Declino crescente dell’autorevolezza e dei poteri delle “istituzioni”, dalla famiglia alla scuola a quelle accademiche e del sapere scientifico. Profondi cambiamenti socioculturali, delle preferenze e delle modalità d’espressione. Rivolgimenti nell’universo della politica e logorio di quelle regole democratiche che hanno richiesto decenni per affermarsi e sono costate sacrifici e vite per la loro difesa. Che cosa sta succedendo, non solo in Italia, ma in tutto l’“Occidente capitalistico”? L’interpretazione dell’autore coglie l’analogia profonda con la cesura storica e il problema che Talleyrand poneva per l’Europa post-napoleonica, e si incentra sulla “rivoluzione” iniziata oltre cinquant’anni fa e sulle sue conseguenze. La riflessione si estende alle due crisi globali che hanno investito questa nostra epoca, quella economica e quella ambientale, e affronta anche il “caso Italia” e delle politiche economiche da perseguire. Di fronte all’impressionante accelerazione del cambiamento climatico e dei suoi drammatici effetti l’autore preferisce, alle considerazioni sulla crisi di sovrapproduzione che caratterizza l’economia mondiale, il produrre dati e riflessioni positive sulla “riconversione ecologica dell’economia e della società” che da quarant’anni il movimento ambientalista ha proposto in tutto il mondo come auspicabile soluzione; e che ha trovato eco nella “Laudato si’” di Papa Bergoglio.