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Yoga e respirazione Kapalabathi contro i malanni di stagione

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Yoga e respirazione Kapalabathi contro i malanni di stagione

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Yoga e respirazione Kapalabathi contro i malanni di stagione
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Con l’arrivo dell’autunno l’aria si fa più umida, le temperature si abbassano, ma soprattutto diminuiscono le ore di luce solare e, a partire da fine settembre, le giornate si fanno sempre più brevi, fino a raggiungere il loro minimo al solstizio d’inverno.


Redazione Le Vie del Dharma

Con l’arrivo dell’autunno l’aria si fa più umida, le temperature si abbassano, ma soprattutto diminuiscono le ore di luce solare e, a partire da fine settembre, le giornate si fanno sempre più brevi, fino a raggiungere il loro minimo al solstizio d’inverno.

Come le foglie degli alberi ingialliscono mentre le piante si preparano all’inverno, così anche per il nostro organismo l’autunno è una stagione di grandi cambiamenti. In questo periodo dell’anno è facile sentirsi stanchi, depressi, voler dormire qualche ora in più; non è raro avere attacchi di fame e mangiare un po’ più del solito. Accade spesso e quasi a tutti di essere colti da raffreddori fastidiosi, forti e debilitanti: sono i più tipici e più diffusi malanni stagionali legati all’autunno.

Il nostro corpo reagisce in questo modo perché sta cercando di trovare un nuovo equilibrio e ha bisogno di rinforzare le sue difese. Soprattutto chi conduce una vita sedentaria e logorante può essere messo alla prova da questo cambiamento climatico ed energetico. Possiamo aiutare il nostro organismo ad adattarsi al nuovo equilibrio senza stress in varie maniere: fare moto nelle ore diurne è un’abitudine che permette di ricaricarci di energia, anche con una semplice passeggiata all’aria aperta, per beneficiare al massimo delle poche ore di luce a disposizione.

L’alimentazione svolge un ruolo importante: scegliere frutta e verdura di stagione e conoscerne le proprietà, per esempio, può aiutare l’organismo a rinforzarsi e a riprendersi dai malanni di stagione. Prestare attenzione a una corretta alimentazione e aver cura di cucinare da sé pasti equilibrati, pensando anche a spuntini veloci e sani da consumare nel corso della giornata, aiuta a non cedere agli attacchi di fame autunnali mangiando snack poco salutari.

Lo Yoga ci aiuta nei cambi di stagione

Anche lo yoga ci viene in aiuto per affrontare al meglio i cambiamenti stagionali, sia con la pratica delle asana (le posizioni yoga) per fortificare e riequilibrare il corpo, sia con tecniche di purificazione ed esercizi di controllo del respiro, che portano sorprendenti benefici a naso, gola e orecchie, contribuendo a prevenire o a ridurre i sintomi dei raffreddori. 

In una stagione che mette a dura prova la salute delle nostre vie respiratorie, vi proponiamo una tecnica yogica di purificazione che potete mettere in pratica la mattina appena svegli, o nei momenti della giornata in cui riuscite a ritagliarvi qualche minuto di relax. (Anche l'echinacea è efficace contro i malanni di stagione).

Proteggere naso, gola e orecchie con il respiro con la pratica Kapalabhati

Lo yoga ci suggerisce un valido aiuto per rinforzare l’apparato respiratorio, proteggere i condotti uditivi e liberare il naso: una pratica respiratoria di purificazione chiamata Kapalabhati, che significa letteralmente “pulizia del cranio”. La parola Kapala in sanscrito vuol dire infatti “cranio” e Bhati significa “far brillare, pulire”.

Richiede pochi minuti e potete praticarla quotidianamente. È molto utile nei mesi freddi, quando si è più soggetti a riniti, sinusiti e raffreddori. Inoltre, questa tecnica dà anche chiarezza mentale e capacità di vedere le cose nella giusta prospettiva, rinforza il diaframma e tonifica cuore, fegato e stomaco.

Quando si pratica

Questo esercizio di respirazione è da fare a stomaco vuoto: praticalo lontano dai pasti, per esempio la mattina appena sveglio.

Come funziona

Quando respiriamo normalmente, l’inspirazione è attiva e l’espirazione passiva. Nella pratica di Kapalbhati invece questo processo si inverte: l’espirazione diventa attiva e l’inspirazione passiva. Esistono parecchie varianti di questa tecnica, qui ci atteniamo alla variante praticata più correntemente.

Come prepararsi alla pratica

  1. Siediti in una posizione comoda, per esempio a gambe incrociate, con la schiena diritta e le spalle rilassate, le mani poggiate sulle ginocchia. Lo puoi fare anche sedendoti su di una sedia, tenendo la colonna vertebrale distante dallo schienale e diritta; i piedi sono alla larghezza delle anche, ben appoggiati al pavimento.
  2. Rilassa le spalle senza collassare con la colonna vertebrale, rilassa i muscoli del viso e mantieni la mente focalizzata sul tuo corpo e il respiro. Chiudi gli occhi per aiutarti a mantenere l’attenzione su di te.
  3. Prenditi il tempo di ascoltare il flusso del tuo respiro spontaneo, inspirando dal naso la quantità d’aria che ti viene naturale. Lascia che l’espirazione arrivi naturalmente, senza forzare in alcun modo il ritmo della respirazione. Continua per la durata di qualche respiro.

Praticare Kapalabhati

  1. Inspira dal naso, tieni il torace espanso e subito dopo contrai fortemente gli addominali in maniera da espirare energeticamente dal naso (un po’ come quando ti soffi il naso… senza fazzoletto).
  2. Subito dopo lascia che il diaframma si rilassi con l’inspirazione, che non deve essere controllata e che avviene di riflesso.

L’enfasi e la concentrazione di questa tecnica è tutta sulla fase di espirazione, quando emetti fuori l’aria: concentrati su questo movimento a pompa nell’addome, mentre il torace deve rimanere il più possibile immobile.

Quanto tempo dedicare alla pratica?

Ripeti l’espirazione energica, pompante, e l’inspirazione passiva per quattro brevi sequenze ritmiche. Subito dopo inspira ed espira normalmente. Questo è un ciclo completo di Kapalabhati: per iniziare lo puoi ripetere per quattro volte. Man mano che fai pratica, puoi aumentare con calma e gradualità, fino ad arrivare a quattro cicli di venti respirazioni:

  • Per iniziare: 4 respiri di Kapalabhati e 1 respiro normale, ripeti x 4 volte
  • Progredendo: 8 respiri di Kapalabhati e 1 respiro normale, ripeti x 4 volte
  • Quasi al massimo: 15 respiri di Kapalabhati e1 respiro normale, ripeti x 4 volte

Fai attenzione a non forzare i tempi, lascia che questa tecnica diventi per te familiare per cominciare ad aumentare i tempi. Se averti qualcosa che non va fermati, torna al tuo respiro normale, ascoltati e riprendi quando puoi riconoscere che tutto va bene.

Ci sono controindicazioni?

Praticare la respirazione Kapalabhati è sconsigliato a chi soffre di pressione alta, vertigini, durante la gravidanza, a chi è soggetto a depressione, attacchi di panico, epilessia e diabete.

Scopri gli altri benefici dello yoga.


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La Redazione Le Vie del Dharma ha ideato e sta facendo crescere leviedeldharma.it, la guida online ai sentieri dello yoga.Le Vie del Dharma è un portale dedicato a diffondere la cultura yogica, spiegandola a curiosi e principianti e fornendo approfondimenti e formazione per i più esperti.  Forti delle rispettive esperienze, la Redazione e i... Leggi la biografia

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