosissimo, perché permetteva di conservare il cibo disidratandolo e quindi anche di accumulare ricchezza, attraverso il cibo.
Sale che è stato un elemento chiave per la liberazione dell’India dal colonialismo inglese, mossa dal mahatma Gandhi con la "marcia del sale".
Sale da tavola, che è un prodotto processato chimicamente con anti agglomeranti, talvolta sbiancanti e aggiunta di iodio per stimolarne il consumo visto che dicono che lo iodio fa bene.
Sale dell’Himalaia, ora tanto in voga ricco dei minerali della millenaria e sacra montagna indiana.
E il sale marino di casa, quello del mare più pulito vicino a noi.
Il sale nella tradizione ayurvedica
Il gusto salato secondo l’Ayurveda rappresenta l’elemento acqua e fuoco, e cosa è il sale marino se non l’evaporazione attraverso l’energia del fuoco sole dell’acqua del mare?
E in quella della medicina cinese
Sale legato all’organo dei reni secondo la medicina Cinese, casa dell’essenza personale, la memoria genetica e familiare della nostra vita.
Sede della ruota del Yin Yang, le polarità. Responsabile della crescita personale, della creatività, della riproduzione. Quando i reni sono malati creano problemi al sistema urinario riproduttivo, ritenzione idrica con dolori alla schiena e alle ginocchia e anche al sistema uditivo...
L’emozione legata ai reni, nel loro disequilibrio, è la paura. La paura blocca! Se lo guardiamo da un punto di vista più ampio potremmo dire che questa mancanza di equilibrio potrebbe causare problemi e limitazioni o incapacità di percepire e agire nella vita, di creare e riprodursi in salute.
Ovvero, troppo sale blocca il processo di evoluzione vitale. Appunto, il sale disidrata, toglie i fluidi e con loro la carica vitale. Imparare ad ascoltarsi internamente è il processo di apprendimento dell’equilibrio. Equilibrio è salute e benessere, apertura e ricettività!
Sale marino, che nella sua purezza è l’essenza del mare, mare evaporato. E il mare è la culla della vita, il brodo primordiale. Un concentrato di vita, una cosa magica e preziosa, una medicina da imparare a usare. Il codice minerale dell’origine animale della vita sulla terra.
E da un punto di vista chimico molto ricco di minerali ben oltre il cloruro di potassio e iodio del sale da cucina industriale! È mio amico e alleato! La questione è imparare ad usarlo.
Sale: qual è meglio usare?
Da non usare sono i sali industriali inseriti in tutti i prodotti confezionati in grandi quantità che vanno a creare gravi problemi. Da usare invece sono i prodotti naturali così come Natura li serve. E sale di qualità, quello vicino a casa; che senso ha andare fino in Himalaya per prendere del sale quando c’è a Cervia o in Sicilia? Valorizziamo la nostra terra, il nostro mare: è la nostra casa! Coltiviamo questo giusto orgoglio e il lavoro nobile sul territorio!
Quanto sale possiamo usare?
La quantità raccomandata di sale è un cucchiaino da the al giorno. Se usiamo ingredienti senza sale aggiunti saremo padroni di gestirne la quantità e così di gestire la salute dei reni con le conseguenze positive che abbiamo visto prima: capacità di gestire la nostra essenza, la creatività, l’evoluzione e riproduzione. Saremo padroni della nostra vita! Sono piccole cose, dettagli, giochi simpatici ed estremamente importanti!
Sperimentiamo una settimana senza sale aggiunto, solo per disintossicare le papille gustative e ritornare in contatto con i sapori originali delle cose, sarà un esperimento rivoluzionario che oltre a disintossicare il corpo per la scelte alimentari che comporta, risveglierà gusti sottili aumentando il nostro godimento nel mangiare passati i primi giorni e quando rintrodurremo cibi più saporiti.
Sale, abbiamo alternative?
Possiamo poi usare il gomasio, un condimento a base di sesamo della cultura macrobiotica per condire insalate, minestre, verdure…io lo uso ovunque, anche sulla frutta.
Oltre ad aiutarci a ridurre l’apporto di sale, il gomasio è alcalinizzante, ricco di proteine, vitamine (B1, B2, B6, A, E, D e PP) e sali minerali come fosforo, zinco, ferro ma ancora più importanti calcio e omega 3.
Il gomasio: l'alternativa naturale al sale
Ricetta gomasio con alghe e equiseto
Ingredienti:
- 100 gr di sesamo
- 10 gr di sale marino (2 cucchiaini rasi da the scarsi)
- 30 gr di alghe duse (nori o un misto di esse)
- equiseto 2 cucchiai
Preparazione
Tostare i semi di sesamo in una padella grande a fuoco medio, muovendoli spesso fino a farli scoppiettare; per capire la consistenza giusta: se prendendoli tra il pollice e il medio schiacciandoli si riducano a una pasta sono pronti. Lasciarli raffreddare.
Unire il sale marino e le alghe, tostare in padella 5 minuti, dopodiché tritate su un tagliere il più finemente possibile o tritate grossolanamente in un macina caffè.
In un mortaio pestare tutto un po’ alla volta aggiungendo al movimento del pestello armonia e un messaggio , una intenzione che volete ottenere per essere più felici nella vostra vita e poter compartire questa felicità. Non è mica uno scherzo! Questo ingrediente è importante e ogni volta che lo userete, aggiungendolo al cibo, starete aggiungendo al cibo questa intenzione. Per esempio, abbondanza, accettazione, pazienza, allegria, mistero…tu sei il creatore della tua vita! Giocaci!
Mettere in un vasetto di vetro e attaccarci una bella etichetta che dice Gomasio e l’intenzione, per esempio Gomasio della Pazienza.
Unire ora i 2 cucchiai di equiseto tritato che è un potente remineralizzante, aiuta la prevenzione dei calcoli renali, la salute delle vie urinarie e delle ossa, e non costa nulla! Però attenzione con l’uso dell’equiseto se siete in gravidanza, prendete medicinali per l’ipertensione o diuretici.
Yoga e reni: le posizioni migliori
Anche lo yoga ci viene in aiuto con le sue posizioni per dare giovamento ai nostri reni. Ecco alcune posizioni yoga che aiutano i nostri reni:
- Uttanasana,
- Adho mukha svanasana,
- Bhujangasana,
- Navasana,
- Marjari asana
Per approfondire l’esperienza della dieta senza sale e altri simpatici giochi per la salute consultate il Manuale Sagrado del Fai da Te.
Manuale Sagrado del Fai da Te - LIBRO
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