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ENNEAGRAMMA, PNL, COMUNICAZIONE



a cura di Vincenzo Fanelli

Il buon comunicatore deve comportasi come
un ramoscello sotto il vento:
piegarsi quando è necessario per poi ritornare
nella sua posizione originaria

Immaginate per un attimo di essere in grado di andare d'accordo con chiunque, di poter comprendere il funzionamento della mente del vostro interlocutore, il suo modo di ragionare e vedere il mondo, di prevedere in anticipo le sue reazioni emotive e il suo comportamento, di poter creare empatia anche con le persone più difficili.
Lo scopo di questo libro è di fornire uno strumento pratico ed efficace per raggiungere queste straordinarie capacità. Nel passato sono sempre stato affascinato dal funzionamento della mente nelle relazioni interpersonali e ho sempre ricercato un sistema per comprendere gli altri e creare empatia nelle relazioni. Quando nel 1993 mi sono imbattuto nella Programmazione Neurolinguistica, una disciplina nata negli anni '70 in America e che studia modelli di eccellenza, ho ricevuto una serie di risposte esaurienti alle mie domande. Ad esempio, ogni individuo possiede una propria mappa del mondo, una determinata visione della realtà che tende ad essere diversa da quella di tutti gli altri individui. Quando tre amici escono da una cinema e discutono animatamente sul film appena visto, ognuno enfatizza gli aspetti che più lo hanno colpito: uno parlerà della sceneggiatura e degli effetti speciali; un altro sarà stato colpito dalla melodia della colonna sonora; l'ultimo, invece, sarà rimasto impressionato dalle forti emozioni che ha provato. E magari i tre amici cominceranno a litigare perché uno apprezza aspetti che l'altro non ha minimamente percepito. Questo banale esempio serve a farci comprendere come ogni persona possiede un vero e proprio sistema di filtraggio mentale che fa passare alcuni elementi mentre ne blocca altri. Questi filtri inconsci cominciano a formarsi in una età che va dai 0 ai 3 anni a causa del comportamento che gli adulti significativi assumono nei nostri confronti: le penalizzazioni e le gratificazioni che i nostri genitori ci infliggono e i loro valori di vita creano nel nostro inconscio quello che rozzamente viene definito "programma mentale", una specie di software neurologico che influenzerà i nostri comportamenti futuri. Questa programmazione continua fino ai 12 anni di vita anche se in maniera meno incisiva grazie al gruppo sociale di appartenenza, la scuola e i mass media. Infine, la nostra "mappa del mondo" continua formarsi fino ai 18/20 anni, età in cui cominciano ad assestarsi le nostre credenze, valori di vita e criteri.
Le Credenze, i Criteri ed i Valori sono i pilastri attorno ai quali ruotano i nostri comportamenti e che definiscono la nostra mappa del mondo. Le Credenze rappresentano quello in cui noi crediamo (ad esempio: credo che la salute sia un bene fondamentale); i criteri sono dei parametri attraverso i quali valutiamo le nostre azioni e quelle degli altri; i Valori rappresentano quello che è importante per noi e sono profondamente collegati con le credenze (ad esempio: "credo che la salute sia un bene fondamentale" cela al suo interno anche il valore "salute"). Il rispetto e la condivisione di questi elementi con i nostri interlocutori permette di creare empatia; invece, quando non sono condivisi si rischia di creare contrasti relazionali. Ad esempio, se il nostro interlocutore ha in cima alla sua scala gerarchica il valore "soldi" (e vogliamo andare d'accordo con lui), dobbiamo cercare di condividere questo elemento o evitare di attaccarlo. Invece, se gli diciamo; "Una persona che ha i soldi come valore di vita è mediocre", strappiamo la sua mappa del mondo divenendo suoi nemici.
Uno degli errori ricorrenti è credere che la nostra visione del mondo sia uguale o condivisa dal nostro interlocutore e non dobbiamo meravigliarci se chi abbiamo di fronte ci trova antipatici o non vuole assolutamente accettare le nostre argomentazioni. Conoscere e condividere questi elementi permette di creare empatia. Pensate un attimo a tutte quelle volte che avete incontrato qualcuno che ha condiviso sinceramente i vostri valori, le vostre credenze e i vostri criteri. Come vi siete sentiti? E come avete percepito questa persona? Sicuramente si è creata empatia e fiducia nei suoi confronti perché ricalcava quasi perfettamente la vostra visione del mondo e sentivate di poter parlare con qualcuno che in qualche modo era in grado di comprendervi. Questo è il segreto per andare d'accordo con chiunque, anche con le persone più difficili. Ma come è possibile comprendere questi elementi e in seguito condividerli? La Programmazione Neuroliguistica (PNL) è molto utile per raggiungere questi importante obiettivi. Quest'ultima è una disciplina nata negli anni settanta in America grazie al matematico Richard Bandler e il linguista John Grinder. Le loro ricerche, sulla scia del lavoro di Gregory Bateson, si sono concentrate nell'individuazione dell'elemento peculiare che permetteva ad alcuni psicoterapeuti come Milton Erickson, Fritz Pearls e Virginia Satir di ottenere costantemente un'alta media di risultati positivi. Bandler e Grinder hanno formalizzato gli schemi comunicativi di maggiore influenza. Inizialmente furono applicati nel contesto della psicoterapia ma in seguito furono estesi in altri ambiti della comunicazione umana: vendita, commercio, istruzione, attività legali e in ogni settore in cui è richiesta la comunicazione. Un aspetto peculiare della PNL è che contrappone il modello alla teoria: il modello descrive come opera qualcosa; la teoria deve individuare la spiegazione in merito alla collimazione dei vari modelli con la realtà. La PNL mostra il procedimento principale utilizzato dall'uomo per decodificare, trasmettere, condurre e cambiare il comportamento.
Fornisce una serie di strumenti efficaci per individuare Criteri e Valori del vostro interlocutore grazie a delle domande mirate:
"Cosa è importante per te? Cosa ti spinge ad alzarti ogni mattina dal letto? In cosa credi?".
A volte non è necessario sottoporre al vostro interlocutore queste domande in quanto, grazie ad un buon ascolto attivo, potete comprendere questi elementi durate la conversazione.
Dopo qualche anno ho incontrato l'Enneagramma quasi per caso e un nuovo modo di percepire la comunicazione mi si è rivelato.
L'Enneagramma è un sistema antichissimo che permette una equilibrata crescita spirituale.
In greco ennea significa "nove", mentre gramma significa "segno". Il simbolo grafico è quello di una stella a nove punte dove ognuna rappresenta una personalità. Infatti, l'Enneagramma descrive nove tipi diversi di personalità, nove strategie per rapportarsi alla realtà.

Ha origini storiche remote e per certi versi ancora poco note: le ultime cronache risalgono a 2.500 anni fa e vi sono riferimenti storici inerenti la Babilonia e il medio oriente. In seguito, si hanno testimonianze nel XIV o XV risalenti ai "Sufi". Da loro proviene la preparazione di G.I. Gurdjieff (1910) al quale si deve la diffusione dell'Enneagramma in Europa. In seguito si hanno altre testimonianza da parte di Ichazo (1960) che affermò di aver appreso la tecnica dai Sufi e non da Gurdjieff. Qui si crea una divisione: gli insegnamenti di Gurdjieff rimangono all'interno dei suoi gruppi di studi; mentre quelli di Ichazo passano attraverso l'Istituto di Arica; da questo si forma Claudio Naranjo che a sua volta insegnerà l'Enneagramma ai Gesuiti
Grazie alla comprensione della propria tipologia è possibile individuare la propria compulsione evitando di ricadere nelle dinamiche che ci allontanano dalla nostra Essenza.
Ogni personalità è contrassegnata da un numero in quanto è neutro e non etichetta. Infatti, attribuirgli un soprannome equivarrebbe ad etichettare una persona. Ma inizialmente, durante la fase di apprendimento, si preferisce utilizzare dei nomi in quanto permettono una facile memorizzazione. L'elenco sottostante mostra il numero e il relativo nome:

1. Perfezionista
2. Altruista
3. Manager
4. Romantico
5. Eremita
6. Scettico
7. Artista
8. Capo
9. Diplomatico

Grazie a questa metodologia è possibile sapere in tempo reale che tipo di personalità ha il mio interlocutore, come percepisce la realtà che lo circonda, in cosa crede, cosa gli piace e cosa odia. Conoscere in anticipo tutti questi elementi ci permette di modificare il nostro atteggiamento affinché sia possibile creare empatia con chi abbiamo di fronte.
La fusione della PNL e dell'Enneagramma permette di creare un potente sistema per riconoscere più velocemente la tipologia dei nostri interlocutori e individuare lo stile di relazione più idoneo per creare Rapport. Grazie alla neurofisiologia, la gestualità prevalente e alcune domande mirate su criteri e compulsioni è possibile avere indizi molti significativi sulla tipologia prevalente del nostro interlocutore.
Un consiglio che voglio fornirvi è di mettere subito in pratica gli insegnamenti di questo libro in quanto questo è il sistema migliore per apprendere il metodo, anche se commetterete degli errori nelle prime fasi. Se vi limitate a leggere i capitoli seguenti e a riporre il libro nello scaffale senza sperimentare nulla, tutte queste nozioni saranno inutili. Quando appresi l'Enneagramma iniziai a sperimentarlo con amici e sconosciuti in quanto ero animato dalla voglia di padroneggiare e sperimentare il sistema. Come risultato ottenni l'incremento delle mie conoscenze e la reale comprensione dell'Enneagramma che, secondo il mio parere, può essere appreso solo se applicato con la gente e non con la semplice lettura di testi, che chiaramente servono a creare i presupposti teorici per la pratica.
Alla fine di questo libro, cambierete il modo di percepire gli altri rendendovi conto che ogni individuo ha una determinata struttura caratteriale e che non esistono personalità migliori o peggiori: solo modi diversi di vedere la realtà.