Yoga per lo psoas: come rilassare il muscolo dell'anima
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Noto anche con nomi poetici come “muscolo dell’anima” o “muscolo della serenità”, lo psoas è un grosso muscolo dell'anca tra i più profondi e forti, fondamentale ma anche un po’ “misterioso”… o misconosciuto: impariamo a conoscerlo meglio con questo breve articolo. Articolo di Cinzia Picchioni
Redazione Le Vie del Dharma
Cos’è lo psoas
Il muscolo ileopsoas è un muscolo interno dell’anca la cui funzione principale è collegare le gambe alla colonna vertebrale, ma che in realtà si occupa di fare un mucchio di cose: come scrive Jo Ann Staugaard-Jones nel suo libro Psoas. Il Mio Muscolo più Importante, tra le funzioni del muscolo psoas troviamo «bilanciare il core; stimolare organi e nervi; [...] far sì che il movimento e i flussi energetici vengano trasmessi a tutto il resto del corpo».
Psoas, muscolo dello yoga?
Lo psoas è l'unico muscolo che collega la metà superiore del corpo e quella inferiore. È un muscolo yogico allora! Come sappiamo infatti, yoga significa anche «unione», oltreché «integrazione».
Forse gli antichi rishi, i saggi veggenti della tradizione indiana, avevano già scoperto e sentito (sentito, perché il muscolo di fatto non si vede) lo psoas e ne avevano intuito l'importanza, dal momento che tanto lo hanno coinvolto nelle posizioni yoga che via via studiavano. Compresa savasana, la posizione usata per il rilassamento guidato profondo.
Rilassare fuori e dentro
Le connessioni dello psoas e il suo essere in profondità influiscono sia sul sistema nervoso centrale sia su quello periferico. Il muscolo psoas è quasi un organo percettivo, e può assorbire il ricordo di un trauma. Di conseguenza si irrigidirà, non sarà più tanto reattivo, sarà dolorante.
Rilassare il muscolo psoas, con un lavoro specifico, potrà aiutarci lungo la strada della guarigione. Scopriamo addirittura che, per via della particolarità molto singolare del muscolo, si potrebbe evitare un'operazione chirurgica per risolvere casi di compressione dei nervi (sindrome del tunnel carpale per esempio). D'altra parte il rilassamento è un'arte che va coltivata ogni giorno per tutta la vita.
Non solo rilassamento, ma connessioni spirituali
Forse perché è «nascosto» nel profondo del corpo, lo psoas risulta fondamentale anche in un lavoro di tipo energetico-spirituale. Nella stessa zona anatomica in cui si trova lo psoas si trovano infatti importanti centri energetici, i chakra, in particolare i tre chakra inferiori. Mentre è facile pensare a un legame tra lo psoas e i primi due chakra (vista la loro ipotetica posizione o localizzazione nel corpo fisico), non altrettanto si può dire «facilmente» delle connessioni con il terzo chakra, il plesso solare... o sì?
Se nelle scuole di formazione per insegnanti di yoga si studiasse l'anatomia (e alcune lo fanno – come quella del Kaivalyadhama che ho avuto la fortuna, l'onore e il privilegio di frequentare, 35 anni orsono), si saprebbe che proprio nel punto del terzo chakra si uniscono il diaframma e lo psoas.
Se avessimo studiato anche l'anatomia sottile (altrimenti possiamo rimediare almeno un po' con l'ottimo libro di Cyndi Dale, La Grande Enciclopedia dell'Anatomia Energetica), sapremmo che il plesso solare o terzo chakra «[...] è connesso alla coscienza del sé nell'universo, all'autoconsapevolezza e all'amore per la propria persona»; il plesso solare «è il punto in cui l'aspetto emozionale e quello mentale s'incontrano» (p. 122).
Psoas ovunque, psoas comunque...
Il misconosciuto muscolo psoas svolge funzioni sia mobilizzatrici sia stabilizzatrici, e contribuisce a qualsiasi movimento, principalmente delle gambe, ma anche ai gesti delle braccia, proprio perché, come è stato detto, unisce le parti inferiore e superiore del corpo umano.
Unisce il corpo non solo in verticale, ma anche in orizzontale: la sua estremità prossimale è connessa con parti della colonna nella regione lombare. Dunque risulta coinvolto nella postura eretta, stabilizza il nostro stare in piedi in un certo modo e influenza moltissimo il posizionamento del bacino. Già, perché la zona lombare della colonna e il bacino sono interconnessi e, per funzionare bene entrambi devono essere in equilibrio tra loro. Lo psoas garantisce tale equilibrio che, come forse sappiamo, quando manca potrà causare tensione fino alla mandibola.
Tra i metodi per riequilibrare lo psoas ci sono alcune posizioni dello yoga. Vediamone qualcuna!
In pratica: riequilibrare lo psoas con lo yoga
Posizione del cobra, bhujangasana
Distesi proni, piedi e gambe uniti, fronte a terra, mani ai lati del torace, cominciare l'esecuzione strisciando il naso, la bocca, il mento sul tappetino, allungando il collo in alto e in avanti; sollevare un po' anche il busto (ma l'ombelico resta a terra) tenendo le braccia vicine al torace.
2-3 respiri in posizione statica (che aumenteranno col tempo) e tornare ad appoggiare il mento, poi il naso, poi la fronte a terra; infine sciogliere la posizione, per poi ripeterla altre 2 volte.
Posizione del pesce, matsyasana
Distesi supini, gambe e piedi uniti a martello, bloccare sotto i glutei le mani col palmo in basso; inarcare la schiena per poter ruotare il capo all'indietro, fino ad appoggiare l'apice della testa sul pavimento; allargare i gomiti; 4-7 respiri che potranno aumentare con la pratica.
Per tornare far scivolare il mente in avanti e la testa sul pavimento, liberare le mani da sotto i glutei, riposo; il pesce è ritenuta una posizione capovolta, perciò non si ripete.
Posizione dell'arco, dhanurasana
Distesi proni, mento a terra, gambe divaricate, piedi allungati sul loro dorso, piegare le ginocchia per riuscire ad afferrare i piedi o le caviglie con le mani; sollevare i piedi verso l'alto e all'indietro, cosa che provocherà l'inarcamento della schiena e il sollevamento del busto e del capo.
Andando avanti nella pratica le gambe si uniranno, i piedi riusciranno a sollevarsi sempre più in alto, la schiena aumenterà l'inarcamento. Tenere la posizione per pochi respiri e ripetere per 3 volte.
Conoscere e allenare lo psoas è fondamentale per la tua salute!
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