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Permacultura: evita di produrre rifiuti

Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale

Permacultura: evita di produrre rifiuti

Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale

Permacultura: evita di produrre rifiuti

Vi proponiamo un estratto del libro Permacultura, di David Holmgren, che elenca in questo testo tutto quello che c’è da sapere per conoscere ed adottare i 12 principi della permacultura.

Noi oggi vi proponiamo il 6°, "Evita di produrre rifiuti".


Redazione Web Macro

Vi proponiamo un estratto del libro Permacultura, di David Holmgren, che elenca in questo testo tutto quello che c’è da sapere per conoscere ed adottare i 12 principi della permacultura.

Noi oggi vi proponiamo il 6°, "Evita di produrre rifiuti".

Ridurre al minimo gli scarti

Lo slogan “Rifiuta, riduci, riutilizza, ripara e ricicla” esemplifica una gerarchia di strategie per il trattamento dei rifiuti. Il rifiuta iniziale si riferisce al non farsi coinvolgere nella mania di consumare a ogni costo, spesso comprando cose che non ci servonoRiduci si riferisce al minimizzare i materiali e l’energia richiesti o la frequenza del consumo. Riutilizza ha due valenze: lo stesso utilizzo di prima o il secondo miglior utilizzo, dopo quello che aveva prima. Ripara significa ripristinare la funzione dell’oggetto con un minimo di abilità e di utilizzo di risorse, oltre a quelle insite nell’oggetto stesso. Ricicla significa ridurre l’oggetto ai suoi elementi o materiali costitutivi prima di rielaborarlo per lo stesso scopo o altri utilizzi.

Rifiuta e riduci

Il bisogno di comprare nuovi indumenti e l’abitudine di lasciare nel piatto a volte anche più di metà di quanto abbiamo ordinato o di lasciare le luci accese, insieme ad altri comportamenti ugualmente stravaganti ed eccessivi, mostrano come si passa dallo sperpero alla norma e poi alla necessità compulsiva.

Ridurre il consumo eccessivo di cibo, farmaci, beni materiali, mass media e intrattenimento può perfino migliorare la qualità della vita. Sono questi gli esempi più ovvi per illustrare il concetto di “fare di più con meno”.

Il riutilizzo di contenitori

I contenitori, prodotti in enorme quantità dall’industria e visti come rifiuti da eliminare in una casa norma¬le, diventano invece una risorsa nelle famiglie che hanno scelto l’autosufficienza. I contenitori riutilizzabili forniscono ampi servizi nei sistemi permaculturali. Ecco alcuni esempi di riutilizzo o miglior uso alternativo:  

  • i contenitori con tappo a tenuta ermetica sono riutilizzabili per sottaceti e conserve;
  • i sacchetti di plastica della spesa servono per conservare il cibo, per i rifiuti e altro;
  • le bottiglie di birra possono contenere birra e succhi fatti in casa;
  • le scatole di cartone o polistirolo sono utili per conservare e vendere frutta;
  • i vasi e gli altri contenitori di plastica per piante servono per lo stesso utilizzo;
  • i bottiglioni e le damigiane di vetro con il fondo segato diventano delle campane di vetro per proteggere le piantine dal freddo;
  • i contenitori di rullini servono per conservare semi o altre piccole cose;
  • i contenitori del latte si possono usare per seminarci dentro o per proteggere il tronco degli alberi;
  • i contenitori di cibo take-away si possono impilare, per riporvi chiodi, viti e simili.

Anche riciclare gli avanzi di cucina ricavandone dei piatti deliziosi, è un altro esempio che dovrebbe diventare una pratica corrente. Se rimane ancora qualche scarto, la cosa migliore sarebbe darlo ai propri animali.

Durata e manutenzione

La manutenzione è probabilmente una delle attività quotidiane meno romantiche e meno amate ma è una funzione importantissima in tutti i sistemi. La manutenzione è la risposta preventiva alla perdita di valore prevedibile e incrementale che condiziona tutte le riserve di energia incorporata.

Tale perdita di valore è del tutto evidente nel caso di edifici e case, che non possiedono gli aspetti di automantenimento che presentano i sistemi biologici. Se non vogliamo che il costo di manutenzione e sostituzione delle nostre costruzioni e infrastrutture diventi insostenibile, dobbiamo impegnare in queste attività maggiori risorse e soluzioni più innovative e creative.

Piante e animali infestanti come risorse sprecate

Lo sviluppo dell’agricoltura intensiva ha – al contrario di quanto si potrebbe pensare – ridotto l’entità di terre marginali gestite e controllate dall’uomo. Ciò ha permesso che la natura si reimpadronisse di queste aree in termini mai visti da secoli.

L’aumentato utilizzo di acqua e nutrienti in agricoltura intensiva e per servirsi della terra a scopi ornamentali e ricreativi ha stimolato la proliferazione delle specie selvatiche che sono le più adatte a utilizzare questo surplus di risorse.

Elaborare modi più creativi ed efficaci di usare le risorse selva¬tiche è un tema costante della progettazione permaculturale. Gli eccessivi surplus di piante e animali infestanti, in questi casi, rappresentano un’opportunità speciale, che sarebbe meglio utilizzare il più possibile.

Lo slogan “Il problema è la soluzione” ci sfida a cercare modi creativi di adoperare ciò che altrimenti è considerato inutile. Oltre a riconoscere apertamente la responsabilità dell’uomo nel contribuire alle varie calamità di origine naturale che ci affliggono, bisognerebbe anche accettare questi squilibri nella popolazione di piante e animali come opportunità per soddisfare creativamente i nostri bisogni e, nello stesso tempo, cercare di creare un maggior grado di equilibrio in natura.

Risorse umane sprecate

I livelli di ingegno di una popolazione con una buona istruzione formale, predominante nelle società ricche, è una forma riconosciuta di capitale sociale, ma impallidisce al confronto con le conoscenze e le capacità delle comunità tradizionali, per lo più rurali, maggioritarie nei Paesi più poveri.

L’attuale economia globale ha una bassa opinione di queste abilità e tende a distruggere la capacità delle persone di applicare le conoscenze in modo produttivo; quando va bene, tratta queste persone come manodopera a basso prezzo e del tutto dequalificata.

Molte organizzazioni umanitarie non governative – soprattutto le più piccole – che attualmente lavorano in progetti di sviluppo a vantaggio dei poveri del mondo applicano in modo consapevole o inconsapevole i seguenti principi della permacultura:

  • comprendere, riconoscere e sostenere i sistemi locali già esistenti, che soddisfano i bisogni della gente, mantengono le conoscenze locali e stimolano la gestione adeguata delle risorse naturali;
  • identificare le risorse locali umane e naturali sottovalutate o sprecate;
  • introdurre un numero molto limitato di nuove specie e di nuovi strumenti e materiali, la cui utilità sia già stata verificata in sistemi tradizionali assimilabili a quelli in oggetto e la cui gestione possa essere curata tramite capacità e risorse locali.

Uno dei più importanti effetti secondari di questi progetti è la rivalutazione delle competenze e delle conoscenze tradizionali, che prima venivano considerate superate, inefficaci e pertanto senza valore.

Questi progetti che permettono di conservare le abilità tradizionali guadagnando redditi modesti che integrano l’autosufficienza familiare e l’economia della comunità, sono il complemento naturale che potrebbe portare a una autosufficienza su larga scala e a percorrere altre strade rispetto alla rete commerciale convenzionale dei Paesi ricchi.

E i paesi ricchi?

La cosa più importante che possono fare, è impegnarsi negli stessi processi a casa propria e nella propria comunità. Con un grado più alto di autosufficienza si può:

  • ridurre la domanda di merci collegate alle esportazioni dai Paesi del Terzo Mondo, frutto dello sfruttamento delle grosse aziende o delle multinazionali;
  • aumentare lo status dell’autosufficienza nella cultura globale che va sempre più emergendo;
  • liberare capitali da investire nei Paesi sottosviluppati per correggere gradualmente lo squilibrio tra economie ipersviluppate e sottosviluppate.

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La Redazione Web Macro si occupa di tutte le ultime novità, anticipazioni, curiosità, approfondimenti che riguardano il mondo Macro. Gli articoli spaziano su tutti i principali argomenti che Macro divulga con passione dal 1987. Il meglio per il benessere di Corpo, Mente e Spirito raccontato da coloro che vedono nascere quotidianamente i... Leggi la biografia

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