È possibile vivere senz'auto e avere dei bambini?
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Vivere senz’auto con i bambini è una sfida difficile da cogliere? No, è la cosa più naturale del mondo. Del resto, se ci pensi, i bambini non sopportano la costrizione cui i viaggi in macchina li sottopongo, si divertono molto di più in bici, in treno, in autobus o a piedi. La vera sfida, in realtà, è quella che si presenta ai genitori, ma con le giuste linee guida, tutto è possibile! Scopri come fare in questo articolo!
Redazione Web Macro
I bambini, in genere preferiscono l’aria aperta, il movimento, l’autonomia, alla costrizione e all’isolamento dell’auto. Ricordiamoci poi che il luogo meno sicuro per un bambino è dentro l’auto, le statistiche ci dicono che la maggiore causa di morte dei bimbi da 5 a 15 anni in Europa sono gli incidenti stradali, con i bambini come passeggeri.
Per non parlare dell’inquinamento dell’aria, del riscaldamento globale e del futuro migliore che vorremmo dare alle nuove generazioni. Ma se logicamente è doveroso, “tecnicamente” è possibile?
Nel libro riporto tante esperienze di famiglie senz’auto con figli di ogni età (dai neonati agli adolescenti), che si spostano abitualmente in bici, coi mezzi pubblici, con il carrello traino da attaccare alla bici, con la cargobike…o con carsharing.
Anche alcune famiglie con disabili hanno voluto condividere nel libro la loro scelta di vivere senz’auto, le motivazioni e la bellezza. D’altra parte, una città con meno auto, aiuterebbe anche e soprattutto coloro che l’auto hanno davvero necessità di usarla.
Eppure, ora che ricomincia la scuola torneremo a vedere la desolante scena di auto che ingorgano le aree davanti alla scuola, alla disperata ricerca del posto libero vicino al portone d’ingresso, sopra ai marciapiedi o occupando i posti dei disabili, con i bambini a piedi o in bici che respirano smog e fanno lo slalom tra le auto.
Le statistiche (riportate accuratamente nel libro, con vari approfondimenti) ci dicono che la maggior parte (62%) dei bambini italiani sono accompagnati in auto dai genitori. Immaginiamo una scuola di 600 bambini: circa 400 vengono accompagnati in auto: vuol dire che 400 auto che si affollano nell’arco di pochi minuti, in stradine e spazi ristretti. Un vero inferno!
Solo il 26% dei bambini va a scuola a piedi o in bici e di questi una percentuale ancora più risicata (meno del 7%) va a scuola da solo, prima dei 10 anni. A differenza di quel che succede in altri paesi europei, dove sono le stesse scuole a chiedere ai genitori di lasciare i bambini andare a piedi o in bici da soli.
Francesco Tonucci, pedagogista e “padre” della rete internazione delle “città dei bambini” scrive “i bambini sono come indicatori ambientali: se in una città si vedono tanti bambini giocare, passeggiare nelle strade da soli, allora la città è sana.”
In Italia i comuni non investono a sufficienza sulla mobilità sostenibile, non rendono sicuri i percorsi, d’altra parte le scuole sono sempre più rigide, le dirigenti più spaventate, e i genitori sono sempre più angosciati, in un circolo vizioso senza fine, a danno dei bambini.
Le domande e i dubbi che assalgono i genitori sono tanti, e nel libro cerco di dare alcune risposte. L’esperienza di Pesaro, “Andiamo a scuola da soli”, può aiutarci a capire come cambiare, e la stessa campagna “School streets-le strade ai bambini” che chiede di chiudere le strade alle auto davanti alle scuole, è una risposta efficace al bisogno di sicurezza.
Bisogna rovesciare la logica adulto e auto-centrica. Le città senz’auto e le famiglie senz’auto provano a farlo.
VIVERE SENZA AUTO È POSSIBILE,
SOSTENIBILE E CI FA RISPARMIARE!
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