Un medico in cucina: consigli utili per una dieta di 15 giorni al mese
Salute e Benessere Naturali
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Abbiamo intervistato il dottor Laffranchi che a seguito di un’interpretazione ed elaborazione personale di quanto appreso dal Corso “Nutrirsi” del 2017, del dottor Giampiero Di Tullio, ha ideato il libro “Buono e bene a volte avviene”. Con il supporto del suo team, composto da uno chef, una famosa pasticcera, dietisti e assaggiatori, ha dato vita a un ricettario molto utile per chi vuole mangiar bene e far bene al proprio corpo rendendo più leggera e divertente la preparazione di cibi ottimi per la salute.
Annalisa Arrigo
Lo scopo di questo specifico cambio dietetico è quello di resettare in pochi giorni i livelli biochimici e immunitari legati all’alimentazione, allo stress ossidativo e ridurre, ove possibile, i livelli di istamina.
Si tratta di una dieta da seguire rigorosamente per 15 giorni e poi per 2 giorni a settimana per il mantenimento.
Gli ingredienti consentiti sono pochi: 96 comprese bevande e spezie. Ma i risultati saranno fin da subito soddisfacenti.
- Questa dieta è indicata anche per chi non soffre di particolari patologie?
Certamente sì. Nella mia esperienza ho raccolto feedback anche da persone che l’hanno eseguita pur stando bene, in genere i parenti dei miei pazienti, i quali più volte mi hanno riferito, come “effetto collaterale” principale, di aver avvertito un incremento della propria energia.
- La figura del medico e quella del cuoco (o di colui/colei che somministra il cibo) sono strettamente correlate, ci può spiegare in che modo?
Va premesso che abitualmente il medico trascura gli aspetti nutrizionali. Nei casi in cui si dimostri attento alla nutrizione, può evidenziare gli aspetti scientifici e il razionale che portano ad escludere, o a includere, particolari cibi nell’alimentazione. Il cuoco è, invece, l’artista, colui che, fatti propri questi suggerimenti, li deve trasformare in un piatto che sia buono e gradito alla vista.
- Quali miglioramenti si notano nell’eseguire in maniera corretta questo regime alimentare?
I miglioramenti sono soggettivi, i principali sono la sensazione di un aumento dell’energia, una riduzione del gonfiore addominale, una riduzione dell’annebbiamento mentale, una riduzione dei dolori articolari e, in caso di mal di testa, una riduzione dell’intensità e frequenza delle crisi cefalalgiche, infine, una miglior qualità del sonno.
- Com’è nata l’idea di collaborare con lo chef Raffaele Turci e la pasticcera Anna Sartori?
Per quanto riguarda lo chef è stato un evento occasionale. Una mia paziente in vacanza ha sottoposto l’elenco dei cibi al cuoco del suo albergo e gli ha chiesto se fosse stato per lui possibile realizzare piatti utilizzando solo gli ingredienti “ammessi”. Il cuoco, sostenitore del fatto che la salute in gran parte dipende da ciò che si mangia, ha accettato e al termine della sua vacanza, la paziente ha dichiarato di sentirsi meglio.
Per la pasticcera è un discorso molto diverso. Nella prima edizione di Buono e Bene non erano presenti né i dolci, né le colazioni. Conoscendo Anna Sartori mi sono permesso di lanciarle una sfida, senza alcuna certezza che potesse accettare: sarebbe possibile creare dei “dolci non dolci”, solo con gli ingredienti base, senza aggiunta di zuccheri? Questa proposta per un pasticcere è improponibile, visto che lui crea i “dolci”, ma la sfida l’ha intrigata ed ha subito pensato di proporre un precorso per insegnare la preparazione dei “dolci senza zucchero” con un crescente livello di difficoltà.