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Casa e cura della persona: occhio all’etichetta!

Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale

Casa e cura della persona: occhio all’etichetta!

Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale

Casa e cura della persona: occhio all’etichetta!

Non solo per i prodotti alimentari, anche per la cura della persona e della casa occorre fare molta attenzione alle etichette dei prodotti che utilizziamo abitualmente.

Lucia Cuffaro ed Elena Tioli ci danno molti suggerimenti nel loro libro “Occhio all’Etichetta!


Sabrina Lorenzoni

Nel post precedente vi ho dato alcuni consigli, tratti dal libro Occhio all’Etichetta!, per capire le indicazioni presenti nelle etichette dei prodotti alimentari. Abbiamo visto come le insidie si nascondano anche negli ingredienti più semplici e basilari della nostra cucina mediterranea: il pane, la pasta, il sale, lo zucchero e l’olio.

Alimentazione: occhio all'etichetta!



Nel libro Occhio all’Etichetta! si parla anche di molti altri ingredienti che portiamo sulle nostre tavole: frutta, verdura, caffè e cioccolato, carni e formaggi, vino e birra. È importante sapere cosa c’è dentro quel prodotto che stiamo acquistando al supermercato perché ci dice cosa mangeremo anche se spesso la legge non obbliga ad inserire nelle etichette proprio quei dati che ci servirebbe avere.

Nella seconda parte del libro di Lucia Cuffaro ed Elena Tioli si parla dei prodotti che utilizziamo comunemente per la cura della persona e della casa. Anche in questo caso gli esempi sono numerosissimi e ne ho scelti solo alcuni, più comuni, per darvi un’idea e incuriosirvi su quello che spalmiamo ogni giorno sul nostro corpo e sui prodotti che utilizziamo nelle nostre case.

 

 

Come sono fatte le etichette dei prodotti per la cura della persona

Sulle etichette dei prodotti cosmetici per la cura della persona devono essere presenti alcune indicazioni: nome e indirizzo di chi mette il prodotto sul mercato, contenuto totale e data di scadenza del prodotto.

Spesso si trova il simbolo di un barattolo aperto con l’indicazione di mesi: è il PAO, Period After Opening, quello che ci dice entro quanti mesi dobbiamo utilizzare il contenuto, una volta aperta la confezione.

Altro indicatore molto importante è l’INCI, International Nomenclature of Cosmetic Ingrdients, cioè l’elenco degli ingredienti utilizzati nella cosmetica. Questo è obbligatorio dal 1997 per tutti i Paesi dell’Unione Europea: ogni cosmetico deve avere l’indicazione degli ingredienti presenti in ordine decrescente.

I primi cinque elementi elencati nell’INCI di un prodotto sono molto importanti perché rappresentano dal 50 all’80% del suo contenuto totale.

Come si legge l'INCI dei cosmetici



Molti sono i prodotti cosmetici che utilizziamo ogni giorno e il libro Occhio all’Etichetta! ce li racconta tutti. Capire cosa stiamo mettendo sul nostro corpo e cosa utilizziamo nelle nostre case è molto importante per la nostra salute e per quella dell’ambiente.

Le creme solari

Con giugno inizia la stagione estiva e prima di esporci ai raggi solari utilizziamo delle creme adeguate. Molte zone del centro America hanno abolito le creme solari perché contengono sostanze inquinanti.

Queste creme contengono derivati del petrolio che in mare formano una patina oleosa galleggiante. Fate attenzione al benzofenone e all’Octinoxate, due composti molto dannosi per la flora e la fauna marina. Anche l’EDTA, usato come additivo non è biodegradabile ed è inquinante.

Nelle creme solari spesso si trova anche il Biossido di titanio - con la sigla E171 - che serve come filtro per i Raggi UV ma che lo IARC - International Agency for Research on Cancer - ha classificato come possibile cancerogeno per l’uomo.

Deodoranti

Nel libro è dedicata una sezione ai deodoranti per uomo, ma anche quelli per donna si basano sugli stessi principi. Molti di questi promettono una protezione per oltre 72 ore, il che spesso vuol dire bloccare la normale traspirazione della pelle per tutto questo tempo grazie ad agenti antitraspiranti.

Oltre a queste sostanze, le più presenti nei comuni deodoranti sono l’alluminio cloridrato e lo zirconium. Il primo dei due sembra avere una correlazione con il cancro al seno ma anche lo zirconuim è da evitare. È consigliabile scegliere deodoranti con una concentrazione massima di alluminio pari allo 0,6%

La carta igienica

La usiamo tutti e guai se manca. Solo che al suo interno è possibile trovare cloro e candeggina. Cerchiamo sulle confezioni le sigle TCF, totally chlorine free, ovvero senza cloro e PCF, processed chlorine free, cioè lavorata senza cloro.

La carta igienica bianca è la peggiore perché per renderla così candida spesso si utilizzano cloro, candeggina e altri composti chimici che possono restare all’interno della carta e i cui residui danneggiano l’ambiente.

Pensate che per la carta igienica si abbattono ogni girono 30 mila alberi nel mondo.

Cerchiamo di preferire una carta igienica riciclata: non sarà di un bel colore, ma senz’altro conterrà meno sostanze nocive per noi e per il Pianeta.

Talco e zinco per neonati e bambini

Fin dalla prima infanzia, il talco è stato utilizzato per neonati e bambini. Molti anni fa probabilmente non si sapeva che il talco può contenere l’amianto, che è cancerogeno. Oggi le indicazioni sono di evitarlo nei più piccoli, ma anche negli adulti, così come consiglia lo IARC, dato che l’Unione Europea non ha ancora fatto chiarezza su questo prodotto.

Per la pelle dei neonati, per renderla più morbida e calmare le irritazioni, si utilizzava una pasta a base di ossido di zinco in polvere e olio di oliva. Negli anni questa preparazione si è trasformata da farmaceutica ad industriale e il prodotto finale contiene spesso anche sostanze conservanti, PEG, emulsionanti di sintesi e derivati del petrolio. In pratica spalmiamo sulla pelle dei neonati una serie di prodotti derivati dal petrolio, una cosa che sarebbe meglio evitare.

 

 

Occhio all’etichetta dei prodotti domestici

Nei prodotti che utilizziamo comunemente in casa per la cucina, per la pulizia, in giardino, ma anche negli abiti che indossiamo possono nascondersi delle sostanze dalle quali sarebbe meglio stare alla larga.

Le padelle e il teflon

Il teflon, ovvero politetrafluoroetilene, indicato anche dalla sigla PTFE è parte delle nostre padelle e ci permette di cucinare senza attaccare i cibi. Oltre a questo composto è spesso presente anche un acido, PFOA, che fa parte della famiglia dei composti PFAS, composti sintetici resistenti alle alte temperature, ai grassi e all’acqua.

Il PFOA è un acido che si libera a temperature superiori ai 240°C: attenzione a non superare questa soglia nel processo di cottura. Questi composti, PFOA e PFAS, possono permanere nel sangue per anni: meglio cercare le etichette “PFOA free” al momento dell’acquisto di nuove pentole e padelle.

Mobili e pavimenti

Molti problemi per la salute umana e per l’ambiente derivano da questi elementi di arredo. Vernici, rivestimenti, colle isolanti, schiume industriali sono tutti composti chimici che spesso contengono formaldeide, irritante a concentrazioni molto basse, volatile molto persistente tanto che la formaldeide è stata classificata dal 2004 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come cancerogena per l’uomo. Attenzione anche a sostanze simili, dette cessori di formaldeide, che, decomponendosi possono liberare nell’aria la formaldeide stessa.

Gli sbiancanti ottici

Una categoria di sostanze particolari è quella degli sbiancanti ottici presenti nei detersivi per il bucato. Sono molto “furbi” perché creano una patina, un gioco di fluorescenza che inganna l’occhio e ci fa vedere più bianco quello che così bianco non è:

“[…] Sono addirittura in grado di ritoccare la lunghezza d’onda dei raggi UV rendendo lo spettro riflesso più ricco di azzurro, mascherando l’ingiallimento con il risultato di rendere il tessuto superficialmente più bianco”

Una vera “trovata” dell’industria dei moderni detersivi per bucato in lavatrice.

Insetticidi in giardino

“L’Italia è il più grande consumatore di insetticidi in Europa” e questa è una premessa importante. Le zanzare tigre hanno invaso i nostri giardini sostituendosi quasi del tutto alle zanzare nostrane. Abbiamo iniziato così una dura lotta che si rivela “inutile, controproducente, inquinante e costosa”.

Le sostanze che compongono i prodotti per disinfestare il giardino sono a base di piretroidi, elementi di sintesi che si bioaccumulano, sono interferenti endocrini dannosi per l’uomo, per gli altri animali e per l’ambiente. E le zanzare diventano sempre più resistenti a questi prodotti rendendo vana la nostra battaglia. Basterebbe mantenere più equilibrio nei sistemi naturali ed ecologici e reintrodurre animali predatori quasi del tutto scomparsi, come gechi, uccelli, rane, pipistrelli.

Molti altri suggerimenti sugli abiti che indossiamo ogni girono, sui prodotti di bellezza e su quelli per la pulizia della casa sono presenti nel libro di Lucia Cuffaro ed Elena Tioli Occhio all’etichetta! Un libro utile, ma scritto in modo semplice e scorrevole, che è sempre più indispensabile leggere per poter fare una spesa più sana, naturale e consapevole.

Dal diritto di conoscere e dal dovere di indagare discende l’obbligo di agire
(Sandra Steinberg)

 

Scopri tutto quello devi sapere prima di fare la spesa!

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Sabrina Lorenzoni
Sabrina Lorenzoni, laureata in Scienze Biologiche, Indirizzo Ecologico, autrice del blog curiosa di natura. Da sempre appassionata di ecologia,... Leggi la biografia
Sabrina Lorenzoni, laureata in Scienze Biologiche, Indirizzo Ecologico, autrice del blog curiosa di natura. Da sempre appassionata di ecologia, natura e ambiente, hounito le mie competenze scientifiche alla mia grande passione per la scrittura collaborando come blogger e web writer e scrivendo di eventi green legati alla città di Milano per... Leggi la biografia

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