Alla sempre maggior frequenza di scoperte scientifiche si è abbinata, nei secoli, una progressiva diminuzione del prestigio sociale e della credibilità professionale della medicina, nonostante la crescente efficienza delle sue realizzazioni tecniche.

Si contesta, oggigiorno, e da più parti, alla Medicina allopatica occidentale (quella definita “ufficiale”, per intenderci) di aver “dimenticato” che la “salute” - e non solo dell’uomo - attiene al contesto globale dell’assetto sociale, economico e politico e che proprio da questo, come in tutti i tempi, riceve le pressioni e gli strumenti per il suo divenire, in quanto l’attività dell’uomo, è - nello stesso tempo - effetto e causa del contesto culturale - e quindi politico ed economico - in cui opera.

L’attività intellettuale non sfugge a questa regola, aggiungendovi un ulteriore meccanismo di circolarità, fra le varie forme di pensiero e di ricerca: arte, filosofia, scienza,… tutte si influenzano vicendevolmente.

Oggi, dunque, avvertendo l’esigenza di ridefinire la cultura medica, senza voler negare numerosi suoi progressi (anche di natura tecnologica), riteniamo indispensabile recuperare la memoria storica del suo percorso. Con questo opuscolo, scevro da pretese enciclopediche, intendo semplicemente proporre un “gioco” di rilettura storica, accostando ai momenti del percorso storico della Medicina, alcuni fatti “altri”, che possono dare un’idea dello “spirito del tempo”.

Un semplice spunto ed uno stimolo al lettore che voglia intraprendere una propria personale, forse diversa e più approfondita ricerca.