Viaggiare in modo sostenibile: l'itinerario etico di un'altra Italia
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Si può viaggiare in modo etico e sostenibile? Che differenza c'è tra essere viaggiatori e turisti? Il bello del Viaggiare in questo bellissimo articolo di Andrea Andrea Degl’Innocenti di Italia che Cambia.
Italia Che Cambia
Che cosa vuol dire viaggiare in modo sostenibile?
L’estate è sbocciata da poco e in molti sognano già le agognate vacanze. Ma cos’è oggi la vacanza? Negli anni 60-70 la vacanza era sinonimo di vuoto, di riposo, fatta da persone che avevano voglia di “spegnere il cervello” e vivere in modo spensierato i giorni di assenza dal lavoro. Poi sono arrivati gli anni Novanta e Duemila, portando con sé la tendenza opposta: la frenesia, la voglia di riempire questo vuoto fin troppo, col rischio di programmare vacanze organizzate ora per ora, strapiene di attività al pari, o peggio, dei giorni lavorativi.
Oggi anche questo secondo modello è in crisi e sembra giunta l’ora di mandare in pensione la vacanza come concetto e riscoprire il viaggio. Il tramonto del modello lavorativo tradizionale ha favorito la diffusione di nuove forme di viaggiare (e di vivere) meno organizzate e schematizzate: lavoriamo spesso in forme meno organizzate.
Inoltre la standardizzazione e omologazione tipiche di un modello socio-economico basato sulla produzione e il consumo di massa hanno aumentato enormemente la domanda di esperienze vere, genuine, autentiche: viviamo in un mondo in cui qualsiasi cosa assume l’aspetto di una merce preconfezionata, pronta per il nostro consumo, per cui l’autenticità è diventata un bene raro e prezioso.
Viaggiatori: non turisti
Il viaggio dunque si contrappone alla vacanza. Il viaggio è esperienza, unicità, profondità, relazione e una buona dose di casualità, laddove la vacanza è superficie, standardizzazione, programmazione.
Questo nuovo panorama dei viaggiatori del terzo millennio sta cambiando rapidamente le forme del fare turismo, dai mezzi di trasporto, alle strutture di accoglienza, alle mete.
I vaggi a piedi e in bicicletta
Partiamo dai “mezzi” con cui si viaggia. In forte crescita sono i viaggi a piedi o in bicicletta. La lentezza del movimento permette di godere appieno del paesaggio, delle relazioni, del percorso che diventa viaggio e non si piega alla dittatura della destinazione. Viaggiare lentamente non solo è più sostenibile per l’ambiente ma consente di entrare più a fondo nei luoghi e di andare incontro all’inaspettato, elemento fondamentale del viaggio.
Un indice significativo della crescita di queste modalità di viaggiare è dato dalla recente riscoperta e valorizzazione della via Francigena e dallo sviluppo di progetti di cicloturismo come Vento, che se verrà realizzato sarà una delle dorsali cicloturistiche più lunghe d’Europa. Esistono in Italia anche associazioni e realtà che organizzano viaggi a piedi e in bicicletta, come la Compagnia dei Cammini e SloWays.
Turismo e sostenibilità
Anche le mete dei viaggiatori stanno cambiando. Si torna a scoprire la bellezza che abbiamo dietro l’angolo, piuttosto che scegliere mete esotiche, più lontane, costose e impattanti.
L’Italia ed in particolare le sue perle più sconosciute sono in cima alla lista dei “nuovi viaggiatori”, laddove più che altrove si sono conservate le tradizioni, i cibi tipici, la bellezza del territorio non deturpato da un’eccessiva antropizzazione. Il nostro Paese è è pieno di luoghi rimasti intatti ma al tempo stesso pieni di una vita genuina e incontaminata. Il Casentino, il Cilento e tanti altri ancora.
Come è comprensibile, la morfologia delle strutture d’accoglienza si va adeguando a questi mutamenti della domanda. Sempre più ricettività familiare: bed&breakfast, agriturismi, alberghi diffusi; sempre meno “albergoni”. Sempre più attenzione all’ospite, consapevolezza che l’ospite vuole una relazione umana, vuole prodotti veri, locali, non finti. Sempre più spesso nascono strutture di accoglienza diffusa, in cui il grande albergo è sostituito da una rete di micro attività. Oppure veri e propri network dedicati al turismo responsabile come Eco Bnb. O ancora agenzie viaggi che fanno del viaggiare sostenibile e locale il proprio punto di forza, come Viaggi e Miraggi.
Le modalità con cui viaggiamo e facciamo turismo sono in rapida evoluzione. Con Italia che Cambia abbiamo provato a descriverle (e a immaginarne di nuove) in un documento che si chiama viaggiare 2040, redatto assieme ai massimi esperti nazionali sul tema. Buona parte dei dati presenti nel presente articolo vengono proprio da questo documento, in cui inoltre si spiega quali azioni ciascuno di noi può mettere in atto da subito per viaggiare in maniera sostenibile. C’è una bella citazione di Alexandra David-Néel che dice:
“Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta”.
Chi viaggia nell’Italia che Cambia lo fa esattamente con questo spirito: incontrare e conoscere profondamente persone e luoghi, e portarne qualcosa dentro di sé.
Di Andrea Degl’Innocenti – Italia che Cambia.
Andrea Degl’Innocenti è autore del libro Islanda Chiama Italia - Storia di un paese che è uscito dalla crisi rifiutando il debito.
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