L'allenamento fisico-spirituale per ritrovare se stessi
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Siete qui, in mezzo a un mondo tecnologico e inquinato. Automobili corrono ovunque. Questa è la realtà di oggi. Che fare per mantenere in allenamento non solo il fisico ma anche la nostra parte spirituale? Come fare per ritrovare se stessi nel caos?
Redazione Web Macro
Siete qui, in mezzo a un mondo tecnologico e inquinato. Automobili corrono ovunque. Questa è la realtà di oggi. Che fare per mantenere in allenamento non solo il fisico ma anche la nostra parte spirituale? Come fare per ritrovare se stessi nel caos?
Provate a fare qualcosa di diverso – o di normale – ma con atteggiamenti nuovi
Mettetevi un sacco in spalla e girate per le montagne: le Alpi e gli Appennini si prestano bene. Non sarà necessario che saliate su particolari cime; se ne avete voglia, al momento potete anche vagare da una valle all’altra, dormendo dove capita: rifugi, baite o fienili.
L’atteggiamento da tenere
Non dovete competere, con nessuno e con niente, né arrivare prima o dopo alcunché. Non avete alcuna tempistica da rispettare. Se c’è pioggia o nebbia, godetevele: anch’esse hanno la loro magica bellezza. Il tempo qualche volta è bello e qualche volta non lo è.
Potete sostare quando volete e fermarvi quando volete, dove volete. Questa non è un’esperienza di alpinismo, quanto piuttosto di integrazione nella Natura alpina. Non c’è da lottare con la montagna, non ha senso. L’io deve attenuarsi, non esaltarsi. Solo contemplazione, ritmo e percezione.
L’allenamento spirituale
Consiste nell’avere un atteggiamento mentale di non-competizione, ne di conquista. Non dovete dimostrare niente a nessuno, neppure a voi stessi; non dovete competere né con il tempo, né con la montagna. L’esperienza sarà rasserenante, di percezione della Totalità, e vi farà sentire parte della Natura, in posizione di non-contrasto, di non-dualità. Il camminare lento e ritmico della salita concilierà questa integrazione.
La respirazione profonda e il ritmo lento vi saranno amici. Non preoccupatevi della fatica: niente vi aspetta, niente ha fretta. Il corpo non si affaticherà, se sarà in armonia con il profondo.
Perché farlo e con chi
Anche se siete materialisti, sarà un’esperienza edificante, vi riposerà. Lasciate a casa l’automobile, scenderete ben lontano da dove siete partiti. Per recarvi alla partenza e per tornare dopo, usate il treno o le corriere.
Poi vi disintossicherete dall’inquinamento: sulle montagne ci sono gli ultimi posti con aria e acqua pure.
Meglio se siete in pochi, un piccolo gruppetto; meglio se siete metà uomini e metà donne, perché altrimenti, nel dialogo, vi mancherebbe l’altra metà del cielo.