La paglia sarà il cemento del futuro? Al Sana progetti e prospettive per un materiale sicuro ed efficiente
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
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Il cemento del futuro sarà la paglia? È una domanda che già in molte parti del mondo ha trovato una risposta affermativa e che, lentamente ma in modo crescente, trova un riscontro anche nel nostro Paese. Ne è una testimonianza concreta lo stesso Gruppo Editoriale Macro che per l’ampliamento dei suoi uffici a Cesena, previsto per il 2015, realizzerà la più grossa struttura in balle di paglia d’Italia
Redazione Web Macro
Il cemento del futuro sarà la paglia? È una domanda che già in molte parti del mondo ha trovato una risposta affermativa e che, lentamente ma in modo crescente, trova un riscontro anche nel nostro Paese. Ne è una testimonianza concreta lo stesso Gruppo Editoriale Macro che per l’ampliamento dei suoi uffici a Cesena, previsto per il 2015, realizzerà la più grossa struttura in balle di paglia d’Italia, ovvero 560 mq fra uffici e sala convegni. Il tutto realizzato con materiali ecologici e ad altissimo risparmio energetico.
Ne parlerà al Sana di Bologna Francesco Rosso (nella foto), Direttore del Gruppo, durante l’incontro previsto per lunedì 8 settembre, dalle 10.45 alle 11.45, presso lo stand Macro.
Ecco in anteprima alcune informazioni in merito, sottoforma di intervista fatta a Rosso.
Quali sono le caratteristiche principali di questi nuovi spazi?
Nel progettarli, ci siamo fatti ispirare dalla voglia di sperimentare un nuovo modo di abitare e lavorare all’interno della città. Si è deciso innanzitutto di studiare in sito, la posizione geografica, l’esposizione al sole, ai maggiori venti stagionali e l’ubicazione dell’edificato circostante. Questi elementi, rapportati alle esigenze di spazio, hanno generato la forma, tema centrale in architettura; è infatti la forma a determinare il benessere offerto dall’edificio, perché nella forma confluiscono l’organizzazione dello spazio e il rapporto che lo stesso ha con l’esterno. Il progetto prevede una struttura portante in legno, come chiede l’attuale normativa sismica, tamponatura esterna con balle di paglia, finitura ad intonaco naturale (argilla e calce) e copertura a tetto verde.
Un altro aspetto fondamentale è la struttura portante in legno: verrà realizzata da un’impresa costruttrice specializzata. I muri in balle di paglia, gli intonaci e la copertura verranno realizzati invece da persone comuni, per lo più volontari, messi nella condizione di saper costruire.
Perché la scelta della paglia? Che tipo di analisi avete fatto in tal senso?
Le balle di paglia hanno un ottimo potere isolante, consentendo così un forte risparmio in termini di riscaldamento invernale e raffrescamento estivo che, in termini di costo, può raggiungere anche il 75% rispetto a un’abitazione tradizionale. Una parete così realizzata risulta altamente traspirante, regola in maniera naturale l’umidità interna dell’edificio facilitando il passaggio del vapore dall’interno all’esterno, mantenendo così un ambiente sano ed evitando il problema della condensa e delle muffe.
Gli edifici in legno e paglia hanno un ottimo comportamento rispetto alle azioni sismiche: il materiale più flessibile consente l’assorbimento delle vibrazioni, evitando le rotture.
Contrariamente a quello che si pensa, la paglia ha una buona resistenza al fuoco in quanto, essendo pressata, contiene una bassa percentuale di ossigeno e quindi è poco infiammabile. A livello acustico ha un ottimo potere fono assorbente.
Ecosostenibilità del materiale, rapidità nell’esecuzione e bassi costi di realizzazione fanno sì che, anche in Italia, ci sia un crescente numero di persone interessate alla costruzione di edifici in paglia.
Proprio su questo argomento abbiamo raccolto la testimonianza di Stefano Soldati, il secondo relatore assieme a Francesco Rosso, dell’incontro al Sana. Soldati è stato il primo in Italia a costruirsi una casa in paglia , è un profondo conoscitore dei concetti alla base della permacultura che mette in atto, tra l’altro, presso l’Azienda agricola “La Boa”.
È difficile costruire case in paglia in Italia? Quante sono e dove sono distribuite?
Dal punto di vista amministrativo le case in paglia sono edifici a tutti gli effetti e come tali necessitano di un permesso a costruire. Quando si progetta e costruisce a norma non si incontrano ostacoli burocratici. Costruire case in paglia è facile, ma non banale. Bisogna sapere come progettare e come costruire. Purtroppo si vedono molti progetti realizzati da professionisti che non hanno seguito percorsi formativi idonei. Anche nella fase costruttiva è evidente che sono poche le imprese specializzate (o quantomeno che hanno conoscenza ed esperienza).
"Sbagliando si impara" è vero solo se, quando si sbaglia, si riconoscono gli errori; ovviamente si impara maggiormente quando hai un esperto che ti spinge a trovare l'errore e le relative soluzioni.
Troppo spesso si vedono professionisti ripetere gli stessi errori negli edifici realizzati e questi errori vengono pagati inesorabilmente dai committenti. In Italia, siamo arrivati a quasi 200 unità e sono sparse per tutto il territorio nazionale dalla Puglia alla Valle d'Aosta, dal Friuli alla Sicilia e Sardegna.
Completa la serie di interventi al Sana Andrea Gilardi, dello Studio di Architettura “Il Filo di Paglia”.
Vieni ad ascoltare Francesco Rosso, Stefano Soldati e Andrea Gilardi sul tema: “Costruire case con il cemento del futuro: la paglia” al Sana di Bologna, lunedì 8 settembre, presso lo stand del Gruppo Macro.