Arriva il freddo, come fare senz’auto?
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
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Se nei mesi estivi provare a fare a meno dell’auto ci sembra una scelta semplice, con l’arrivo del freddo diventa più complicato...la pioggia, le temperature che scendono, il vento, sono tutte “scusanti” che utilizziamo per dire “va beh, oggi mi tocca prendere su l’automobile”. La realtà è che è una questione di abitudini, e soprattutto di sapersi organizzare. Vuoi sapere come? Leggi il nostro articolo!
Redazione Web Macro
Arriva il freddo, come fare senz’auto? Me lo chiedevo anche io, prima di affrontare il primo inverno senz’auto. Sono sempre stata una terribile freddolosa, e avventurarmi nel freddo, o peggio nella pioggia, non mi è troppo mai piaciuto. Quando l'auto mi aspettava sotto casa, era impossibile resistere ad usarla, basta che cadesse qualche goccia, che fosse un po’ più freddo, la scusa era sempre più che buona.
Da quando l'auto sotto casa non c'è più, da quando la scelta non si pone, ci siamo organizzati. Bici, mezzi pubblici, piedi, anche d’inverno, anche col freddo. In fondo affrontare il freddo è spesso più una fatica psicologica che fisica.
È una questione di abitudini, di motivazione. In Italia però, quando piove, le piste ciclabili e i marciapiedi si svuotano e le strade si ingorgano di auto. I pochi ciclisti sono guardati con un misto di ribrezzo e pietà. Eppure, nei paesi del Nord Europa, dove piove e fa molto più freddo che qui da noi, la gente pedala e cammina tranquillamente sotto la pioggia, la neve e le intemperie. I bambini vengono portati in gita senza problemi anche sotto la pioggia, mentre da noi, al primo freddo vengono rinchiusi in classe. Eppure gli stessi pediatri sono concordi nell’affermare che i bambini si ammalano più spesso se si trovano in luoghi chiusi (dove i germi prolificano) che in luoghi aperti.
Il fisico va abituato, allenato. I nostri bambini si ammalano raramente e pedalano con ogni intemperia. Si sono abituati a tal punto alla liberta di movimento e all’aria aperta, che mal sopportano star rinchiusi nell'abitacolo di un'auto. Per loro pedalare sotto la pioggia è un divertimento unico e spesso li sento lamentarsi perché non piove abbastanza!
Vivere senz’auto ti fa toccare con mano la stagione, la natura stessa, vivi con più intensità, consapevolezza e rispetto ogni sensazione, ogni stagione. Dentro l’abitacolo ovattato e condizionato dell’auto, sono identici l’estate e l’inverno, non puoi sentirli, annusarli, accorgerti di loro.
Chiedete ad una famiglia senz’auto quanti giorni di pioggia ci sono stati nei mesi precedenti: ti risponderà quasi con esattezza. Chiedetelo ad una famiglia che usa sempre l’auto: non saprà dirlo con la stessa precisione. Come dicono nei paesi nordici, non c’è buono o cattivo tempo, solo buono o cattivo abbigliamento.
E così nel libro trovate un piccolo ma utile elenco di oggetti utili ad affrontare un diluvio senz’auto, dagli stivali ai copri scarpa impermeabile, ai pantaloni impermeabili. Molto utile, per non far bagnare i bambini più piccoli, è anche il carrello da attaccare alla bici oppure la cargobike.
Nel capitolo dedicato ai più piccoli, tratterò dei vari modelli di seggiolini, carrellini e cargo bike, e cos’è consigliato per ogni età. Tante testimonianze utili, di famiglie con piccolini che affrontano autunno e inverno con un bel sorriso.
Un’ultima riflessione: a causa del riscaldamento globale, anche i nostri inverni stanno diventando sempre più miti. Sento spesso mio figlio Giona, 9 anni, dire: “ma perché non nevica mai? Ma perché gli adulti inquinano e riscaldano il pianeta? Non capiscono quant’è bella la neve?”.
Sì, forse il problema è proprio questo. Abbiamo perso il senso della bellezza, della poesia. Tutto ci spaventa, tutto ci è d’intralcio e tutto distruggiamo.
VIVERE SENZA AUTO È POSSIBILE,
SOSTENIBILE E CI FA RISPARMIARE!
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