L'ho creduto sin da bambino - LIBRO
Lisette Schuitemaker
L'ho creduto sin da bambino - LIBRO
Le 5 convinzioni limitanti che ci portiamo dietro dall'infanzia
Lisette Schuitemaker
ISBN 9788869961090
Pagine 206
Formato Brossura
Casa editrice AMRITA EDIZIONI
Argomento Psicologia e Crescita Personale
Collana AMRITA EDIZIONI
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Nel libro "L'ho Creduto sin da Bambino" di Lisette Schuitemaker - laureata in scienze curative alla scuola di Barbara Brennan e studiosa delle teorie psicologiche di Reich - traccia un percorso per individuare, e disinnescare, le cinque convinzioni limitanti che ti porti dietro dall'infanzia.
Leggendo questo libro, ti sembrerà che l'autrice stia leggendo dentro di te. Ti chiederai come faccia a sapere che ogni tanto hai un'urgenza insopprimibile di abbuffarti di cioccolato, o che diventi matto se hai l'impressione che gli altri sappiano qualcosa di cui tu sei all'oscuro, o quanto ardentemente desideri, senza osare confessarlo nemmeno a te stesso, che gli altri ti apprezzino per quello che sei.
Tutti ci portiamo dietro delle convinzioni che abbiamo maturato durante l'infanzia, riguardo al nostro valore, al nostro posto nel mondo... si tratta di marchi archetipici, fondamentali, come:
- non mi volevano davvero;
- non valgo abbastanza;
- io in fondo che ne so? È sempre colpa mia;
- devo avere il controllo su tutto;
- devo imparare a essere come gli altri se voglio essere accettato.
Un libro che ti aiuterà a trovare le tue Convinzioni Infantili e ti aiuterà a riconfigurare comportamenti e atteggiamenti per migliorare la qualità della vita.
Sulla base di esperienze dolorose avute nei tuoi primi anni di vita, potresti aver sviluppato delle convinzioni molto difficili da sradicare che ti hanno portato a nascondere parte della tua ricchezza interiore, nella paura che, se ti mostri per ciò che sei veramente, corri il rischio di essere ferito, o addirittura ridicolizzato ed emarginato.
Ma in questo modo ti stai privando della possibilità di offrire il tuo personale e prezioso contributo nel mondo.
In questo libro, Lisette Schuitemaker ti fa riflettere sul fatto che, molto spesso, tendi a credere che ciò che pensi corrisponda sempre alla verità.
Le voci interiori, a volte, sono molto ostinate, ma i pensieri sono solo pensieri. Per di più, essi a volte provengono dalla prospettiva di un bambino che si sente incompreso e pensa di non essere abbastanza buono, bravo o meritevole quanto dovrebbe.
Eppure, non devi per forza credere a tutto ciò che ti passa per la testa.
Non perderti questo libro se vuoi saperne di più sulle convinzioni limitanti che non ti permettono di esprimere liberamente il tuo potenziale, sul dialogo interiore negativo che si nasconde dietro a ciascuna di queste convinzioni, da dove derivano e, soprattutto, come capovolgere i pensieri infantili per dare finalmente il benvenuto a una vita libera.
Quali sono queste cinque conclusioni di cui parli? Puoi darci qualche dettaglio in più?
La prima nasce in un periodo iniziale dell'infanzia, da pensieri come: «Cos’è successo? Perché sono arrivato qui su questa terra? Deve essersi trattato di un errore. Voglio andare via». E questo dà l’avvio a tutta una serie di convinzioni del tipo: “non appartengo a questo mondo”, “cosa ci faccio qui?”, “non sono fatto per questa terra”. Questi pensieri appartengono soprattutto alle persone molto sensibili, spirituali, intuitive. Per loro la sfida è incarnarsi davvero, riuscire a fare pace con la vita su questa terra.
La seconda conclusione è quella del bambino che è stato preso in braccio e nutrito, ma non abbastanza, non quanto avrebbe voluto. Al suo risveglio piange perché il suo corpo vorrebbe essere nutrito. Per sopravvivere ha bisogno di cibo e affetto, ma in quel momento non arriva nessun adulto a fornirglieli, perciò, dentro di lui, nasce la sensazione che qui non vi sia abbastanza per lui, un “non abbastanza” che include tutto. Si tratta di persone che soffrono molto di abbandono e solitamente tendono ad essere estremamente generose.
La terza riguarda la creatività. Capita ad esempio che da bambini, durante un momento di gioco, un adulto si avvicini a noi, magari un genitore, e - prendendo in mano il disegno che stavamo finendo - si complimenti con noi, dicendo: «Che bella volpe». Ma in realtà noi avevamo disegnato un gatto, non una volpe, e non riusciamo a correggere l’errore. L'interpretazione della nostra creatività da parte degli adulti è lontana dalla nostra, irraggiungibile, e rinunciamo a farci capire. Ci sono poi casi molto più gravi, come bambini che subiscono abusi, i cui confini emotivi e fisici vengono violati; casi in cui il bambino si sente impotente. In entrambi gli esempi i bambini frenano la propria creatività e sviluppano risentimento, o addirittura aggressività, cercando però di nascondere la rabbia. È questo il caso di bimbi che si riempiono di cibo per cercare di reprimere l'emozione della rabbia; in realtà si tratta di persone molto empatiche e creative.
La quarta conclusione riguarda l'immagine che il bambino ha di sé. Ricordate quando da piccoli volevamo essere un pompiere che salvava il mondo, o un dottore, un grande eroe, una persona speciale per nostra madre o nostro padre? Sognavamo grandi ruoli, ma, ad un certo punto, ci siamo accorti che eravamo solo dei bimbi. Avevamo creduto di essere più importanti di ciò che eravamo e il nostro piccolo cuore, in quel momento, si è spezzato. Così, decidiamo che non dovrà accadere mai più; da quel momento in poi cerchiamo di mantenere il controllo su chi ci circonda, di sapere se possiamo fidarci, anche se in realtà non ci fidiamo di nessuno. È questo il caso di persone molto passionali e creative; persone piene di idee che vogliono davvero fare del bene, ma che a causa della loro diffidenza tendono a tenere tutto sotto controllo, alimentando lo stress.
La quinta e ultima conclusione riguarda il bambino che forse non è mai riuscito ad adattarsi alla sua famiglia, o almeno così gli è sembrato. Ha un diverso sistema di valori interiori rispetto alle persone che ha intorno, o a parte di esse. Un esempio pratico potrebbe essere un bambino che corre ad abbracciare il papà o la mamma, ma essendo un po’ grandicello il genitore lo spinge via dicendogli che “è diventato troppo grande per queste cose”. Quindi il bambino capisce di aver oltrepassato un limite, che non sapeva esistesse, e che scopre proprio in quel momento. La conseguenza solitamente in questi casi è l'autolimitazione, ovvero il bambino tenderà a fissarsi da solo limiti molto ristretti, diventando una persona fredda e convenzionale. Ma in realtà si tratta del contrario: è un anticonformista che deve reimparare a tirar fuori la propria spontaneità e autenticità.
Indice
Ai nostri lettori
Introduzione
- Cap. 1 Dare il benvenuto alla vita
- Cap. 2 Vivere per dare
Pausa di riflessione
- Cap. 3 La forza della creatività
- Cap. 4 Nobiltà di cuore
- Cap. 5 Una forma autentica
Per concludere
Una lista di libri
Ringraziamenti
L'autrice
ISBN 9788869961090
Pagine 206
Formato Brossura
Casa editrice AMRITA EDIZIONI
Argomento Psicologia e Crescita Personale
Collana Amrita Edizioni
Prezzo € 15,20 5%