Scopriamo gli aspetti pratici dell’Ayurveda e il loro impatto sulla vita quotidiana
Salute e Benessere Naturali
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Sempre più persone si avvicinano all’Ayurveda, l’antica medicina indiana, per migliorare il benessere psicofisico in modo naturale. In questa terza e finale intervista a Gianantonio Grosso – autore di Ayurveda Scientifico vol 2 - scopriamo i principi fondamentali dell’Ayurveda e come applicarli nella vita quotidiana per favorire equilibrio, longevità e serenità. Alimentazione consapevole, qualità del sonno, gestione delle emozioni, detossificazione stagionale e conoscenza della propria costituzione (Prakriti) sono solo alcuni dei temi affrontati. Attraverso esempi concreti e consigli facili da seguire, l'intervista offre una guida preziosa per chi desidera avvicinarsi a uno stile di vita più sano, in sintonia con la propria natura. A cura di Ivano Barocci
Redazione Web Macro
Quali sono i principi ayurvedici più semplici che chiunque potrebbe adottare per migliorare il proprio benessere?
Queste tre cose potrebbero essere indagate e poi approfondite da ognuno: in primo luogo la qualità e quantità del cibo consumato, in secondo luogo la qualità del sonno e in terzo luogo la consapevolezza del fluire delle proprie sensazioni, del desiderio sessuale, delle nostre passioni ed emozioni. Senza dubbio, mantenere la calma, mangiare ad orari regolari e andare a letto presto sono tre consigli di base per conservare a lungo una buona salute.
La calma può essere ottenuta utilizzando lo yoga, le tecniche di rilassamento, il massaggio con olio caldo, osservando il nostro rapporto con le cose e le persone. Il buon sonno può essere ottenuto con una cena liquida a base di verdure cotte, diminuendo l'uso di luci artificiali, tv, computer e cellulari, coricandosi verso le 22.30 e non più tardi. Infine i nostri pensieri ed emozioni possono essere vissuti con più armonia staccando la spina con regolarità, cioè adottando stili di vita meno aggressivi, meno violenti e avidi, meno dominati da collera, ansia e paura. La meditazione e lo yoga sono ottimi antidoti allo stress. Concedersi delle pause con trattamenti estetici ayurvedici, con pratiche casalinghe mirate, o meglio, in cliniche specializzate (per chi se lo può permettere) possono consentire una prolungata rigenerazione dei tessuti ed un benessere psicofisico e spirituale.
Nel libro approfondisce il ruolo dell’alimentazione e dello stile di vita. C’è un consiglio che darebbe a chi si avvicina all’Ayurveda per la prima volta?
Per l'Ayurveda iniziare qualsiasi tipo di cura (che sia medicazione, agopuntura, chiropratica, massaggio, allopatia, o qualunque altra) senza prima aver eliminato le tossine dall'organismo corresponsabili della malattia, non farà altro che spingere questi veleni più a fondo nei tessuti.
Prendersi cura di sé è dunque un'ottima strategia per affrontare una vita e una vecchiaia serena, possibilmente senza grandi acciacchi e infermità invalidanti. Dopo i cinquant'anni ma anche prima (e durante il corso della vita se possibile) detossificare regolarmente l'organismo con cure appropriate, prescritte possibilmente da un medico ayurvedico, le quali si rendono assolutamente necessarie per chi vuole mantenersi in salute e, per quanto possibile, libero da dolori e malattie cronicizzanti. Attuare una dieta e uno stile di vita adeguati alla nostra fisiologia. Capire ciò che digeriamo e soprattutto quello che non digeriamo, in quanto una mancata digestione produce tossine liposolubili che si fissano all'interno dell'organismo e ci fanno invecchiare precocemente. A grandi linee questo vale per tutti.
La maggior parte del cibo si consuma cotto. la colazione non è obbligatoria. Si mangia solo quando si ha fame. Riguardo alle proteine animali a pranzo (formaggi, carne, salumi, pesce e uova) se ne consiglia un consumo saltuario e possibilmente non mescolando assieme proteine diverse. La sera possiamo assumere pasti caldi e leggeri come zuppe, stufati, cereali con le verdure o la pasta per noi italiani, mentre è meglio astenersi da cibi crudi, freddi o avanzati da frigo. Effettuare cure detossificanti nei cambi stagionali, quali il Panchakarma, possono essere considerati un buon inizio per riequilibrare il corpo e la mente, rallentare il processo di invecchiamento, proteggere e fortificare l'organismo aumentando così le nostre difese immunitarie e il benessere generale della persona.
Approfondisci con la prima intervista a Gianantonio Grosso clicca sull'immagine:
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Il concetto di Prakriti (costituzione individuale) è centrale nell’Ayurveda. Come si può determinare la propria Prakriti e perché è così importante?
Secondo la visione ayurvedica, le molteplici funzioni del corpo, dalle più evidenti alle più nascoste, sono governate da 3 principi fondamentali in precario equilibrio tra loro e questi vengono chiamati Dosha. I tre dosha sono stati chiamati Vata, Pitta e Kapha e insieme costituiscono la nostra Prakriti, la costituzione psicofisica individuale che rappresenta il nostro stato di equilibrio alla nascita, il quale purtroppo viene costantemente scosso e alterato da una miriade di fattori tra i quali citiamo l'alimentazione, le qualità del sonno, le nostre abitudini, il lavoro, l'ambiente, le stagioni, lo stress, le attitudini mentali, la qualità dei desideri, delle emozioni e tutte le provocazioni fisiche e mentali che ci colpiscono quotidianamente. Conoscere la tipologia della propria Prakriti è relativamente facile. Ci sono molti questionari disponibili, anche in Internet, che ci permettono di scoprire qual'era l'equilibrio dei tre dosha in origine, ma la migliore diagnosi si ottiene con l'analisi del polso effettuata da un medico ayurvedico. Inoltre noi possiamo imparare ad ascoltare nel tempo il nostro polso per comprendere quale sia il nostro stato di salute e con la pratica imparare quali siano le migliori strategie preventive da adottare per mantenerlo.
Approfondisci con la seconda intervista a Gianantonio Grosso clicca sull'immagine:
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La personalizzazione della cura è un concetto chiave in Ayurveda. Come si può integrare questa visione con la medicina occidentale, che spesso propone cure standardizzate?
Per riportare equilibrio nei Dosha alterati l'esperto ayurvedico, dopo averci sottoposto ad un periodo di detossificazione (se non ci sono malattie in fase acuta in atto), ci prescriverà una terapia che presenta qualità opposte alle cause che hanno generato il disequilibrio. L'eccesso di Vata ad esempio (che possiede qualità come velocità, irregolarità e freddezza) viene riequilibrato dal riposo, dalla tranquillità e dal calore effettuando ad esempio un ciclo di massaggi con olio di sesamo caldo. Pitta, che è fuoco, infiammazione e calore viene pacificato dal rinfrescarsi costantemente, evitando abbronzature brucianti, rabbia, spezie riscaldanti, piccanti e bevande alcoliche. Kapha che possiede qualità quali freddezza, lentezza e muco, viene bilanciato dal calore e dai sapori stimolanti, come il piccante o l'amaro e da una adeguata attività fisica e mentale. Questo è un semplice esempio di cura personalizzata multimodale per mantenere la salute, un percorso curativo che può affiancare e sostenere efficacemente le terapie prescritte dalla medicina occidentale.
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