Cosmetici pericolosi: quelli con microparticelle di plastica
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
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Tanto piccole quanto inquinanti, si tratta delle minuscole sfere di plastica contenute in molti cosmetici. Finiscono nel mare perché sono di dimensioni così ridotte da sfuggire ai filtri dei sistemi di depurazione; i pesci le mangiano e noi le ritroviamo prima nel piatto e poi nel nostro corpo. Scopri le possibili soluzioni al problema, da come evitare di comprare prodotti che le contengono all'autoproduzione di cosmetici naturali fatti in casa.
Anna Simone
Tanto piccole quanto inquinanti, si tratta delle minuscole sfere di plastica contenute in molti cosmetici.
Finiscono nel mare perché sono di dimensioni così ridotte da sfuggire ai filtri dei sistemi di depurazione; i pesci le mangiano e noi le ritroviamo prima nel piatto e poi nel nostro corpo.
In particolare, le microplastiche più piccole di un granello di sabbia sono presenti in scrub, bagnoschiuma, dentifrici, ma anche in rossetti, maschere, mascara, idratanti, spray per capelli, creme lenitive e schiume da barba.
Basti pensare che in Europa nel solo 2013 per i prodotti di bellezza ne sono state impiegate circa 5mila tonnellate, quasi tutte finite in mare.
Finora a destare più clamore erano i rifiuti plastici di maggiori dimensioni, ultimamente si sta acquisendo consapevolezza di come i frammenti plastici più piccoli siano ancora più nocivi e pericolosi perché quasi invisibili, tanto che una larga porzione di microplastiche non è catturata dai sistemi di filtraggio degli impianti di depurazione delle acque.
Per porre fine al problema una soluzione potrebbe arrivare da una proposta di legge promossa dall'associazione Marevivo, in cui si chiede di vietare dal 1 gennaio 2019 la produzione e la commercializzazione dei prodotti cosmetici contenenti microplastiche, con sanzioni per i trasgressori da 100 mila a 500 mila euro.
Possibili soluzioni
In attesa di una regolamentazione normativa noi possiamo fare molto, ad esempio acquistare prodotti che in etichetta non hanno le diciture “polyethylene” o “polipropilene”. In commercio esistono molte alternative, come le particelle minutissime ottenute dalla triturazione del guscio di mandorle.
In casa, invece, si possono sperimentare mille ricette con ingredienti naturali (fondi di caffè, sale fino, zucchero di canna, cannella e così via).
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