Vaccini: dal Comilva la risposta a Presa Diretta di Rai3
Salute e Benessere Naturali
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La trasmissione di Rai3 Presa Diretta ha dedicato una puntata ai vaccini, argomento particolarmente di moda in questo periodo presso molti canali televisivi. Presa Diretta si è in pratica allineata alla stragrande parte di tutte le altre trasmissioni, ovvero a favore delle vaccinazioni tout-court senza dare un'effettiva informazioni anche su chi la pensa in modo diverso.
Redazione Web Macro
La trasmissione di Rai3 Presa Diretta ha dedicato una puntata ai vaccini, argomento particolarmente di moda in questo periodo presso molti canali televisivi. Presa Diretta si è in pratica allineata alla stragrande parte di tutte le altre trasmissioni, ovvero a favore delle vaccinazioni tout-court senza dare un'effettiva informazioni anche su chi la pensa in modo diverso.
Sotto la direzione del conduttore Riccardo Iacona, la trasmissione ha fatto sentire le opinioni del Ministro della Sanità, del Direttore dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e di altri medici e/o esperti anche stranieri.
Unica parte dedicata a chi è critico verso le vaccinazioni è stata affidata a una breve intervista al dott. Eugenio Serravalle, messo però sotto una luce decisamente sfavorevole.
La diretta social molto agguerrita
Abbiamo seguito anche la diretta social della trasmissione svoltasi soprattutto su Facebook e Twitter e i commenti sono stati molto perentori e a favore delle vaccinazioni con alcuni veri e propri attacchi al dott. Serravalle.
Non si è comunque fatta attendere la risposta del Comilva, (il Coordinamento del Movimento Italiano per la libertà delle vaccinazioni) che da anni è molto attivo nel dare informazioni sul perché limitare e/o non ricorrere del tutto ai vaccini. Nel suo sito viene definita la puntata di Presa Diretta un “minestrone tra gite, scivoloni e tormentoni intramontabli” e nel suo lungo e dettagliato testo viene poi spiegato, punto per punto, il perché di questa posizione.
Ne abbiamo selezionato alcuni sezioni e per la lettura completa vi rimandiamo al post intero.
Le città italiane con alte percentuali di NON vaccinati
Sul fatto che la provincia di Rimini sia stata descritta come quella che in Italia ha la pù alta percentuale di NON vaccinati, il Comilva (la cui sede centrale è proprio a Rimini) precisa:
“Basta guardarsi un attimo attorno per rendersi conto che la Provincia Autonoma di Bolzano si attesta nel 2014 ad un bel 88.5% circa, con buona pace di tutti e senza alcuna emergenza. Non poteva mancare nemmeno la solita lamentela della bassa copertura vaccinale per il morbillo, ma anche qui il riminese e l’Emilia Romagna (88.2%) segnano il passo ad altri protagonisti nazionali come la Valle D’Aosta (77.6%) e, ancora una volta, l’Alto Adige (68.8%). E poi, la solita litania della protezione degli “sfortunati” che non possono essere vaccinati e che sono a rischio a causa di quelli che non si vaccinano, quando sappiamo benissimo che la diffusione virale avviene anche attraverso i vaccinati (vedi in particolare pertosse e morbillo)”.
La lettera aperta al Direttore dell'Istituto Superiore della Sanità
Sull'intervento del Direttore dell'Iss, Comilva scrive:
“[Ricciardi] tende sempre a scivolare sui numeri dei decessi per la mancata vaccinazione antinfluenzale (incorreggibile), mentre ci rassicura, ahimè invano, sulla farmacovigilanza nel nostro Bel Paese. Si lancia poi in un excursus storico sulla qualità dei vaccini (a dir suo sempre più sicuri) confidandoci che negli anni passati le quantità di sostanze immunogene dei vaccini singoli (polio, vaiolo …) erano migliaia di volte maggiori rispetto agli attuali vaccini multidose (esavalente ad esempio). Ma forse dott. Ricciardi ci sta dicendo cose che i suoi colleghi, qualche anno fa, non ci hanno mai detto?”.
Come Gruppo Macro, ricordiamo che sempre al buon dott. Ricciardi abbiamo dedicato una lunga lettera in cui, proprio grazie al dott. Serravalle assieme al dott. Gava, abbiamo dato le informazioni per farsi un'opinione equilibrata sul cosa fare per le vaccinazioni pediatriche.
Quello che succede in Africa
Altro pezzo forte della risposta del Comilva riguarda la “gita in Uganda”, da loro così definita, di Presa Diretta per valutare la vaccinazione di massa che viene praticata in quella parte importante dell'Africa. Comilva mette in dubbio, dati alla mano dell'Oms (Organizzione Mondiale della Sanità) i risultati ottenuti con questo tipo di azione e precisa:
“Ci preme sottolineare anche che la problematica delle cosiddette “malattie prevenibili con le vaccinazioni” non è forse la piaga più urgente da risolvere per queste popolazioni: anzi, risolvendo prima e meglio il problema della denutrizione e delle condizioni igienico sanitarie forse, potremo aiutare a risolvere meglio anche quello delle malattie infettive”.
LEGGI il post per intero del Comilva.
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