Viaggi sciamanici di conoscenza
Spiritualità e Sciamanesimo
Spiritualità e Sciamanesimo
Qualcuno si potrebbe domandare: perché si parla così tanto di sciamanesimo? Quest'antica via di conoscenza, che secondo gli antropologi è apparsa sulla Terra diverse decine di migliaia di anni fa, sta vivendo, ormai da diversi anni, un periodo di riscoperta nella moderna società occidentale. Uno dei motivi fondamentali è che esso risponde a una pressante richiesta di esplorazione dei propri mondi interiori, un'esigenza che l'essere umano moderno percepisce come sempre più urgente. Ne parliamo approfonditamente in questo articolo, che prende spunto dal libro MEDITAZIONI SCIAMANICHE di Pier Luigi Lattuada e Simona Vigo.
Mario Manzana
Se, da una parte, già sull'antico tempio di Delphi era scritto con tono imperativo “Uomo, conosci te stesso”, d'altro canto in tempi più recenti è stato anche il famoso psichiatra Carl Gustav Jung, con una celebre frase, a sottolineare l'importanza di entrare nelle profondità del proprio essere. Jung ha detto: “Rendi cosciente l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”.
Esistono molti testi, molti autori, provenienti da tradizioni diverse, che stanno divulgando queste antiche pratiche volte proprio a esplorare i vari livelli dell'inconscio. In questo variegato panorama, il testo di Pier Luigi Lattuada, cui facciamo riferimento in quest'articolo (MEDITAZIONI SCIAMANICHE, di Pier Luigi Lattuada e Simona Vigo uscito a Novembre 2020), occupa un posto rilevante per diversi motivi.
Innanzitutto esso ha il pregio di unire le antiche tradizioni alle visioni della psicologia moderna, inserendo la ricerca praticata dallo sciamanesimo nel filone della psicologia transpersonale, la quale si pone come obiettivo proprio quello di esplorare il Sé, la parte più elevata dell'individuo. Infatti, essa propugna quanto segue:
“Per la psicologia transpersonale, come d'altronde già per la psicologia umanistica, l'autorealizzazione non è dunque intesa come compimento di sé a livello egoico, ma come trascendenza dell'io verso l'Altro in tutte le sue molteplici dimensioni (gli altri, il mondo, la dimensione spirituale, l'Assoluto). Essa concentrerà dunque la sua attenzione e i suoi sforzi su tutto ciò che può facilitare tale processo, occupandosi del riconoscimento, della comprensione e della realizzazione di stati di coscienza non ordinari e delle condizioni psicologiche che rappresentano delle barriere a tali realizzazioni”.
Partendo da questi presupposti, l'autore ha messo a punto una nuova disciplina, la Biotransenergetica, che così viene descritta nel libro: «La BTE è una disciplina psico-spirituale che aderisce al nuovo paradigma scientifico emergente e alla psicologia transpersonale. Nasce negli anni Ottanta grazie all'esperienza clinica di Pier Luigi Lattuada, medico e psicoterapeuta specializzato in psicologia clinica, e Marlene Silveira, psicologa e psicoterapeuta, entrambi studiosi ed esperti di antiche tradizioni spirituali. La BTE propone una visione integrale, sistemica e transpersonale delle dinamiche psichiche. Essa offre una specifica visione epistemologica e un'articolata metodologia per esplorare e padroneggiare l'esperienza interiore. In questa visione il percorso evolutivo di ogni individuo non è considerato solamente in chiave biografica, ma è compreso in una più ampia prospettiva transpersonale che tiene conto della complessità della Psiche Universale e della varietà delle manifestazioni archetipiche della coscienza».
La suddivisione delle funzioni mentali per arrivare alla Conoscenza
Per accedere a questo tipo di esperienze è necessario passare dalla prima attenzione alla seconda attenzione. Con queste espressioni si intende, in poche parole, il passare dalla funzione della mente necessaria a comprendere e ad agire nel mondo duale in cui viviamo (prima attenzione), collegata al nostro ego e alla personalità umana che esprimiamo nel mondo, a quella intuitiva, spirituale (seconda attenzione), comprensiva delle famose esperienze di insight, che invece è possibile sperimentare quando siamo in connessione con la nostra parte più elevata, il Sé.
Questa suddivisione delle funzioni mentali la si ritrova in diverse culture, ed espressa da numerosi autori, con nomi e principi parzialmente diversi ma che possono essere ricondotti allo stesso concetto di fondo. Per esempio, la via tolteca divulgata da Carlos Castaneda prevede una distinzione simile; altri autori, partendo dagli studi effettuati sulle diverse aree del cervello per rilevarne le caratteristiche (considerando in particolare l'emisfero sinistro quale sede del pensiero logico, razionale ecc., e quello destro deputato invece alle qualità creative, al pensiero olistico e così via), giungono alla conclusione che con determinate pratiche si entra in uno stato di leggera trance che favorisce il tipo di percezioni transpersonali (legate all’emisfero destro) che consentono di ottenere quella che è stata definita anche “conoscenza subitanea”, cioè l'intuizione (la seconda attenzione). La quale, nella visione dello sciamanesimo è da considerarsi la Conoscenza con la c maiuscola, quella che passa dal cuore e non solo dalla mente.
In altre parole, bisogna considerare la mente come uno strumento che ci permette, se ben utilizzato, di giungere a una profonda conoscenza di sé e della propria vera essenza.
Il viaggio sciamanico
Il percorso dello sciamanesimo va in questa direzione. Lo strumento principe per conseguire tale risultato è il viaggio sciamanico, che ci permette di raggiungere questo stato di coscienza e questo genere di risultati; come afferma Lattuada: «L'esperienza dei viaggi sciamanici in BTE ci aiuta a entrare in contatto diretto con una forza archetipica particolare a seconda delle risorse che vogliamo contattare nel nostro cammino di realizzazione del Sé. Incontrare l'archetipo in maniera diretta consente di riconoscerne l'energia e lasciarsi attraversare da quella forza senza identificarsi...: imparando cioè a padroneggiarla».
Gli archetipi
Ma cosa sono questi archetipi di cui tanto si parla? Il primo a teorizzarne la presenza in epoca moderna e a inserirli in un'immagine psichica complessiva e integrale dell'individuo è stato Carl Gustav Jung, il quale ci spiega come essi siano dei modelli comportamentali, spesso riscontrabili nei miti delle culture antiche, che sono presenti nell'inconscio collettivo al quale noi tutti attingiamo, per usarli in qualche misura come bussole, come modelli appunto da seguire in determinati momenti della nostra vita.
Spesso, però, sono questi archetipi a informarci (nel senso di “darci una forma") senza che ne siamo consapevoli. Gli autori spiegano più approfonditamente: «Queste rappresentazioni psichiche non si rivelano solo nel mito e nelle funzioni transpersonali della coscienza ma anche nella comune quotidianità di ogni essere umano. Manifestandosi in ogni individuo, ne determinano il carattere, i vizi, le virtù, i processi mentali e le complessità emotive. Essi sono fermenti silenziosi, forze che premono per essere ascoltate. Non si possono ingabbiare o addomesticare senza correre il rischio di sacrificarle a discapito della propria creatività e della realizzazione della propria natura più autentica.
Le nostre dinamiche interiori, i nostri conflitti, i nostri talenti, bisogni, desideri e abilità, non sono solo il risultato di vissuti biografici individuali, ma la manifestazione attiva di un patrimonio energetico e archetipico di modelli ricorrenti riconoscibili in tutti i contesti culturali. Ogni archetipo porta con sé una visione di mondo, una costellazione di qualità, di caratteristiche, di potenzialità e di talenti».
Il libro fa riferimento principalmente allo sciamanesimo brasiliano e propone quindi la conoscenza e la sperimentazione di 12 archetipi presenti in questa tradizione. Per ognuno di essi vi è una presentazione, un viaggio da fare, accompagnato da una musica (che si può scaricare, assieme alle slides che presentano in sintesi tutte le caratteristiche di quel determinato archetipo).
I viaggi sciamanici proposti in questo prezioso testo rappresentano la via maestra per fare esperienza di questi archetipi:
«Il viaggio sciamanico è fondamentalmente la ricerca di una visione. Ma la visione qui non è un’immagine da riconoscere e contemplare. Piuttosto è una dimensione da abitare: uno stato di coscienza in cui la materia diventa fluida e l’energia si trasforma in immagine in cui soggiornare in modo partecipativo e maieutico».
Non solo il contenuto ma anche la forma di questo testo merita una sottolineatura poiché lo rende particolarmente fruibile e innovativo, multimediale, come si dice oggi. Infatti, lungo tutto il testo vi sono riferimenti a contenuti extra, consultabili e/o scaricabili dal sito, che comprendono 7 video dell'autore, 12 documenti riferiti ai singoli archetipi e numerosi file audio suddivisi in Musiche di accompagnamento al viaggio sciamanico e in Canti sciamanici. I file audio hanno il grande merito di contribuire a mettere il lettore nello stato di coscienza idoneo allo svolgimento delle pratiche.
In poche parole, non si tratta solo di un libro in cui si trovano le indicazioni per svolgere viaggi, meditazioni o quant'altro; esso fornisce, infatti, quello strumento fondamentale nei viaggi sciamanici che è la “guida”, fatta di parole che indicano una strada, di voce che accoglie e accompagna, di musica che ispira e disegna scenari.
In definitiva, questo testo è un viaggio di conoscenza e di guarigione, individuale e collettiva. E particolarmente in un'epoca come quella odierna, con le sue sfide globali oltre che individuali, ognuno di noi è chiamato a elevare le proprie vibrazioni, a conoscere se stesso e il proprio Sé per accelerare il risveglio di tutta l'umanità.
È un lavoro che si fa su se stessi ma il cui risultato è a vantaggio di tutta la comunità umana e non solo, in un periodo storico in cui questo passaggio di coscienza a livello collettivo non deve più essere rimandato.
«In questa discesa dentro noi stessi incontreremo tutti i personaggi che ci abitano: demoni e salvatori, maestri silenziosi ed ermetici, nemici e fratelli. Incontreremo audaci guerrieri e vecchi saggi, sante e prostitute, compagni fedeli e meschini traditori, consiglieri infingardi e pusillanimi e amici leali e coraggiosi, amanti appassionati, cavalieri valorosi e cialtroni vigliacchi e opportunisti. Conoscere se stessi è un viaggio. Non un viaggio qualunque, ma un viaggio eroico verso se stessi e verso il Sé cui tutti apparteniamo».